fauves
Eugenia Querci
La forza del colore
Come rappresentare in un quadro i colori di un paesaggio, di una figura umana, di una scena reale? Gli artisti fauves risponderebbero che non bisogna scegliere [...] interpretano liberamente figure e paesaggi con colori vivaci e brillanti. Per raffigurare le foglie rosse di un albero, suggerisce Gauguin all'allievo Paul Sérusier, bisogna scegliere dalla tavolozza la tonalità di rosso più pura e bella che si ha a ...
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FJELL, Kap
Italo FALDI
FJELL, Kap - Pittore, nato il 2 marzo 1907 nella tenuta di Andorsrud a Skoger (Norvegia). Decoratore e cartellonista a Oslo, una breve frequenza all'Accademia non lascia traccia [...] in incantate figure femminili, con un linguaggio, derivato dall'arte popolare, in cui il segno ha valore decorativo d'arabesco, il colore è evocativo e simbolico.
Bibl.: Pola Gauguin, K.F., Oslo 1944; id., in Ord och Bild, Stoccolma 1946, pp. 161-66. ...
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Lewin, Albert
Altiero Scicchitano
Regista, sceneggiatore e produttore statunitense, nato a New York il 23 settembre 1894 e morto ivi il 9 maggio 1968. Autore anomalo nel panorama del cinema americano [...] Loew-Lewin, che gli permise di passare alla regia con The moon and sixpence (1942; La luna e sei soldi), biografia di P. Gauguin tratta da un romanzo di S. Maugham, The picture of Dorian Gray (1945; Il ritratto di Dorian Gray), dal romanzo di O ...
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Wang Qingsong
– Artista cinese (n. provincia di Heilongjiang 1966). Ha studiato pittura alla Sichuan academy of fine arts. Dal 1996 ha iniziato a sperimentare e a utilizzare prevalentemente il mezzo [...] tratti da opere di Michelangelo, E. Manet, S. Botticelli, J.-A.-D. Ingres, D. Velázquez, H. Matisse, P. Gauguin. Molti dei suoi lavori sono il risultato di accurate rielaborazioni progettuali realizzate negli studi di posa cinematografici, come il ...
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Storico dell'arte tedesco naturalizzato statunitense (Berlino 1912 - New York 1994). Formatosi ad Amburgo, a Francoforte sul Meno e quindi alla Sorbona di Parigi, con l'avvento del nazismo fuggì negli [...] Ha pubblicato monografie e cataloghi di artisti (History of impressionism, 1946, trad. it. 1949; Postimpressionism from Van Gogh to Gauguin, 1956, trad. it. 1967), incentrando i suoi interessi in particolare su Cézanne: Cézanne: the later work (1977 ...
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simbolismo Corrente artistica e letteraria sorta in Francia e diffusasi in Europa sullo scorcio del 19° sec. caratterizzata, in opposizione al realismo e al naturalismo, dalla tendenza a non rappresentare [...] P. Puvis de Chavannes, con le sue vaste e semplificate composizioni allegoriche e simboliche (L’Età dell’Oro) cui guarderanno anche P. Gauguin e i Nabis; alla sua lezione sono legati artisti come J. Cazin, H. Martin, C. Maurin, A. Séon. Uno stretto ...
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Espressione («arte degenerata») con cui in Germania venne bollata l’arte moderna, condannata dalla propaganda nazionalsocialista. La condanna teorica, in nome della difesa della classicità, dell’ordine [...] Rohe e molti altri. Per ordine di Goebbels le loro opere furono ritirate dai musei, insieme con quelle di P. Cézanne, P. Gauguin, H. Matisse, G. Braque, P. Picasso, V. van Gogh, J. Ensor, E. Munch, P. Klee, V. Kandinskij, O. Kokoschka, L. Feininger ...
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cloisonné Tecnica della decorazione a smalto. Consiste nel creare, mediante sottili nastri d’oro, argento o rame, saldati al metallo di fondo, compartimenti ( cloisons) da riempire con materiale vetrificabile. [...] mattoni. Si dice poi cloisonnisme un tipo di pittura caratterizzato da campiture cromatiche piatte delimitate da marcati contorni; il termine è stato usato soprattutto con riferimento all’opera di P. Gauguin e dei pittori della scuola di Pont-Aven. ...
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– Fotografo cinese (n. Heilongijang 1966). Ha studiato presso l'accademia di belle arti del Sichuan. Dedicatosi alla pittura dal 1995 al 1997, ha trattato la figura in tematiche afferenti alla lotta e [...] che si immedesimano in vari personaggi tratti da opere di Michelangelo, Manet, Botticelli, Ingres, Velázquez, Matisse, Gauguin. Presentate in importanti esposizioni internazionali, molte sue opere fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche. ...
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Pittore francese, nato il 3 ottobre 1867 a Fontenay-aux-Roses; allievo dell'accademia Jullian insieme con Maurice Denis, Vuillard, Sérusier, Piot. Benché ammesso alla Scuola delle belle arti, non la frequentò. [...] procedimento consiste nello stendere il colore a strati o a cerchi. Vi si può discernere l'influenza del Gauguin e specialmente delle stampe giapponesi, accentuata dall'importanza conferita all'arabesco nella composizione (Femme assise au lapin, 1891 ...
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nabi
‹nabì› s. m. e agg., fr. [dall’ebraico, propr. «profeta»]. – Nome (per lo più usato al plur., nabis) adottato da un gruppo di pittori (M. Denis, P. Bonnard, A. Maillol, F. Valloton, É. Vuillard, ecc.) riunitisi a Parigi nel 1888 intorno...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...