L’endecasillabo è un verso di 11 sillabe metriche (➔ metrica e lingua), con accento principale obbligato in decima posizione (Beltrami 20024: 181-188; Menichetti 1993: 386-424). È il verso principe della [...] posteriore dei metri doppi, come il martelliano, è stata circoscritta (➔ versificazione). Metricamente è affine al décasyllabe galloromanzo – nelle sue varietà oitanica e soprattutto occitanica – da cui si ritiene derivi (Beltrami 20024: 87-92 ...
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La rima (Beltrami 20024: 53-60, 78-83, 206-221; Menichetti 1993: 506-590) è il fenomeno che si produce nel caso di omofonia perfetta di due parole a partire dalla vocale tonica inclusa (come in vita e [...] effetti) anche se non obbediscono pienamente alla definizione enunciata. Nella prosodia italiana (a differenza di quanto accade in ambito galloromanzo) si prescinde, nel caso di e e di o toniche, dal timbro, o apertura, dei fonemi: è ammesso, cioè ...
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SCUOLA POETICA SICILIANA
CCorrado Calenda
Intorno alla Magna Curia di Federico II si raccoglie, non solo idealmente, nel ventennio che precede la morte del sovrano (1230 ca.-1250, con eventuale prolungamento [...] de Troie di Benoît de Sainte Maure). L'altro serbatoio privilegiato cui questi poeti hanno attinto è ovviamente quello galloromanzo, con assoluta e naturale prevalenza del provenzale (e non sfugga la sottigliezza di un'operazione in cui all'abbandono ...
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galloromanzo
galloromanżo agg. e s. m. [comp. di gallo1 e romanzo1]. – In linguistica, denominazione dei dialetti romanzi della Francia e dell’Italia settentr. (a eccezione del veneto), formatisi nella Gallia Transalpina e Cisalpina, e dei...
raccare
v. intr. [da una radice onomatopeica *rakk-, largamente documentata in dialetti ital. e galloromanzi in genere, con questo o con sign. affini (sputare, espettorare, avere la diarrea)] (io racco, tu racchi, ecc.; aus. avere). – Nel...