Critico e saggista italiano (Roma 1896 - ivi 1982). Personalità tra le più importanti nel campo dell'anglistica, indagò l'influsso della cultura italiana in Inghilterra e illustrò singole figure, aspetti, [...] sia a illustrare singole figure, aspetti, periodi o l'intero svolgimento della letteratura inglese (La fortuna e il diavolo. Notevolissima anche la sua opera di traduttore (da Ch. Lamb, G. Moore, W. Shakespeare, B. Jonson, J. Addison, W. H. Pater, ...
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Complesso delle indagini volte a conoscere e valutare, sulla base di teorie e metodologie diverse, i vari elementi che consentono la formulazione di giudizi su un’opera d’arte. Il concetto di c. letteraria [...] e artistica in genere, anticipato isolatamente da G. Vico, ha il suo pieno e proprio sviluppo col Romanticismo: è attività tutta moderna, quell’insieme che si chiama la ‘fortuna’ di un’opera o di uno scrittore. La locuzione c. storica negli studi ...
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Romanziere italiano (Vicenza 1842 - ivi 1911). Indagò nelle sue opere il mondo sentimentale e religioso dei protagonisti (Malombra, 1881; Daniele Cortis, 1884; Piccolo mondo antico, 1895, ritenuto il suo [...] religiosa e patriottica, dallo zio don Giuseppe, e poi da G. Zanella; ma perdette sin dall'adolescenza la fede religiosa, romanzi, non soltanto per l'ispirazione fondamentale autobiografica che è più o meno propria di tutte le opere del F., ma anche ...
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Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di f. come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi [...] agiscano (a volte insieme a uomini e dei) animali o esseri inanimati, sempre però tipizzazioni e quasi stilizzazioni di basti ricordare, in Italia, Lo cunto de li cunti del napoletano G. Basile); invece proprio allora, in Francia, J. de La Fontaine ...
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Filologo e critico letterario (Savona 1913 - Venezia 2004). Un ramo della famiglia discende dall'abate Stoppani (1824-1891), e porta vivo il senso di quella missione, che fu del cattolicesimo liberale [...] coronamento dell'imponente scrutinio dei testimoni (Tradizione delle opere di G. Boccaccio, vol. I, 1958, vol. II, 1991 nel Novecento, 2004 (in esso si legga Una autobiografia - o meglio autoironia - intellettuale). Muore pochi mesi dopo. Dall'amico ...
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Architettura
Orientamento (detto anche decostruttivismo) emerso nella produzione architettonica degli ultimi due decenni del 20° sec. nel panorama sia statunitense sia europeo. Pur non trattandosi di [...] )au, B. Tschumi. Esponenti del d. sono stati considerati, almeno per talune fasi del loro lavoro, G. Behnisch, Th. Mayne, M. Rotondi, E.O. Moss e altri.
Letteratura
In ambito critico-letterario, metodologia critica, nata negli Stati Uniti negli anni ...
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Racconto di avventure in cui domina il meraviglioso, negli episodi come nei personaggi, anonimo e popolare, di fonte e tradizione orale (➔ favola). La f. ebbe sin dai tempi remoti vastissima diffusione [...] elaborazioni raffinate nella loro apparente ingenuità e primitività, o, ispirandosi al modello popolare, ne composero di nuove si debbono a L. Capuana (C’era una volta ..., 1882), a G. Gozzano (La principessa si sposa. Fiabe, 1917) e a I. Calvino ...
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Poeta italiano (Monsummano 1809 - Firenze 1850). Partito dalla tradizione giocosa toscana, approdò al mito della “paesanità”, come aspirazione a una vita lontana dalle raffinatezze sociali e insieme romantico [...] non esercitò mai la professione. Il periodo pisano fu poi da G. rievocato nelle Memorie di Pisa. Nel 1836 conobbe Gino Capponi, ; e di lì i suoi "Scherzi" si diffondevano, manoscritti o malamente stampati alla macchia, e confusi con satire d'altri, ...
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Pseudonimo del giornalista e scrittore italiano Curzio Suckert (Prato 1898 - Roma 1957). Personalità poliedrica, indipendente e controversa, passò dall'adesione al fascismo, all'antifascismo (che gli [...] Donna come me, 1940), altre di un realismo (Kaputt, 1944) o di un cinismo (La pelle, 1950) spinti all'estremo, e tuttavia giornali, da Io, in Russia e in Cina (1958), a cura di G. Vigorelli, a Mamma marcia (1959), Benedetti italiani (1961), Diario di ...
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Poeta (Bologna tra il 1230 e il 1240 - Monselice 1276). Tra i più incisivi esponenti della poesia tosco-emiliana del XIII secolo, indicato da Dante come precursore dello stil novo, nella canzone dottrinale [...] e articolati, i temi fondamentali dello stil novo. Tale novità concettuale e artistica fa sì che G. possa essere considerato protostilnovista (o per lo meno precursore dello stil novo), e fu del resto riconosciuta dalla coeva cultura letteraria e ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...