STRUMENTAZIONE
Alfredo CASELLA
. L'arte della strumentazione è basata sulla funzione espressiva, evocatrice e anche descrittiva del timbro (colore del suono) e fa parte integrante della creazione lirica [...] ; ma nondimeno vanno cercate in quell'arte le origini dell'orchestrazione monumentale e pomposa di J. S. Bach e di G. F. Händel. H. Schütz (1585-1672) studiò in Italia, dove conobbe lo stile di Monteverdi, dal quale riportò in Germania un senso ...
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MOTTETTO (o motetto, Motet, Motellus)
Giulio Cesare Paribeni
Forma di composizione musicale per voci. Il mottetto passò per così varie e persino contrastanti fasi di sviluppo, che non è possibile darne [...] che si applicarono anche al mottetto monodico. Tali G. F. Anerio, A. Agazzari e soprattutto il fondatore dell nella quale concorrono tutti gli elementi della musica chiesastica.
G. F. Händel ha lasciato un solo mottetto, Silete venti, composto in ...
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ORATORIO
Luigi Ronga
. Musica. - Le moderne ricerche storiche hanno messo in luce che l'oratorio musicale non fu, come prima si credeva comunemente, "una continuazione e degenerazione diretta della [...] religiose dello Schütz. Ma lo sviluppo maggiore dell'oratorio in Germania si ebbe con J.S. Bach e soprattutto con G.F. Händel. La potenza della loro originalità venne a dominare l'oratorio in modo assolutamente tipico, e quindi l'analisi di questa ...
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OUVERTURE
Gastone ROSSI-DORIA
. Termine francese, passato in forme affini nelle principali lingue europee, tranne l'italiana che ad esso attribuisce un'accezione del termine Sinfonia. La ricchezza di [...] maestri comunque simpatizzanti, come A. Lotti, J. Ph. Krieger, Ph. H. Erlebach, J. J. Fux, fino ai settecenteschi G. Ph. Telemann, G. F. Händel, J. S. Bach, C. W. v. Gluck, ecc.
Presso alcuni dei quali settecenteschi l'ouverture preposta alle danze o ...
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PASSIONE
Nicola TURCHI
Fernando LIUZZI
Termine filosofico, corrispondente a quello greco di πάϑος, che in generale designa lo stato di "sofferenza" o "passività" (è l'astratto del verbo πάσχειν "subire, [...] , con stile scarno e severo, impresso di penetrante realismo drammatico, e dopo di lui da R. Keiser, da G. Ph. Telemann, da I. Mattheson e da G.F. Händel. Si sa che i più alti capolavori del genere sono dovuti a J.S. Bach, la cui Passione secondo ...
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PLATTI, Giovanni
Fausto Torrefranca
Compositore, tenore e virtuoso di varî strumenti (oboe, violino, cembalo e forse anche violoncello), di famiglia probabilmente bergamasca, nacque intorno al 1690, [...] , alla stessa generazione che produsse J. S. Bach, G. F. Händel, D. Scarlatti, N. Porpora, F. M. Veracini, A. Locatelli, A. Vivaldi e elettore era zio del principe-vescovo di Würzburg, J. Ph. F. von Schönborn, il quale si recò a visitarlo, con tutta ...
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PROVENZALE, Francesco
Andrea Della Corte
Musicista, nato a Napoli, probabilmente nel 1627, morto ivi nel 1704. La biografia rimane assai lacunosa. Diresse il Conservatorio dì Loreto dal 1663, quello [...] procede artificiosamente, ma riceve più intimo e naturale fervore. Nei suoi Larghi si scorge il prototipo di quelli di G. B. Bononcini, e di G. F. Händel. Fuori della melodia è disattenzione; il recitativo è assai comune. L'aria è l'ideale del P. ed ...
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Harnoncourt, Nikolaus
Federico Pirani
Direttore d'orchestra, violoncellista, gambista e musicologo austriaco, nato a Berlino il 6 dicembre 1929. Fondatore e direttore nel 1953 del Concentus Musicus [...] affermazione internazionale dell'ensemble è stata la registrazione, nel 1962, dei Concerti brandeburghesi di J.S. Bach, seguita da quella del Messiah di G.F. Händel e dei maggiori lavori corali di Bach. Nel 1971 H. ha iniziato, in collaborazione con ...
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GRÜBER, Klaus Michael
Roberta Ascarelli
Regista teatrale tedesco, nato a Neckarelz (Baden) il 4 giugno 1941. Figlio di un pastore di origine sveva, frequentò un corso di recitazione presso la Hochschule [...] lo condusse a Milano, dove si formò alla scuola di G. Strehler di cui divenne assistente nella conduzione artistica del klassenkampf di P. O. Chotjewitz, ivi 1971; Julius Cäsar di G. F. Händel, ivi 1972; Geschichten aus dem Wiener Wald di O. von ...
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PASTICCIO
Andrea Della Corte
. Musica. - Furono così denominate durante il sec. XVIII le opere, serie e comiche, costituite da pezzi di autori diversi. Già nei secoli XVI e XVII s'erano avute favole [...] s'ebbero melodrammi composti in concorde collaborazione, p. es. un Muzio Scevola, 1721, di cui A. Ariosti, G.M. Bononcini e G.F. Händel scrissero ciascuno un atto. Ma più propriamente il nome di pasticcio designa quelle opere comiche del'700, che ...
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oratorio3
oratòrio3 s. m. [dalla voce prec.]. – Composizione drammatico-musicale, priva di apparato scenico e costumi, con cantanti solisti, coro e orchestra, di argomento religioso (ma non liturgico) e, dal sec. 19°, anche profano; sviluppatosi...