Denominazione araba degli spiriti che popolano la natura e il cui influsso benefico o malefico si esercita continuamente sulla vita umana. La nozione di g. è non solo preislamica, ma anche precedente alla [...] tendenzialmente indifferenziata, che lascia tuttavia emergere tratti più personali, per es., nella Ghūl; la credenza nei g., largamente rappresentati nel folclore religioso islamico e nella favolistica, è tuttora viva nelle classi popolari del mondo ...
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Fratello laico (n. Zurzach 1483 - m. 1514 circa) del convento dei domenicani di Berna, che legò il suo nome all'"affare" o "processo Jetzer" contro quattro domenicani, G. Vetter, St. Bolzhurst, F. Uelschi, [...] E. Steinegger, che si sarebbero serviti di pretese apparizioni e dichiarazioni della Madonna allo psicopatico J. per negare l'Immacolata Concezione di Maria SS. contro l'insegnamento più comune, sostenuto ...
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Teologo e umanista (Nieuport 1472 o 1473 - Chartres 1543). Insegnò alla Sorbona, fu canonico a Chartres (1527). Amico di J. Le Fèvre d' Étaples e precettore di G. Briçonnet, si orientò nel senso dell'umanesimo [...] cristiano, avverso alla scolastica e rivolto a una riforma ecclesiastica. Ma le polemiche suscitate dal suo Elucidatorium ecclesiasticum (1516), la visione dei pericoli e la rivolta di Lutero, lo portarono ...
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Nell’ordine francescano, il superiore del convento (detto anche padre g.). È nome e ufficio introdotto da s. Francesco nella regola. Originariamente designava il capogruppo dei frati che andavano in missione; [...] i piccoli rimasero affidati a un vicario, presidente o superiore. Poiché l’ufficio di g. comporta potere di giurisdizione, non possono essere g. i fratelli laici. All’infuori dei conventi o collegi che dipendono direttamente dal generale dell’ordine ...
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Nella storia del cristianesimo, atteggiamento e condotta propri dei nicodemiti, così chiamati dal nome del fariseo Nicodemo. Erano così chiamati gli incerti o troppo prudenti seguaci della Riforma, che [...] si adeguavano solo esteriormente alle pratiche religiose e contro i quali scese in polemica G. Calvino (1537 e 1543-44). Il n., sorto in Germania in ambienti vicini all’anabattismo, ebbe diffusione nell’Italia del 16° sec., dove molti evangelici si ...
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Fondatore degli umiliati (sec. 11º o 12º). Secondo una tradizione sarebbe stato deportato in Germania da Enrico II, e ivi, con altri compagni di prigionia, avrebbe dato origine all'ordine degli umiliati; [...] s. Bernardo, compilato una regola dell'ordine, approvata poi nel 1199. Premesso che le testimonianze relative agli umiliati non sono anteriori al 1180, si può anche ammettere l'esistenza storica di questo G., di cui tuttavia nulla sappiamo di certo. ...
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Eletto nel 428 o 429 (m. 441 circa), amico di Nestorio; giunse, con i vescovi d'Asia, al Concilio di Efeso (431) in ritardo, quando s. Cirillo di Alessandria aveva fatto adottare la condanna di Nestorio. [...] , scomunicando Cirillo, che nel concilio scomunicò a sua volta Giovanni. Poi le trattative tra i due condussero all'accordo del 433 in cui G. abbandonò Nestorio, scontentando perciò molti, così come in Egitto fu grande il malcontento contro Cirillo. ...
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Umanista e teologo (Clémanges, Marna, 1363 o 1364 - Parigi 1437). Discepolo a Parigi di Pietro di Ailly e di G. Gerson, nel 1393 rettore dell'università, nel 1397 scrittore nella cancelleria di Benedetto [...] XIII, di cui fu segretario nel 1408, quando questi divenne antipapa. Dopo la caduta di questo, C. si ritirò a vita claustrale. Umanista più raffinato che dotto, nello scritto De corrupto Ecclesiae statu ...
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Oratoriano (Milano 1635 - Roma 1714). Dal 1661 a Roma, fu in contatto con G. P. Bellori e con numerosi artisti. Raccolse e curò per varî committenti collezioni di disegni antichi e contemporanei, in gran [...] parte disperse o smembrate. La sua personale collezione, raccolta in volume con notizie biografiche sui singoli autori, attribuzioni e commenti, fu da lui donata (1706) alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove costituisce il Codice R., parzialmente ...
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Romano (m. 230), figlio di un certo Ponziano; fu successore di Callisto I (222). Poco si sa del suo governo: avrebbe, secondo il Liber pontificalis, istituito 25 titoli presbiteriali. Non si sa se subisse [...] il martirio, né si conosce con certezza dove sia stato sepolto (nelle catacombe di Pretestato sulla Via Appia, come è opinione tradizionale, o nella cripta dei papi nelle catacombe di San Callisto, come ha sostenuto G. B. De Rossi). ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...