SCOTTI (Scotto), Gottardo
Edoardo Villata
SCOTTI (Scotto), Gottardo. – Nacque verosimilmente a Piacenza o a Milano intorno al 1430, da Balzarino «de Placentia» (pittore, attivo per il duomo di Milano [...] XII in duomo il 13 giugno 1507: che in questo genere di lavori compaia il solo Stefano fa pensare che le decorazioni Gaudenzio Ferrari e Bernardino Luini (malgrado qui il senso grammaticale faccia invece Gaudenzio allievo del più giovane Luini). La ...
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poesia (poesi')
Alfredo Schiaffini
In D. compare solo la forma ‛ poesì ' (per cui cfr. la voce Grecismi): Ma qui la morta poesì resurga (Pg I 7); per l'interpretazione del passo, alquanto controversa [...] XI 9) che la bellezza della canzone è triplice, grammaticale, retorica e musicale, ma alla retorica spetta, ufficio , le finalità dell'utilitas e dell'honestum, che al genere deliberativo dell'oratoria erano state assegnate dalla retorica antica (cfr ...
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trobar clus
Gianluigi Toja
Nella sua accezione storico-letteraria è la maniera stilistica propria della poesia occitanica di comporre in forma difficile, ermetica, contrapposta al trobar leu o plan, [...] strofe, dei versi e nell'uso delle rime (interne, equivoche, grammaticali, assonanti, ecc.), e in un simbolismo ardito e solenne, che che percorrono la faticosa via del maestro, ritentano, in genere con debole energia, l'empiria del trobar clus: così ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Guglielmo di Ockham, filosofo francescano del XIV secolo, è un sostenitore della radicale [...] il passaggio dalla conoscenza della specie a quella del genere.
Per Ockham si rimane nell’ambito della conoscenza stessa cosa, il singolare, la loro differenza non è che grammaticale. Nell’ordine della conoscenza naturale l’intuizione di una cosa, ...
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Prosatori Latini del Quattrocento – Introduzione
Eugenio Garin
I
L'insidia implicita nel concetto stesso di genere letterario ha non di rado contribuito a falsare la prospettiva necessaria a ben collocare [...] letterarie tipiche, l'epistola e il dialogo,[5] accennando insieme al genere oratorio, da cui gli altri due si distaccano pur non senza sua storia, sulla eleganza,[14] ove la discussione grammaticale si trasforma di continuo in discorso finissimo di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’Illuminismo italiano condivide con l’Illuminismo europeo la nozione chiave di autonomia [...] esse sororum”? Tal è in fatti la loro tendenza insensibile a ravvicinarsi e a profittar delle altrui ricchezze, che senza il geniogrammaticale, da cui solo si forma la linea di divisione insormontabile fra l’una a l’altra, diverrebbero a poco a poco ...
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stili, Dottrina degli
Pier Vincenzo Mengaldo
D. abbozza una teoria degli s. per la prima volta in VE II IV, dopo aver definito nei capitoli precedenti, nell'ordine, quali uomini, quali temi e quale [...] stilus, quem sequitur mediocris et gravis ". La connessione fra il genere elegiaco e le caselle della Rota Virgilii traspare implicita del resto da Commedia), ma, e ancor più, la tradizione grammaticale e lessicografica che, in rapporto spesso a una ...
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ornatus
Pier Vincenzo Mengaldo
La teoria e precettistica dell'o. occupa un posto importante, e talora preponderante, nelle pagine dei trattati di retorica e soprattutto di poetica medievali: ad esempio [...] bellezza del discorso (che si specifica nell'elemento grammaticale della construzione, in quello retorico dell'ordine il volgare illustre; inoltre, se ciò che è ottimo nel suo genere, mescolato a ciò che gli è inferiore porta ad esso miglioramento, ...
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vocabolo (vocabulo)
Alessandro Niccoli
Pier Vincenzo Mengaldo
È la parola considerata come unità lessicale semanticamente espressiva. V. oltre, Teoria dei Vocaboli.
Il Convivio è l'opera nella quale [...] quiddam et sonans inesse videatur. Sed in hoc verborum genere propriorum dilectus est habendus quidam atque is aurium quoque il discorso stilistico sui v. s'intreccia alla casistica grammaticale, dall'altro la scelta dei v. è nettamente subordinata ...
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ACCORSO (latinizzato dapprima in Accursus, poi comunemente in Accursius, ritradotto nella forma Accursio, oggi la più usata; anche Accorso Fiorentino o da Bagnolo; chiamato a volte senza fondamento Accurzio, [...] un omonimo?) né quanto al contenuto (giuridico, teologico, grammaticale... ?), e nulla se ne saprà mai perché il manoscritto barcellonese in molti manoscritti alla Glossa;10) addizioni d'altro genere alla Glossa medesima. Non è il caso di tener ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
neutro
nèutro agg. [dal lat. neuter -tra -trum]. – 1. Che non è né l’uno né l’altro di due fatti o stati che si considerano antitetici o contrapponibili. In partic.: a. In grammatica, genere n. (o semplicem. neutro come s. m., dal lat. neutrum...