Biochimico statunitense di origine indiana (Raipur, Punjab, 1922 - Concord, Massachusetts, 2011), addottorato all'univ. di Liverpool in biologia molecolare, ha insegnato biologia e chimica (dal 1962) all'univ. [...] medicina o la fisiologia nel 1968 (insieme con M. W. Nirenberg e R. W. Holley). In seguito è riuscito a sintetizzare un gene in vitro. Tra i suoi studî: Polynucleotide synthesis and the genetic code (1968); Syntesis in the study of nucleic acids (in ...
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Genetista britannico naturalizzato statunitense (Halifax 1925 - Chapel Hill 2017). Laureatosi in fisiologia (1946) e poi in biochimica (1951) all’univ. di Oxford, ha ideato la tecnica dell’elettroforesi [...] M.R. Capecchi il premio Nobel per la medicina o la fisiologia, per aver messo a punto la tecnica del gene targeting che, per mezzo di cellule staminali embrionali, consente di inattivare determinati geni e ottenere topi transgenici (topi knockout) da ...
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Genetista jugoslavo (Kostajnica, Iugoslavia, 1895 - Laurel Hollow, New York, 1966), naturalizzato statunitense. Autore di numerose ricerche biologiche e genetiche, tra le quali sono quelle sull'azione [...] a Cold Spring Harbor (Long Island). I suoi studî sulle mutazioni in Drosophila confermarono l'ipotesi che la funzione di un gene dipende, oltre che dalla sua struttura, anche dai geni contigui. Introdusse lo studio della genetica dei batterî, che si ...
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Drammaturgo francese (Parigi 1831 - ivi 1908). Scrittore fecondo, dopo alcuni sfortunati tentativi ottenne il suo primo successo con Les premières armes de Figaro (1859), a cui seguirono: Les pattes de [...] ! (in collab. con E. de Najac, 1880); Fédora (1882); Théodora (1884); La Tosca (1887); Thermidor (1891); Madame Sans-Gêne (in collab. con E. Moreau, 1893); Robespierre (1899), ecc. Nella società francese del Secondo Impero e della Terza Repubblica ...
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Patologo e genetista statunitense (n. Palo Alto, California, 1959). Laureato in matematica alla University of California di Berkeley (1978), ha conseguito il dottorato in biologia al Massachussetts Institute [...] di trascrivere l'informazione genetica codificata dal DNA, ma che alcune di esse fungono da interruttori capaci di disattivare un gene. Grazie ai suoi studi ha conseguito nel 2006, con Craig Mello, il premio Nobel per la medicina o la fisiologia ...
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Biochimico inglese (n. Derby 1943); direttore di ricerca al New England Biolabs dal 1992. Nel 1993 gli è stato conferito, insieme a P. A. Sharp, il premio Nobel per la fisiologia o medicina per la scoperta [...] . R. e Sharp hanno invece dimostrato che una singola molecola di RNA messaggero dell'adenovirus deriva da quattro frammenti dello stesso gene. La struttura più comune dei geni è costituita infatti da sequenze codificanti, gli esoni, e da sequenze non ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Giuseppe Montalenti
Giovanni Chieffi
Giuseppe Montalenti è stato uno degli eredi più rappresentativi della tradizione naturalistica italiana, sviluppando grandi interessi che spaziano dalla zoologia [...] il padre venne trasferito a Torino, rimase sempre molto legato alla terra natale. Amava dire di aver ereditato il gene che lo predisponeva agli studi biologici dal nonno notaio, appassionato naturalista, dal quale sentì parlare di uno strano signore ...
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Biologo (Oxford 1892 - Bhubanes war 1964), figlio di John Scott; prof. di genetica a Londra (1932), in seguito di biometria (dal 1937) all'University College di Londra; dal 1957 residente in India, di [...] tra l'altro, e a L. S. Penrose, si deve anche la prima valutazione statistica della frequenza di mutazione di un gene umano (studî sull'emofilia). Nel 1961 gli fu assegnato dall'Accademia dei Lincei il premio Feltrinelli internazionale per le scienze ...
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GHILIANI, Vittore
Maurizia Alippi Cappelletti
Nacque a Pinerolo il 14 maggio 1812, da Filippo e da Teresa Chiaberti. Fin da fanciullo manifestò una precisa vocazione di naturalista dedicandosi alla [...] gradita e a farsi assumere, nel 1836, dallo zoologo G. Gené presso il Museo zoologico di Torino, per un lavoro di conservatore con la direzione di F.A. Bonelli, cui succedette il Gené, con il quale appunto iniziò l'impegno del Ghiliani. Questi ...
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Attrice italiana di origine tedesca (Modena 1862 - ivi 1937). Nel 1882 entrò nella compagnia di G. Emanuel, che subito le affidò parti di prima attrice, e fu con lui fino al 1894. Passò poi con la compagnia [...] il teatro shakespeariano, ma anche il repertorio italiano contemporaneo (La Lupa di G. Verga, 1896). Si cimentò brillantemente in tutti i generi, fra cui la commedia: famosa, fra le altre, la sua interpretazione di Madame Sans-Gêne, di V. Sardou. ...
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-gene
– Secondo elemento, atono, di parole composte della terminologia scientifica o tecnica. È variante, ormai disusata, di -geno (di cui ha lo stesso sign.) o si trova in vocaboli derivati dal francese (dove la forma corrispondente è -gène...
gene
gène s. m. [dal ted. Gen, termine coniato (1909) dal botanico e genetista dan. W. L. Johannsen, traendolo dal tema del gr. γένεσις «origine, generazione»]. – In genetica e biologia molecolare, tratto di acido desossiribonucleico (DNA)...