Figlia primogenita (Padova 1600 - Arcetri 1634) di Galileo; monaca dal 1616. Ci restano di lei 124 lettere al padre, che abbracciano il decennio 1623-33, nelle quali effonde la sua tenerezza quasi materna [...] per lui, congiunta all'orgoglio d'essergli figlia: suor Maria Celeste, pur non proponendosi tale scopo, raggiunge efficacia anche letteraria di prim'ordine ...
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Scienziato e uomo politico (Genova 1582 - ivi 1666). Governatore di Sarzana (1623), senatore dal 1624, governatore di Savona (1647), coltivò con passione la ricerca scientifica. È noto per i suoi studî [...] sul moto naturalmente accelerato dei gravi; per tali studî fu accusato di essersi appropriato di risultati ottenuti da Galileo, del quale aveva potuto seguire costantemente l'attività scientifica attraverso un trentennale carteggio e alcuni colloqui. ...
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Nobile romano (Roma 1595 - ivi 1624); uomo di scienze e di lettere. In relazioni con Galileo, fu membro dell'Accademia dei Lincei a 23 anni, ma il suo organismo non resse alle fatiche dello studio. Espresse [...] il suo austero dolore in belle liriche latine e volgari (ed. 1658) ...
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BITOSSI, Renato
Giuseppe Sircana
Nacque a Firenze il 31 marzo 1899 da Giovanni e Ermellina Lucchesi. Operaio meccanico, nel 1913 entrò a lavorare nelle Officine Galileo, impegnandosi subito nell'attività [...] politica e sindacale. Nel 194 si iscrisse alla Federazione italiana operai metallurgici (FIOM). Chiamato alle armi nel 1917, fu congedato nel gennaio 1919 e poté riprendere il lavoro, nelle stesse officine, ...
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URBANO VIII
Georg Lutz
Maffeo Virginio Romolo Barberini nacque, penultimo di sei fratelli, il 5 aprile 1568 a Firenze da Antonio e Camilla Barbadori; fu battezzato lo stesso giorno nel battistero del [...] di Urbano VIII. Nel marzo 1632 giunsero a Roma le prime copie del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di GalileoGalilei che un anno dopo (22 giugno 1633) il Sant'Uffizio mise all'Indice, mentre l'autore fu condannato per grave sospetto di ...
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BUONAMICI, Giovanni Francesco
Gaspare De Caro
Nacque a Prato nel 1592 da Piero di Bonamico e da Livia Camesecchi. Avviato dal padre allo studio delle leggi, si addottorò probabilmente a Pisa. In una [...] ital., s. 3, XVII (1873), pp. 56-67; C. Guasti, Opere, I, Scritti storici, Prato 1894, passim;G. Favaro, Amici e corrispondenti di Galileo,A. Bocchineri, F. Rasi,G. F. B., in Atti d. R. Istituto veneto di scienze,lett. e arti, LXI(1901-1902), pp. 665 ...
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LOMBARDI, Riccardo
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Napoli il 28 marzo 1908.
Il padre, Luigi (1867-1958), era nato a Dronero in una famiglia di solidi principî cattolici. Allievo di Galileo Ferraris, si [...] laureò in ingegneria nel 1890 presso il Politecnico di Torino, ove ottenne la libera docenza in elettrotecnica; nel 1901 vinse il concorso a cattedra di fisica tecnica a Napoli. Nel 1922 passò come docente ...
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Famiglia udinese originaria della Carnia, investita nei secc. 15º-17º di feudo (Saciletto), di nobiltà cittadina, di titolo comitale (conti di Nimis), tuttora esistente. Daniele (1588-1616), militare e [...] matematico, fu corrispondente di Galileo, come il fratello Alfonso (1584-1657), fondatore dell'Accademia udinese degli Sventati (1606); Rambaldo (1775-1863) fu podestà di Udine sotto Napoleone, appartenne pure alla famiglia Francesco Prospero. ...
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galileo
galilèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Galilaeus, gr. Γαλιλαῖος]. – Della Galilea, regione della Palestina; abitante o nativo della Galilea: un galileo Di rosse chiome (Carducci, con allusione a Gesù Cristo).
galilea
galilèa s. f. [dal lat. mediev. galilaea, e questo dal nome proprio della Galilea, regione della Palestina]. – Negli edifici monastici medievali, portico e vestibolo situato davanti alla chiesa (talvolta, come nei monasteri cluniacensi,...