DE MATTEI, Rodolfo
Luciano Russi
Nato a Catania da Eugenio e da Maria Sciuto Patti il 1ºgenn. 1899, e laureatosi in giurisprudenza nel 1922 nell'università catanese, fu il primo a conse, guire la libera [...] dottrine e delle istituzioni politiche. Dal 1934 insegnò nelle università di Cagliari, Firenze ("Cesare Alfieri"), Pisa, Chieti ("GabrieleD'Annunzio"), e dal 1949 al 1975 nella facoltà di scienze politiche dell'università di Roma.
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REITER, Virginia
Donatella Orecchia
REITER, Virginia. – Nacque a Modena il 16 gennaio 1862, da Carlo, di origine tedesca, tappezziere, e da Clarice Formiggini, di origine ebraica, poi convertitasi al [...] poi scandiranno la sua carriera artistica, fra l’altro d’ora in avanti sempre più concentrata su un repertorio ristretto altre, Il ferro di GabrieleD’Annunzio).
Nel 1915 si ritirò nuovamente dalle scene con una serata d’addio celebrata il 19 ...
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estetica
Giuseppe Di Giacomo
Riflessione filosofica sulla sensibilità e sull'arte
Il termine estetica deriva dal greco aìsthesis, che significa "sensazione, percezione, sentimento". L'estetica sottolinea [...] , inteso come tentativo di considerare la vita come se fosse un'opera d'arte (come accade per esempio in letterati come Oscar Wilde e GabrieleD'Annunzio), sia quei tentativi delle avanguardie storiche dei primi decenni del Novecento che pretendevano ...
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Gli avverbi temporali sono ➔ avverbi e locuzioni avverbiali (➔ avverbiali, locuzioni) che indicano il momento in cui si svolge un’azione indicata dal predicato, o quello in cui è dato registrare una certa [...] / tanto / troppo / parecchio stanno per «molto tempo»:
(24) Fa piacere, non è vero, Andrea?, rivedersi dopo tanto (GabrieleD’Annunzio, Il piacere)
(e) abbastanza significa «per un tempo sufficiente»:
(25) non hai sofferto abbastanza?
(f) appena vale ...
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PAULUCCI DI CALBOLI, Fulcieri
Elena Papadia
PAULUCCI DI CALBOLI, Fulcieri. – Nacque a Napoli il 26 febbraio del 1893 dal conte Raniero e da Virginia Lazari Tornielli.
Il padre era un diplomatico, discendente [...] e russi, oltre all’immancabile Thomas Carlyle) e alcuni contemporanei, tra i quali Giovanni Verga, Alfredo Oriani e GabrieleD’Annunzio.
Nel 1911 Fulcieri s’iscrisse alla facoltà di legge dell’Università di Genova, dove si laureò nel luglio 1914 ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] : si pensi ad ➔ Alessandro Manzoni, e all’antimanzonismo programmatico e oltranzistico di un ➔ Giosuè Carducci o di un ➔ GabrieleD’Annunzio, non a caso due autori assai attratti dal cultismo, in tutte le sue forme. Si possono citare alcuni fenomeni ...
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Il punto (o punto fermo) è il segno d’interpunzione dotato del valore demarcativo più forte tra quelli che fungono da marche di confine sintattico.
Serve per indicare una pausa forte (intendendo con pausa [...] e dall’uso, vengono recuperate come «vezzo d’autore» da ➔ GabrieleD’Annunzio nel suo Libro segreto (1935) (Antonelli 2008 di cambiamento: fare punto, fare punto e a capo, mettere punto. D’altro canto, il punto «tende a invadere il campo di altri ...
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La sinestesia (dal gr. sýn «con, assieme» e aisthánomai «percepisco, comprendo»; quindi «percepisco assieme») è un procedimento retorico (➔ retorica), per lo più con effetto metaforico (➔ metafora), che [...] ), ➔ Giovanni Pascoli («La Chioccetta per l’aia azzurra / va col suo pigolio di stelle»: “Il gelsomino notturno”, vv. 15-16), ➔ GabrieleD’Annunzio («L’aspro vin di giovinezza brilla ed arde»: “Canto dell’ospite” VI, v. 5; «ne l’ombra i fonti parlano ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...]
felice appieno
chi su quel seno
non liba amor
(Francesco Maria Piave, Rigoletto, vv. 514-516)
e a ricorrere spesso in ➔ GabrieleD’Annunzio con un cumulo di diverse figure
Tal chiaritate
il giorno e la notte commisti
sul letto del mare
non lieti non ...
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Il termine enumerazione (dal lat. enumeratio «enumerazione») fa riferimento a un procedimento discorsivo, comune in ogni tipo di testo, sia scritto che orale, che prevede che un concetto generale venga [...] e serio come la visione (Zaccarello 2004).
Nella poesia italiana del Novecento il procedimento è largamente presente, da ➔ GabrieleD’Annunzio a ➔ Eugenio Montale, con molte possibili declinazioni (Beccaria 1975: 301-302; Mengaldo 1975). L’apparente ...
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dannunziano
agg. – Di Gabriele D’Annunzio (1863-1938), con riferimento alla sua opera di poeta e di prosatore, agli aspetti più appariscenti e spesso deteriori del suo stile (magniloquenza, preziosismi espressivi, esasperato estetismo, ecc.),...
pleiboi
(plei-boi), s. m. inv. (iron.) Conquistatore, dongiovanni. ◆ Tra i tanti suoi diversi personaggi, Vito ne ha scelti tre: «Il vigile, il pleiboi della Bassa e il postino della Casa del Popolo». Il Vigile riproporrà i monologhi scritti...