Nella sua nozione fondamentale, invocazione della divinità come testimone della verità di quanto si afferma (g. assertorio) o come mallevadrice e vindice di una promessa o di un voto (g. promissorio). [...] volta riferirlo alla controparte, sullo stesso fatto, nei limiti fissati dal codice civile (art. 2739). La parte che ha deferito o riferito il g. decisorio non può revocarlo quando l’avversario si sia dichiarato pronto a prestarlo. Se la parte cui il ...
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Intervallo di tempo al termine del quale la rotazione della Terra attorno al proprio asse riconduce un determinato punto del cielo a passare per un meridiano qualunque.
Astronomia
Poiché gli astri sono [...] pratici è necessario compensare in una media annua la durata dei giorni solari; si ha così il g. solare medio, o semplicemente g. medio, che rappresenta l’intervallo, di durata assolutamente costante, che separa due passaggi consecutivi al meridiano ...
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Religione
Secondo il Codex iuris canonici, luogo destinato, su licenza dell’Ordinario, al culto divino in favore di una comunità o di un gruppo di fedeli e al quale possono accedere anche altri fedeli [...] a Perugia (Agostino di Duccio), dei filippini a Roma (F. Borromini), di S. Lorenzo a Palermo (G. Serpotta). Casa dei padri dell’O. A Napoli, il monastero dei gerolamini, costruzione del 16° sec. con trasformazioni e aggiunte successive, fra le ...
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primitive, religióni Locuzione con cui si fa riferimento in senso generale ai sistemi di credenze di popoli o gruppi etnici extraeuropei. L'impiego del termine "primitivo", sottoposto a una sostanziale [...] di altri seguaci del medesimo indirizzo, come R. R. Marett, J. G. Frazer. Ma è la stessa scuola che, con le indagini di A. inerti, oggi essi costituiscono il fondamento di una fenomenologia religiosa (G. van der Leeuw, M. Eliade), che, pur non ...
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Editoria
Nelle arti grafiche, l’operazione che permette, mediante l’adeguata utilizzazione degli spazi fra caratteri e segni, e, in altezza, delle interlinee di spaziatura, di ottenere la giustezza prevista [...] . Baio e Giansenio fino alle moderne correnti teologiche cattoliche e protestanti. Il termine g. nella Bibbia ha un duplice senso: per il primo, fondamentalmente giudaico o giudeo-cristiano, giustificare equivale a «dichiarare giusto» chi già lo è in ...
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Arte e letteratura
Genericamente, la tendenza a riprodurre quanto più fedelmente possibile, nell’opera d’arte, la natura o il reale: lo scrittore tenta di vietare a sé stesso, più o meno radicalmente, [...] o del Rinascimento, di n. ellenistico, specialmente in contrasto con l’astrazione medievale, mentre si dirà ‘realista’ un quadro di G Goncourt, A. Daudet, molti giovani, tra i quali emerge presto G. de Maupassant; nel teatro, H. Becque e A. Antoine. ...
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Teologi italiani del sec. 16º che hanno dato il nome alla dottrina teologico-morale del socinianesimo, diffusa negli ambienti colti d'Europa nei secc. 16º, 17º e 18º e conservata ancora a fondamento delle [...] che egli manifestava in forma dubitativa e in scritti pseudonimi o anonimi, fra i quali notevoli alcuni appunti sulla Trinità e nel 1594), Fausto si recò in Transilvania, su invito di G. Biandrata, per convincere F. Dávid ad ammettere la necessità ...
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Ugo o Ugolino (n. Anagni - m. Roma 1241). Appartenente alla famiglia dei conti di Segni, venne creato cardinale (1198) da Innocenzo III, quindi fu eletto papa nel 1227. Preparato all'altissimo compito [...] Anticristo dalla curia mentre il papa, da Federico II, fu considerato come il traditore di Cristo, la rovina della Chiesa. G. dopo varî successi (alleanza con Venezia e Genova nel 1239; conquista di Treviso e Ferrara nel 1240) vedeva intanto divenire ...
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Satana Il demonio, e in particolare il principe dei demoni, Lucifero. Nella Bibbia, S. è generalmente nome comune dell’‘avversario’, l’‘oppositore’; tuttavia in alcuni testi (Zaccaria 3, 1-2; Giobbe 1, [...] Nell’arte cristiana è comune la raffigurazione di S. come diavolo (➔) o principe dei demoni. Nel 18° sec. e soprattutto nel 19° si di F. Schiller, le superbe incarnazioni sataniche e sprezzanti di G. Byron (Aroldo, Don Giovanni, Manfred, Caino ecc.). ...
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Il Nuovo Testamento designa con questo nome ('Ιάκωβος, Iacōbus, equivalente a 'Ιακώβ, Iacob, con cui indica però soltanto il patriarca [v. Giacobbe] e il padre di s. Giuseppe, Matteo 1, 16) i seguenti [...] madre di lui Maria di Clopa e Maria Maddalena". La difficoltà che Maria, madre di G., figlio d'Alfeo, non poteva essere in pari tempo moglie di Clopa (o Cleofa) è aggirata da alcuni esegeti identificando Alfeo con Cleofa (avrebbe avuto un nome doppio ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...