Vescovo di Cartagine dal 481 (m. Albi, Gallia, 505). Grandemente popolare per pietà e dottrina, fu il capo dell'episcopato cattolico nell'Africa dei Vandali. Partecipò al concilio del 484, convocato dal [...] conversione dei cattolici all'arianesimo, e redasse per l'occasione la professione di fede cattolica. Nella persecuzione, fu esiliato; richiamato nel 487, ottenne che fossero riaperte le chiese cattoliche. Nel 498 Trasmondo lo esiliava in Gallia. ...
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(lat. Sirona) Dea celtica guaritrice, venerata nella Gallia belgica e nella Germania superiore, il cui culto aveva luogo presso sorgenti. I Romani la consideravano una divinità analoga a Igea o Salus, [...] sulla cui iconografia modellavano anche quella di Sirona ...
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Scrittore cristiano (sec. 5º), probabilmente monaco, della Gallia piuttosto che dell'Africa; visse a Roma. Gli sono attribuiti scritti esegetici, agiografici e polemici; l'opera più importante è il Praedestinatus, [...] elenco di eresie, rivolto a combattere discretamente le idee agostiniane sulla grazia e il libero arbitrio: espressione della corrente teologica cosiddetta semipelagiana ...
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Poeta cristiano (sec. 5º), quasi certamente della Gallia. È autore di una parafrasi in esametri dell'Eptateuco. Discussa l'identificazione col presbitero Cipriano, il corrispondente dell'epistola 140 di [...] s. Gerolamo, al quale pure si è attribuita la paternità di taluni componimenti pseudociprianei (Ad Senatorem, De Sodoma, De Iona, Caena Cypriani) ...
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Console (1º sec. d. C.). Oriundo della Gallia, console suffetto nel 35, promosse (41 d. C.) la congiura che portò all'uccisione di Caligola. Sotto Claudio combatté in Britannia, e fu console per la seconda [...] volta (46); acquistò in Roma i giardini di Lucullo; accusato come amante di Poppea, dovette uccidersi ...
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Ultimo degli usurpatori della dignità imperiale in Gallia. Era governatore dell'Aquitania, quando (270 d. C.) fu scelto come successore di Vittorino. Fu sovrano pacifico, ma perse il dominio sulle truppe; [...] l'imperatore Aureliano marciò contro di lui e nella battaglia ai Campi Catalaunici lo fece prigioniero (273 circa). Gli fu poi restituita la dignità di senatore, e fu nominato corrector della Lucania ...
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Poeta e retore latino cristiano, nato in Gallia, forse ad Arles, nel 473 (o 474), morto nel 521 a Pavia, dove fu vescovo dal 513. Per le traversie subìte a Costantinopoli, dove era stato mandato presso [...] l'imperatore Atanasio per ottenere l'adesione ai decreti del concilio di Calcedonia, fu poi dai papi Niccolò I e Giovanni VII considerato confessore della fede. Fu retore più che poeta. Abbiamo di lui ...
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Sucellus Divinità celtica conosciuta quasi solamente in Gallia e solo da monumenti d’età romana e da iscrizioni. È rappresentato barbato, vestito alla maniera comune dei Galli e spesso accompagnato da [...] qualche caso tricefalo); suoi attributi sono il martello nella mano sinistra e l’olla nella destra. Sul piano del sincretismo gallo-romano S. è stato identificato con Silvano: il martello sarebbe un arnese da boscaiolo e S. un dio della vegetazione ...
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(lat. Tarănis) Divinità celtica attestata per la Gallia in questa forma specifica da Lucano (accanto a Esus e Teutates) e, con varianti formali, da poche iscrizioni che riguardano pressoché tutto il mondo [...] indoeuropeo come lo è il Giove romano con il quale fu identificato, concorrendo al formarsi della figura sincretica dello Iuppiter gallo-romano. A T. venivano sacrificati esseri umani facendoli bruciare dentro alberi cavi; di fatto sembrerebbe che i ...
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. Poeta irlandese, venuto in Gallia negli ultimi anni del sec. VIII. Fu amico di Carlomagno e ne cantò in carmi epici le gesta militari; ebbe corrispondenza col re e dimorò nel monastero di Saint-Denis. [...] Non è possibile determinare se questo D., detto peregrinus o exsul, sia lo stesso D. che scrisse contro Claudio di Torino (v.) il Liber contra perversas Claudii doctrinas; ma è quasi certamente persona ...
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gallare2
gallare2 v. intr. [der. di galla1] (aus. avere), ant. – 1. Galleggiare, stare a galla: i cuoci a’ lor vassalli Fanno attuffare in mezzo la caldaia La carne con li uncin, perché non galli (Dante). 2. fig. Insuperbire: Di che l’animo...