Monaco cisterciense (e quindi detto, dal colore dell'abito, monachus albus), vissuto nel sec. 14º. Nel 1344-45 (o forse 1345-46) commentava le Sentenze del Lombardo all'università di Parigi (ne restano [...] prima). Seguace di Occam e di T. Bradwardine, G. spinge all'estremo certi motivi nominalistici e volontaristici dell' tendenza scettica e critica, 40 tesi del suo commento furono condannate (1347) dai teologi di Parigi (G. rispose con due "apologie"). ...
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Soprannome del prosatore arabo Abū ‛Uthmān ῾Amr b. Baḥr (m. Bassora 869). Autore di numerose opere di letteratura, di teologia mutazilita e di polemica politico-religiosa. Fra le principali: il Kitāb al-ḥayawān [...] ("Libro degli animali"), bestiario o antologia sugli animali, in cui al-G. teorizza l'evoluzione della specie, l'influenza del clima e la psicologia animale; il Kitāb al-Bayān ("Libro della retorica"), un inventario dell'umanità araba, dove l'autore ...
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kènosis Lo «svuotamento» che, secondo uno dei passi più celebri di s. Paolo (Filippesi 2,7), Gesù Cristo «essendo in forma di Dio» fece di sé stesso «prendendo forma di schiavo», cioè nell’incarnazione. [...] la k. come spoliazione da parte di Gesù dei suoi attributi divini, i secondi invece come mancanza del loro uso.
Le teorie cosiddette kenotiche del 19° sec. (G. Thomasius, W. Gess) interpretarono la k. come spoliazione nel senso di una diminuzione ...
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Nome di due priori generali dei certosini: 1. G. I, priore (St.-Roman-sur-Château 1083 circa - Grenoble 1137) dell'ordine dal 1115, detto du Chastel (lat. de Castro-Novo) o du Pin. Fu in rapporti di amicizia [...] spiritualità, una Vita s. Hugonis e le Consuetudines Guigonis ove riunì e rielaborò le norme dettate da s. Bruno. 2. G. II, priore generale (m. 1188) dal 1173, rinunziò (1180) al generalato per attendere a vita contemplativa; lasciò un'opera ascetica ...
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Mistica cisterciense (n. forse in Turingia 1256 - m. Helfta 1302 o 1303); visse dall'infanzia (1261) nel celebre monastero di Helfta che le diede una fine cultura teologica e umanistica. Le opere di G. [...] francescano e della mistica speculativa tedesca; la religiosità di G., soprattutto orientata al culto della umanità di Cristo, Magdeburgo, alla devozione del Sacro Cuore di Gesù. L'influenza di G. fu grande soprattutto nel 16º sec. (s. Teresa) e ...
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Teologo eretico (sec. 4º); dopo aver praticato vita ascetica, scrisse contro l'ascetismo cristiano, attirandosi in un sinodo romano (390) la condanna, confermata poi da s. Ambrogio e ribadita (tra il 392 [...] ) di s. Girolamo, grazie al quale conosciamo le dottrine difese da G. in certi Commentarioli, perduti. Egli non ammetteva differenza di meriti tra i battezzati, vergini o sposati, asceti o no, in quanto le loro azioni, se compiute in stato di grazia ...
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Atto reverenziale consistente nel piegare temporaneamente un ginocchio o nel tenere piegate tutte e due le ginocchia a terra.
Fu gesto tipico per esprimere sottomissione totale e umiltà sia di fronte agli [...] in poi e divenne comune dopo l’11° sec., mentre la Chiesa greca mantiene la preghiera in piedi e in luogo della g. ha la metanoia, inchino profondo fino a toccar terra con la destra, seguito dal bacio delle estremità delle dita riunite e dal ...
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gnòsi Forma di conoscenza religiosa, spesso raggiunta per mezzo di procedimenti misterici. La g. sottolinea (a discapito della fede e delle opere) l'elemento conoscitivo nella ricerca di Dio, come processo [...] tra spirito e materia, anima e corpo, che può condurre ad atteggiamenti etici opposti (ascetismo o rifiuto di ogni legge morale comune). Forme di g. si trovano in molte religioni (induismo, buddismo, talune tradizioni ebraiche e islamiche) e in ...
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Nella mistica cattolica, la trafittura del cuore con un dardo o una lancia effettuata da parte di un angelo o di Cristo come segno di predilezione del Signore. La ferita può essere spirituale o corporea, [...] . L’episodio, raccontato dalla stessa santa nei suoi scritti, è mirabilmente rappresentato nella scultura di G.L. Bernini Transverberazione di santa Teresa d'Avila o Estasi di santa Teresa collocata nella chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma. ...
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Nel Medioevo, giovane che serviva alla corte di principi e grandi personaggi; poteva essere di nascita nobile e dopo il servizio come p. diventare scudiero, poi essere armato cavaliere.
Si chiamava p. [...] anche il giovane servitore del barone o uomo d’arme, di condizione inferiore a quella dello scudiero e del donzello.
P. d’ . Sacramento e con la comunione frequente. Proposta da mons. G.B. Scalabrini, vescovo di Piacenza (1880), attuata alcuni anni ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...