È quel terreno in cui predomina la vegetazione di specie legnose selvatiche - arboree o fruticose - riunite in associazioni spontanee o d'origine artificiale, diretta o indiretta. A chiarire quest'ultima [...] Ann., IV, 73).
Nei paesi abitati da popolazioni di stirpe celtica la religione dei boschi ebbe grandissima importanza. A ciò contribuì negli antichi scrittori. Basti citare il lucus Vocontiorum nella Gallia Narbonese (Tac., Hist., I, 66) e quello ...
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NANTES (A. T., 32-33-34)
Emmanuel DE MARTONNE
Jean Jacques GRUBER
Georges BOURGIN
Rosario RUSSO
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Città della Francia occidentale, capoluogo del dipartimento della Loira Inferiore, con 187.343 ab. [...] del Gros, le Vagliatrici del Courbet, ecc.
Storia. - Centro della tribù celtica dei Namnetes (donde il nome), stanziamento romano, col nome di Condivincum dopo la conquista della Gallia, di fronte a Ratiatum (Retz), Nantes fu predestinata, come si è ...
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. Monaci che professano la regola di S. Benedetto di Norcia (v.). Questo patriarca del monachismo occidentale raccolse dal patrimonio dell'ascesi cristiana il fior fiore degli elementi vitali e creò una [...] è il graduale passaggio alla regola benedettina di monasteri sorti sotto altre regole, soprattutto d'origine celtica, quale la famosa abbazia di S. Gallo.
Il carattere stesso della regola benedettina, che lascia così ampî poteri all'abate, doveva ...
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. Dei tre popoli fra i quali, secorido Cesare (De bell. gall., I,1), era divisa la Gallia prima della conquista romana, i Belgi erano quelli che occupavano la regione più settentrionale, a nord della Senna [...] 'ordinamento dato da Augusto alle Gallie (v.), costituì la provincia della Belgica. A stabilire tuttavia un certo equilibrio fra le varie provincie galliche, come all'Aquitania (v.) furono aggregate 14 tribù di stirpe celtica, così anche alla Belgica ...
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Ornamento, come dice il vocabolo, del braccio, e precisamente dell'omero, dell'avambraccio, del polso, ma anche della caviglia (periscelide).
Etnologia. - L'uso di braccialetti è molto diffuso nei popoli [...] ciò allude il racconto liviano del tradimento di Tarpea. In Gallia era con la torques (collana), ornamento nazionale, presumibilmente sotto portare al polso; infine viria o viriola, d'origine celtica (Plin., Nat. Hist., XXXII, 3: viriolae celticae ...
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Villaggio della Svizzera, capoluogo di distretto, cantone di Vaud, situato, a 480 m. s. m., a S. del Lago di Morat, sulla ferrovia Lyss-Losanna; nel 1920 aveva 1730 abitanti. Della città romana, chiamata [...] l'alta valle del Reno con il paese degli Allobrogi e la Gallia Lugdunense. Tra la fine del sec. I e la metà del della regione.
Dea eponima della città era Aventia, divinità d'origine celtica.
Bibl.: C. Bursian, in Mitth. antiquar. Gesellschaft. in ...
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HAMPSHIRE o Hants (A. T., 47-48)
Luigi Villari
Wallace E. Withehouse
Contea inglese situata verso la metà della costa della Manica. Consiste di due parti: la maggiore (3892 kmq.) sul territorio dell'Inghilterra; [...] d'industrie meccaniche; Winchester (22.969 ab.), già capitale dell'Inghilterra.
Storia. - Occupata dalla tribù celtica dei Belgae provenienti dalla Gallia, che ebbero il loro centro a Venta Belgarum (Winchester), la regione fu invasa dagli Iuti e dai ...
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Popolo dell'Aquitania (v.), stanziato fra la Garonna e la Dordogna; il territorio, già da essi abitato, conserva il nome di Le Quercy, evidente derivazione del nome antico.
I Cadurci erano nella clientela [...] di lino.
La loro città principale era Divona (Tolom., II, 7, 9), nome che in lingua celtica significa "sorgente"; più tardi, col procedimento consueto nella Gallia, essa prende il nome del popolo, da cui deriva a sua volta il nome moderno di Cahors ...
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. Vescovo nella Gallia, nel sec. VII. Non si sa di lui né la data e il luogo della nascita e della morte, né di che sede vescovile fosse titolare. Peregrinò in Terrasanta verso il 680-690; e, al ritorno, [...] condotto da venti sfavorevoli a Iona, isola del gruppo delle Ebridi (Scozia), famoso centro di cristianità celtica, dettò il racconto del proprio viaggio all'abate Adamnano, noto autore d'una vita di S. Columba, il quale nel 701 o 703 presentò la ...
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CASTELLO
W. Müller-Wiener
Struttura fortificata con funzioni difensive e talvolta anche abitative, il c. viene normalmente indicato nelle fonti latine medievali con i termini castrum e castellum, indirettamente [...] e collettiva, sono attestate anche nell'Europa centrale e in Gallia; si sa, per es., che le popolazioni aquitane, quelle del periodo dall'8° al 10° secolo. Nelle società celtiche i centri di potere militare, sociale ed economico erano spesso fortezze ...
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gallo1
gallo1 agg. e s. m. [dal lat. Gallus]. – Della Gallia, denominazione data dai Romani alla regione corrispondente all’incirca all’odierna Francia; relativo o appartenente ai Galli, popolazione di origine celtica che abitava la Gallia....
celtico
cèltico agg. [dal lat. Celtĭcus, gr. Κελτικός] (pl. m. -ci). – Dei Celti, che appartiene o si riferisce ai Celti, antiche popolazioni stanziate nell’Europa occid., soprattutto in Gallia, in Spagna, nelle Isole Britanniche e in Germania:...