Teologo e canonista (n. 1320 circa - m. Heidelberg 1390); nel 1359 procuratore della nazione germanica allo Studio di Bologna, dal 1386 cancelliere dell'univ. di Heidelberg - cui lasciò la sua biblioteca - scrisse nel 1380 un Tractatus de congregando concilio tempore schismatis e l'Epistola concordiae, con l'enunciazione coerente della teoria conciliare: capo della Chiesa è Cristo e non il papa, e ...
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(A. T., 53-54-55; 56-57).
Geografia: Nome (p. 667); La moderna conoscenza geografica (p. 667); Situazione e confini (p. 668); Composizione litologica del suolo (p. 668); Struttura e forme del terreno [...] possiamo ricordare per l'età salica il castello di Goslar e per l'età degli Hohenstaufen quello di Gelnhausen.
Nella scultura come nell'architettura si incrociarono tendenze conservatrici locali e tendenze innovatrici connesse col gotico francese; e ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] della Chiesa al papa rappresenti un fatto contingente (teoria conciliare: di cui sono assertori il cardinale Zabarella, Corrado di Gelnhausen ed Enrico di Langenstein). Ma la teoria conciliare dà luogo a dottrine diverse; per d'Ailly il concilio non ...
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