Gad, Urban (propr. Peter Urban)
Stefano Boni
Regista cinematografico danese, nato a Skœlsør il 12 febbraio 1879 e morto a Copenaghen il 26 dicembre 1947. Uno dei primi e più importanti registi del cinema [...] caratterizzato da una forte componente passionale ed erotica che ebbe all'epoca un enorme successo.
Nipote del pittore P. Gauguin, figlio di un ammiraglio e di una scrittrice, G. studiò all'Académie des Beaux Arts a Parigi e divenne consulente ...
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Pittore francese (Cuiseaux, Saône-et-Loire, 1868 - La Baule, Loire-Inférieure, 1940). V., che dal 1892 fece parte del gruppo detto dei nabis o enflammés, fu autore di ritratti virili (Théodore Duret) e [...] nei quali il riferimento all'arte di Corot e Chardin è evidente, V. sotto l'influsso dell'arte giapponese e di Gauguin si abbandonò a una sorta di pre-fauvismo, con opere caratterizzate da una estrema semplificazione dei toni e arditezze compositive ...
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Tendenza artistica sviluppatasi dal 19° sec. fino ai primi anni del Novecento. In epoca romantica, nel quadro di una rivalutazione del passato e del Medioevo, il termine si riferì a quanto di puro e di [...] preistoriche e dei popoli cd. selvaggi, e quindi come rifiuto della società moderna. Emblematiche furono la vicenda personale di P. Gauguin, l'opera di P. Picasso e H. Matisse, che dell'arte primitiva recuperarono la semplificazione delle forme e l ...
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ROSSI, Luigi
Nico Stringa
(Gino). – Nacque a Venezia al n. 3396 di calle degli Orbi (parrocchia di S. Samuele) il 6 giugno 1884 da Stanislao e da Teresa Vianello (Scotton - Stringa, 1998, p. 141).
Il [...] e documenti, in Terra d’Este, XX (2010), 39, pp. 53-122; E. Manzato, G. R. tra Veneto e Bretagna, in I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d’avanguardia (catal., Rovigo 2016-2017), a cura di G. Romanelli, Venezia 2016, pp. 64-75; G. R. Lettere e ...
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Termine, usato per la prima volta (1872-73) dal critico P. Burty, per indicare l’interesse per il Giappone e l’influenza della sua arte sui movimenti artistici europei tra la metà del 19° sec. e la Prima [...] e spaziali delle xilografie giapponesi. I primi ripresero le linee rapide e il taglio asimmetrico del quadro, mentre P. Gauguin e i Nabis furono interessati al colore, steso in campiture piatte che esaltavano (come nelle stampe di Utamaro o di ...
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DANEO, Renato
Maddalena Malni Pascoletti
Figlio di Antonio, artigiano in legno, e di Edvige Koncnik, nacque a Trieste il 27 luglio 1905, fratello minore di Romeo. Alla pittura, "vocazione primitiva [...] . Visitò instancabilmente musei e gallerie e fondamentale per la sua produzione successiva fu la lezione di Van Gogh, Gauguin e Cézanne. Studiò l'anatomia, sperimentò la ritrattistica, frequentò gli ambienti ove più vivo si svolgeva il dibattito ...
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Famiglia di industriali moscoviti, i cui esponenti, negli ultimi decennî del sec. 19º e nei primi del sec. 20º, furono anche collezionisti d'arte. Oltre a Pëtr Ivanovič (1853 - 1912), che acquistò da P. [...] precoce apprezzamento della pittura postimpressionista, arricchendo la sua collezione tra il 1904 e il 1914 con opere di P. Cézanne, P. Gauguin, V. van Gogh, H. Matisse (che fu anche suo ospite a Mosca), A. Derain e P. Picasso. Dopo la rivoluzione ...
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Scrittore danese (Rislev 1902 - Roskilde 1956), visse lungamente a Parigi a contatto con l'espressionismo figurativo e col surrealismo di Aragon e di Éluard. La sua poesia rappresenta uno sforzo coerente [...] ", 1948), ad approfondire i temi dell'angoscia metafisica e del nulla. Come traduttore (di Anouilh, Giraudoux, Camus) e come critico di artisti francesi (Delacroix, Cézanne, Gauguin), ha svolto un'attività di primo piano nella cultura danese moderna. ...
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cubismo
Manuela Annibali
La rivoluzione della pittura moderna
Osservando un quadro cubista ci rendiamo immediatamente conto che la pittura tradizionale ha subito un grande cambiamento. Gli oggetti non [...] usare il chiaroscuro.
Successivamente le ricerche artistiche di fine Ottocento, condotte da artisti come Vincent Van Gogh e Paul Gauguin, smontano un altro pilastro della pittura accademica: la fedeltà coloristica. Il colore per loro ha una propria ...
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ROERICH, Nikolai
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Pittore russo, nato a Pietroburgo il 27 settembre 1874. Allievo di A. I. Kuindži, si distinse nella pittura decorativa (vedere le sue decorazioni per i balli [...] di decorazioni di teatro fatte da un artista che vorrebbe conciliare l'accademismo di Cormon con il primitivismo di Gauguin. Il R. partecipò alla rigenerazione dell'arte "paesana"; collaborò con Vasnecov, Vrubel′, Maljutin, Polenov, ecc. Durante la ...
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nabi
‹nabì› s. m. e agg., fr. [dall’ebraico, propr. «profeta»]. – Nome (per lo più usato al plur., nabis) adottato da un gruppo di pittori (M. Denis, P. Bonnard, A. Maillol, F. Valloton, É. Vuillard, ecc.) riunitisi a Parigi nel 1888 intorno...
espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo conformista dell’epoca guglielmina;...