Il termine paretimologia fu coniato dal linguista italiano Vittore Pisani (19672) con l’intenzione di rimpiazzare la più antica denominazione etimologia popolare (traduzione italiana del ted. Volksetymologie [...] sia con l’Oriente sia con i paesi germanofoni forniscono nuovi oggetti e prodotti e i loro nomi, quali il gelsomino < pers. yāsamīn, la bergamotta < turco beg armūdî «pera del signore, del padrone» (➔ orientalismi), lo stoccafisso < oland ...
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L’epiteto (dal gr. epítheton «aggiunta») è un nome, un aggettivo o una locuzione che si aggiunge a un nome a cui può essere legato da diversi gradi di necessità. Nei testi di retorica è indicato come figura [...] lume là nella sala.
Nasce l’erba sopra le fosse.
Un’ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle
(Giovanni Pascoli, “Il gelsomino notturno”,
in Canti di Castelvecchio, vv. 9-14).
Il nesso di un nome e di un epiteto aggettivale è anche quello che ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...]
(10) alle nove, quando Mario aveva già lavato tutti i piatti, io li avevo appena messi nel lavello
(11) il gelsomino bianco è ancora in fiore, quello giallo è già sfiorito
Infine, il pronome può riferirsi all’antecedente stesso in quanto espressione ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] i vini»: “San Martino”, v. 7), ➔ Giovanni Pascoli («La Chioccetta per l’aia azzurra / va col suo pigolio di stelle»: “Il gelsomino notturno”, vv. 15-16), ➔ Gabriele D’Annunzio («L’aspro vin di giovinezza brilla ed arde»: “Canto dell’ospite” VI, v. 5 ...
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Il termine interferenza si riferisce all’azione di un sistema linguistico su un altro e agli effetti provocati dal contatto tra lingue, e si usa in una duplice accezione: per indicare i ➔ prestiti di elementi [...] di piante le cui colture furono introdotte dagli arabi in quel periodo: arancio, albicocca, bergamotto, carciofo, gelsomino; tra i ➔ francesismi entrati in epoca medievale, alcuni sono legati all’abbigliamento (➔ moda, linguaggio della): corsetto ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] ‘spiegazione’ arbitraria: ad es., Campidoglio, che risale al latino capitōliu(m), è stato rianalizzato come campi+d’+oglio; gelsomino, dapprima prestito dal persiano yāsamīn, è stato rifatto sulla base di gelso, ecc. (Maiden 2008). Si noti che tale ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] pigola sempre più piano (“X agosto”, vv. 11-12)
(3) Là sola una casa bisbiglia,
Sotto l’ala dormono i nidi (“Gelsomino notturno”, vv. 6-7).
Ma è nei media, giornalistici e pubblicitari (➔ pubblicità e lingua), che la metonimia si presenta oggi con ...
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gelsomino
s. m. [dal pers. yāsamīn, da cui anche l’ant. variante gesmino]. – Nome di varî arbusti della famiglia oleacee appartenenti al genere Jasminum, e in partic.: Jasminum officinale, pianta alta fino a una decina di metri, con rami allungati,...
gesminus
gesmìnus s. m. pl. [dallo spagn. jazmín «gelsomino» (o dal catalano gessamí, gessemí), che è dall’arabo jāsamīn], sardo. – Pasticcini sardi di forma sferica, costituiti da un involucro di pasta di mandorle, ripieno di un composto...