Il mare è una miriade di spade e un profluvio di povertà.La fiammata può tradursi in ira, la sorgente infugacità, e la cisterna in chiara accettazione.Il mare è solitario come un cieco.Il mare è un antico [...] 12 West), è elemento incompatibile con il nostro essere ed estraneo o piuttosto nemico alla natura dell’uomo (Plutarco, Questioni conviviali VIII, Umberto Cianciòlo, Milano, Mondadori, 1972.Casertano, G., Platone e il mare, Pistoia, Petite Plaisance ...
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Fara AutieroLa Commedia nei suoi primi manoscritti miniati. Analisi codicologiche, ecdotiche e iconograficheRoma, Antenore Editrice, 2023 I rapporti genealogici dei circa ottocento manoscritti superstiti [...] non hanno lasciato pesanti tracce di rielaborazioni iconografiche o testuali. Quanto alla fisionomia dell’antigrafo, è i due testimoni, in Perna, C. (ed.), Immaginare la Commedia, postfazione di G. Ferrante, Roma, Salerno Editrice, 2022, pp. 13-23. ...
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Un re, Serse, che appartiene ad una dinastia che si vanta di discendere direttamente da Zeus. Un impero, la Persia, che ha l’ambizione di dominare il “mondo” (almeno tutto quello allora conosciuto). L’umiliazione [...] . Il mare ricorda tutto e tutto restituisce, prima o poi. BibliografiaAmendola, S., Il mare nemico di Serse: e Die Seeschlacht bei Salamis di Kaulbach, in Amendola, S., Pace, G. (ed.), Charis. Studi offerti a Paola Volpe dai suoi allievi, Trieste ...
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A giudicare dai repertori lessicografici italiani solo un ristrettissimo numero di termini della matematica deriva da nomi propri: tenendo conto unicamente delle monorematiche, ad esempio, il GRADIT registra [...] a.C.), di Pitagora e di Euclide a quello di Pappo-Pascal (o teorema di Pappo sugli esagoni, dai nomi del matematico Pappo di Alessandria 1741, 2 voll.EB = Encyclopedia Britannica OnlineGalilei, G., Discorsi e dimostrazioni matematiche, intorno à due ...
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Per quanto non sia semplice stabilire con certezza la produttività di un elemento derivazionale, non c’è dubbio che la suffissazione con -eggiare (‘fare come, essere come, imitare qualcosa o qualcuno’), [...] creduto alfiereggiare in que’ versi a dialogo di zicche zacche o botte alternate», Lettera sul Socrate [1804], p. 78) non leopardeggiare (‘imitare lo stile o le idee di Giacomo Leopardi’), attestato fin dall’Ottocento (1884, G. Carducci, GRADIT [dal ...
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(I gueffus) Si chiamano così perché quando li mettiamo a caramella nella carta, tagliuzziamo i bordi a denti piatti, come le torri dei castelli guelfiMichela Murgia L’Italia dei mille campaniliI prestiti [...] :Sì mangiando risotto a Milano, come spaghetti a Napoli, o fettuccine a Roma, io mi sento italiano, e godo dell «Prontate una falsa di pivioni»: il lessico gastronomico dell’Ottocento, in G. Tesio, G. Pennaroli (a cura di), Di cotte e di crude. Cibo, ...
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Che fine faranno, nell’era digitale e internettiana, le tracce lasciate dagli scrittori prima e dopo la creazione delle loro opere? Avremo ancora indizi simili a quelli cartacei, ricchi di annotazioni, [...] alla nostra) a una nuova filologia”. Testi o perlomeno avantesti, visto che parliamo quasi sempre di carte mescolate vecchie e nuove, Torino, Einaudi, 2009.Italia, P. e Raboni, G., Che cos'è la filologia d'autore, Roma, Carocci, 2010Lebrave, J-L. ...
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Frutto di uno studio puntuale e innovativo sulla lingua sciasciana, e in particolare sul suo côté dialettale, condotto nel corso degli ultimi anni con costanza, passione e rigore scientifico, il libro [...] cultura materiale e quella orale, la sfera domestica, «affettiva o ecologica», p. 37), i 67 lemmi proposti e analizzati descrizioni (1979), a cura di G. Chiarcossi, Milano, Garzanti, 1996, p. 181.Ruffino G., Parole e cose milocchesi. Piccolo ...
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Gianni Rodari, con le sue poesie-filastrocche sul Natale, celebrando la bellezza dell’arte, il valore della condivisione e l’incanto di questa festa, così scrisse: «Se comandasse lo zampognaro / che scende [...] de’ corni, e uno a simiglianza di tromba, appunto come le pive, o le cornamuse, che si usano da’ paesani di alcuni luoghi, e principalmente , Roma, Stamperia di Antonio de Rossi, 1736.de Marra G., Sertum papale de venenis, 1362 ca., Ms. Lat. Barberini ...
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Noi raccontavamo un giorno per dilettoÈ l’ora nona (circa le tre del pomeriggio) del primo giorno. Il sole è alto nel cielo, fa caldo ma un soave venticello rende la canicola più sopportabile. Dagli ulivi [...] circa le 9 del mattino), si intrattengono in vari passatempi di coppia o di gruppo, vanno a riposare, si risvegliano e si dispongono a , Decameron, a cura di A. Quondam, M. Fiorilla, G. Alfano, Milano, Rizzoli 2013. L. Battaglia Ricci, Boccaccio, ...
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g, G
(gi, ant. o region. ge ‹ǧé›) s. f. o m. – Settima lettera dell’alfabeto latino, derivata, come la lettera C, dal Γ (gamma) greco. In origine, il segno C rappresentava la consonante occlusiva velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, ma nello...
d.o.c.g.
(o D.O.C.G.). – In enologia, sigla, abbrev. di denominazione di origine controllata e garantita, usata anche in funzione di agg.: vini d.o.c.g.; un barolo d.o.c.g. (v. denominazione, e cfr. anche d.o.c.). È usata anche la grafia senza...
BITHYNIA (Bithynia [et Pontus])
G. C. Susini
L. Rocchetti
Provincia dell'Impero romano.
Il testamento di un sovrano ellenistico, Nicomede, redatto nel 74 a. C. in favore del popolo romano, fu all'origine della provincia di B., nata entro...
(o Rio G. o Puerto G.) Centro dell’Argentina (79.072 ab. nel 2001), capoluogo della provincia di Santa Cruz (Patagonia). È un attivo porto, sull’estuario del fiume omonimo, di esportazione della lana, e scalo fisso per le navi. Grandi stabilimenti...