Uomo politico romano (sec. 1º a. C.), forse nato a Tivoli, legato di Cesare durante la guerra gallica; suo collaboratore durante la guerra civile, combatté in Spagna e in Africa e fu prefectus urbi (45), [...] governatore della Gallia Comata (44); fondatore di Lugdunum (Lione) e Raurica (Basilea). Tenne una politica ambigua tra Antonio e i cesaricidi, quindi fu console (42), e passò in Asia presso Antonio, che ...
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Antico cittadino romano di stirpe plebea che, secondo la tradizione seguita da Livio e altri scrittori antichi, al tempo dell'invasione gallica (390 o 386 a. C.) avrebbe trasportato in salvo da Roma a [...] Cere le vestali, perché non fossero interrotti i sacrifizî e i riti da esse curati ...
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Capo degli Edui; verso il 60 a. C. chiese aiuto contro Ariovisto ai Romani, ai quali rese utilissimi servigi durante la guerra gallica. ...
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Retore latino (sec. 4º d. C.), autore di un panegirico in lode di Costantino il Grande (321 circa), nello stile della scuola retorica gallica. ...
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Glottologo italiano (Bologna 1913 - Pisa 2001); prof. univ. dal 1950, ha insegnato glottologia a Pisa. Ha diretto la rivista Italia dialettale e, per la sezione umanistica, gli Annali della Scuola Normale [...] Superiore. Tra le sue opere più importanti: Le voci di origine gallica (1941); Due studi irlandesi (1950); Considerazioni su alcune correnti linguistiche attuali (1953); Per una storia della ricerca linguistica (1965); Linguistica generale, ...
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Antiquario, disegnatore e poeta francese (Besançon 1528 - Metz 1602). Studiò le antichità d'Italia, particolarmente di Roma, e compose i sei libri Romanae urbis topographia et antiquitates (3 voll., 1597-1602). [...] Altre sue opere, importanti per la storia della cultura, sono gli Emblemata latina et gallica (1584) e la famosa raccolta Icones et vitae virorum illustrium (1592), adorne d'incisioni tratte da suoi disegni. ...
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Caracalla (Lucius Septimius Bassianus; poi M. Aurelius Severus Antoninus)
Caracalla
(Lucius Septimius Bassianus; poi M. Aurelius Severus Antoninus) Imperatore romano (Lione 186-Carre 217). Figlio di [...] Settimio Severo e di Giulia Domna, fu associato nell’impero nel 198 e prese il soprannome C. dalla veste gallica che usava; sposò Plautilla, figlia del prefetto del pretorio Plauziano: questi fu fatto uccidere da C., timoroso della sua potenza, sotto ...
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DOTTO (Dotti), Vincenzo
Alessandro Bevilacqua
Nacque a Padova nel 1572 da Ettore e da Samaritana Papafava (Brandolese, 1795, p. 275); di nobile famiglia, ricevette un'istruzione universitaria ed ebbe [...] comunque legami con l'università, perché il Tommasini (1654) lo ricorda come patrono padovano della nazione gallica; il Portenari (1627) lo definisce "geografo eccellentissimo" (p. 96) e "versatissimo nella Cosmografia, e nella Architettura. Ha ...
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1. Capo dei Galli che nel 390 a. C. vinsero i Romani all'Allia e conquistarono Roma. È celebre la frase che egli avrebbe pronunziato, quando, trattando coi Romani il prezzo del riscatto, gettò sul piatto [...] della bilancia la sua spada: "Guai ai vinti" (Vae victis). 2. Capo d'un'orda gallica che nel 280 a. C. invase la Macedonia e la Tessaglia, spingendosi a sud fino a Delfi, dove sembra saccheggiasse il santuario. Inseguito dai Greci, accorsi alla ...
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Poeta e uomo politico francese (Loudun, Vienne, 1536 - ivi 1623), nipote di Charles. Tesoriere a Poitiers (1579), deputato agli Stati generali di Blois (1588), combatté la Lega cattolica e nel 1594 contribuì [...] alla sottomissione di Poitiers ad Enrico IV. Si rivelò anche buon umanista e poeta nelle Oeuvres (1569 e 1579) e nei Poemata (1575), raccolti in Opera latina et gallica (1633). ...
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gallicano
agg. [dal lat. Gallicanus, propr. «della Gallia», der. di Gallĭcus «gallico1»]. – Relativo alla Chiesa cattolica di Francia, soprattutto con riferimento alle sue affermazioni di indipendenza, durante il periodo dell’assolutismo monarchico,...
gallicismo
s. m. [der. di gallico1, nel senso di «francese»]. – Voce, locuzione o costruzione sintattica francese, e anche dell’antico provenzale, introdotta in un’altra lingua; è in genere sinon. di francesismo, ma con senso più ampio.