Nome di un faraone della 4a dinastia (circa 2600-2480 a. C.); figlio di Cheope e padre di Micerino; costruì una piramide a Giza. Al suo tempo risale la grande sfinge della necropoli menfitica. ...
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Faraone della IV dinastia d'Egitto, figlio e successore di Chefren. Regnò sul finire del 26º sec. a. C. A lui si deve la terza per grandezza delle piramidi, presso Gīza. ...
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Faraone egiziano della 4a dinastia (2600-2480 a. C. circa), figlio di Snefru; a lui si deve la più grande delle piramidi di Giza. Ben poco sappiamo della sua attività, oltre alla notizia di una sua vittoria [...] sopra i nomadi del Sinai e alla costruzione di Akhmīm ...
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Regina d'Egitto della fine della VI dinastia (circa 2250 a. C.); secondo Erodoto fece annegare gli uccisori di suo fratello: poi, per sfuggire al castigo, si uccise. Alcuni le attribuiscono l'erezione [...] della terza piramide di Gīza. ...
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Egittologo francese (Parigi 1846 - ivi 1916), di padre italiano. Dal 1873 al Collège de France, dal 1880 diresse la missione archeologica francese al Cairo; dal 1881 al 1887 fu direttore del museo di Būlāq, [...] dal 1889 di quello di Gīza e capo del Servizio egiziano delle antichità archeologiche; socio straniero dei Lincei (1895). Ha lasciato molti scritti, alcuni dei quali di buona divulgazione (Histoire ancienne des peuples de l'Orient classique, 1896-99 ...
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Nitocri
Ultima sovrana della VI dinastia egizia (regno 2184-2181 a.C.). Salì al trono dopo la morte di Pepi II. Le leggende di epoca greca la confondevano con la cortigiana Rodopi e le attribuivano la [...] costruzione di una delle piramidi di Giza. Erodoto confuta questa credenza ma confonde N. con la regina babilonese madre di Nabonedo. ...
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Thutmosi
Nome di quattro faraoni della XVIII dinastia egiziana.
T. I (1504-1492 a.C.) ampliò la sfera di influenza egiziana in Siria-Palestina e in Nubia fino a limiti mai raggiunti prima. In Nubia infatti [...] il potere del clero di Ammone, celebrando soprattutto le divinità solari della regione menfita. Fece liberare dalla sabbia, che l’aveva interamente ricoperta, la grande sfinge di Giza, che era l’immagine del dio Harmachis-Khepri-Ra-Atum. ...
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ABBATE, Onofrio (Abbate Pascià)
Francesco Brancato
Nato a Palermo il 29 febbr. 1824, vi si laureò in medicina e si rese presto noto come valente oftalmologo, avendo seguito la pratica dell'insigne oculista [...] , nel 1882 gli fu concesso il titolo di pascià. Visse gli ultimi anni al Cairo nella palazzina fattasi costruire a Gīza, di fronte alle grandi piramidi. Nel 1909 pubblicò al Cairo, raccolti nel volume Egyptiaca;i suoi principali scritti di medicina ...
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FREDIANI, Domenico Ermenegildo
Francesco Surdich
Nacque a Seravezza, in Versilia, il 13 apr. 1783 da Giovanni (1760-1794) e da Scolastica Roncoli, poveri operai senza estimo. Dopo la morte del padre, [...] del 1818 era quindi di nuovo a Tebe e il 26, dopo essere tornato al Cairo, andò a visitare la seconda piramide di Gīza, di cui il Belzoni stava cercando di individuare l'ingresso, riuscendo, il 2 marzo, a entrare e a vedere la tomba di Chefren ...
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BROCCHI, Giovanni Battista
Valerio Giacomini
Nacque a Bassano del Grappa il 18 febbr. 1772 da Cornelio, notaio, e Lucrezia Verci, sorella dello storico trevigiano Giambattista Verci, da famiglia là [...] lettera dal Cairo del 25 febbr. 1825. Doveva infatti esser quello il suo ultimo viaggio. Partiva il 3 marzo 1825, salpando da Giza e risalendo il Nilo fino a Luxor e Assuan. L'11 aprile con 33 cammelli lasciava il corso del Nilo per costeggiarlo fino ...
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