AGNESE d'Assisi, santa
Riccardo Pratesi
, santa. Sorella minore di s. Chiara, nacque ad Assisi nel 1197, figlia del nobile Favarone, ed ebbe al battesimo il nome di Caterina. Quindicenne, lasciò anch'essa, [...] S. Clarae, in Analecta Franciscana, III (1897), pp. 175-182; Leone (de Clary), L'Aureola serafica, 2 ediz., a cura di O. G. Guzzo, VI, Venezia 1954, pp. 121-126; Z. Lazzeri, De S. A. Assisiensis quadam reliquia et officio, in Archivum Francisc. Hist ...
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Zwingli, Huldreich
(o Huldrych) Riformatore religioso svizzero (Wildhaus, Toggenburg, 1484-Kappel 1531). Di preparazione umanista, seguace di Erasmo da Rotterdam, divenuto pievano (1519) della Grossmünsterkirche [...] accompagnava l’esercito zurighese come cappellano. L’opera di riforma da lui iniziata fu portata a compimento a Ginevra da G. Calvino. La sua era una teologia razionale: predicava una Chiesa austera, rifiutava il culto delle immagini e sosteneva che ...
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teologia In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. In senso stretto, con riferimento alla religione cristiana, la riflessione intorno al dato rivelato.
La [...] di parlarne: si ha così una t. «segreta e mistica», o anche «simbolica», che unisce a Dio, e un’altra «aperta e in qualche modo più conseguenti sono coloro che seguono il pensiero di G.W.F. Hegel nel senso dell’ateismo e della riduzione della t. ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] e separò per principio la predica dalla comunione. G. Calvino costituì un servizio religioso in forma diversa dalla e di parti suscettibili di cambiamento, che nel corso dei tempi possono o anche devono variare». Di qui la varietà dei riti, nei quali ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] effetti nella natura si riscontrano anche nel campo religioso, J.G. Frazer si pose il problema della differenza tra m. appartenente alla persona su cui si vuol esercitare un influsso magico o le pozioni magiche. Si parla anche di m. positiva e ...
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zoroastrismo La religione dell’Iran antico, fino all’avvento dell’islam, cioè fino alla conquista araba dell’impero persiano dei Sasanidi alla metà del 7° secolo. Prende il nome dal suo fondatore, Zaratustra, [...] cioè dei «Santi Immortali» che, per G. Dumézil e per i sostenitori dell’ideologia uno sfondo rituale. La sua leggenda è tramandata nei testi medio-persiani o pahlavici, specie nel VII libro del Dēnkard, un’antologia religiosa zoroastriana del ...
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Religione del popolo ebraico e insieme della sua cultura. Il termine è usato dagli studiosi per definire l'ebraismo a partire dal 6° sec. a.C., cioè dal tempo dell'esilio babilonese e della restaurazione [...] di Giuda, e fino al tempo presente. Secondo altri il termine g. si può usare più propriamente a partire dalla distruzione del secondo ciò che in qualche modo cambia l'ordine delle cose o crea qualche cosa. Nella tradizione ebraica le donne non hanno ...
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Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870.
L’origine
Lo Stato P. nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio [...] pontificio non si affermava se non per atto volontario dei Comuni o per sottomissione, spesso solo formale, dei tiranni locali (come in riforme dell’imperante giurisdizionalismo. Intanto il cardinale G. Alberoni terminò l’opera di unificazione ...
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Complesso di dottrine e di movimenti spirituali, sviluppatosi in età ellenistico-romana e fiorito a fianco del cristianesimo antico. Si tratta di un insieme assai vario di sistemi e di scuole, privi di [...] notevoli sforzi compiuti per appurare e ricostruire le fonti adoperate da tali autori, per es. il perduto Syntagma di s. Giustino.
Al problema dell’origine, o delle fonti, dello g. si affianca quello della natura di questo movimento: se sia un’eresia ...
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Frate domenicano (Ferrara 1452 - Firenze 1498), di famiglia originaria di Padova, figlio di Niccolò Savonarola e di Elena Bonaccorsi. Fu educato fin dalla sua prima giovinezza dal nonno Michele (v.), un [...] Brescia, ritornò a Firenze (1490) richiamatovi per l'insistenza di G. Pico della Mirandola presso Lorenzo de' Medici. Qui, ispirandosi all a precursore della riforma luterana, o a eroe del neoguelfismo, o a profeta della conciliazione tra religione ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...