L’atto e il modo di scoprire e spiegare quanto in uno scritto o discorso appare oscuro od oggetto di controversia, di attribuire un significato a ciò che si manifesta o è espresso in modo simbolico, attraverso [...] risale soltanto al 17° secolo. Uno dei primi a farne uso fu G. Caccini nelle Nuove musiche (1602), ma ben pochi sono gli altri psicanalisi, metodo seguito per spiegare al paziente i suoi sintomi o i suoi sogni. Scopo dell’i. è chiarire i rapporti ...
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necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] senso, ciò che rigorosamente dipende dalle sue premesse logiche, o, in altri termini, ciò che è dimostrato dall’apodissi: libero, cioè solo in forza della n. della sua natura. G.W. Leibniz poi, distinguendo la n. puramente razionale propria delle ...
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Nome di vari santi e beati:
1. Andrea, apostolo: v. la voce.
2. Andrea Avellino, santo (Castronuovo, ora Castronuovo di Sant'A., Potenza, 1521 - Napoli 1608), al battesimo Lancellotto, sacerdote (1545), [...] canonico a Napoli, ove per influsso del gesuita G. Lainez avvenne la "conversione" (1548), per cui .
18. Andrea Salos, santo, mistico e asceta (m. Costantinopoli 936 o 946 o 956); schiavo e notaio del protospatario Teognosto, si dedicò a una vita ...
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senso La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni e per estensione la percezione e coscienza di fatti interni.
Significato; ciò che una parola, una frase, un contesto vuol dire.
Anatomia
Organi [...] realismo del s. comune, contrapponendolo al fenomenismo di G. Berkeley e D. Hume. S. morale D. Hume, il quale ritiene essenziale un s. particolare per produrre biasimo o apprezzamento morale, e per cogliere ciò che è utile alla felicità dei più. ...
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Dottore della Chiesa latina (Stridone, nei pressi di Aquileia, 347 circa - Betlemme 419); di un'agiata famiglia cristiana, Girolamo venne a Roma giovanissimo, con l'amico Bonoso, per compiervi eccellenti [...] contro Gioviniano (v.), la più violenta per linguaggio fra le polemiche di G., dove si riafferma l'assoluta superiorità dell'astinenza e della verginità, o la breve disputa epistolare con Agostino, lo scontro con Rufino assume particolare importanza ...
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È il fondatore della tradizione religiosa che da lui prese nome, lo zaratustrismo o zoroastrismo. Z. è considerato l'autore di un piccolo gruppo di testi, Gāthā "Canti", contenuti all'interno dello Yasna [...] occidentale. La storicità di Z. è stata messa in dubbio o trattata problematicamente già a partire dalla fine del sec. 19°. del grande altopiano iranico, verosimilmente le regioni sud-orientali (G. Gnoli), anziché, come da più parti è stato sostenuto ...
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Tra i numerosissimi santi di questo nome, vanno ricordati:
1. A. abate o acemeta. - Educato a Costantinopoli (m. Gomon 430 circa), asceta (380 circa) in Siria, evangelizzò la Mesopotamia fondando un grande [...] sulla riva asiatica del Bosforo. Santo secondo fonti slave (23 febbr. o 3 luglio) e i bollandisti (15 genn.).
2. A. ritrovò la tomba, in una villa di Pescennio Nigro poi di Settimio Severo, G. B. de Rossi (1875); se ne ha la leggenda in 3 versioni; ...
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tradizione Trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze; anche le memorie così conservate.
Antropologia
La nozione di t. è molto usata in etnologia [...] dissidio tra la vecchia e la nuova fede. M. Lutero e G. Calvino, con la negazione dell’autorità della Chiesa, negarono anche quella a ciò che è contenuto nelle successive definizioni conciliari o comunque nel magistero della Chiesa, ma si concreta in ...
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Sostantivo greco (λόγος «parola, discorso, ragione»), variamente usato nel linguaggio filosofico e teologico.
Per il più antico pensiero greco, incline a non distinguere l’aspetto verbale dall’aspetto [...] ove è identificato ora con Orfeo, ora con Ermete Trismegisto, o con altre divinità.
Nel cristianesimo, la dottrina del l. si , nello spirito, o idea ‘in sé e per sé’ (sintesi). Importante, anche il concetto di l. nella filosofia di G. Gentile, il cui ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] priori o trascendentali (➔) cui non sia mescolato assolutamente nulla di empirico. In questo stesso senso J.G. ordine e il disordine: gli oggetti e le situazioni impuri, o quelli particolarmente p., sono spesso quelli di non facile classificazione ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...