NUTRIZIONE (XXV, p. 85)
Aldo Mariani
Fisiologia della nutrizione. - I recenti progressi, in questo campo, sono scaturiti da un approccio multidisciplinare e integrato, discendente dallo sviluppo delle [...] , A. S. Truswell, 1976). E ancora da chiarire quali delle citate fibre presentino effetti più vantaggiosi e quali siano, di conseguenza, le fonti nutrizionali (cereali, leguminose, ortaggi) più convenienti. Appare certo, comunque, che la funzione ...
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(VII, p. 49; App. II, i, p. 409; IV, i, p. 288)
Una delle discipline scientifiche che maggiormente si è evoluta nel corso del 20° sec. è stata la b.; i risultati delle ricerche biologiche, a partire dagli [...] passo con lo sviluppo della ricerca più strettamente genetica/biochimica e dei suoi studiano le strutture e il funzionamento del sistema nervoso. A voci che figurano già nei a causa dell'altissimo numero di variabili che entrano in gioco, variabili ...
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TERMODINAMICA (XXXIII, p. 573)
Mario Ageno
Donato M. Fontana - Gino Parolini
Il secondo principio della termodinamica in biologia - Per la generalità dei suoi principi, la t. costituisce lo strumento [...] pertanto credere che la t. abbia trovato il suo più importante campo di applicazione in biologia, nello studio degli a) i flussi Ji debbono essere espressi come derivate rispetto al tempo di variabili estensive qi, cioè Ji = dqi/dt, e come funzioni ...
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RIPRODUZIONE
Giovanni Chieffi
(XXIX, p. 398; App. III, II, p. 614; IV, III, p. 223)
Negli anni Settanta le conquiste della genetica avevano polarizzato l'attenzione soprattutto sugli aspetti molecolari [...] momenti più importanti del loro ciclo vitale in quanto segna il passaggio dalla fase di attività vegetativa a quella riproduttiva. Questo stadio del ciclo vitale della pianta, definito ''maturità della fioritura'', viene raggiunto in tempi variabili ...
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Gene
Guido Modiano
Come per tutti gli altri elementi, anche nel caso del gene non è semplice darne una definizione. Il primo passo verso la comprensione di qualsiasi tipo di unità consiste nel darne [...] individui normali effettivamente tutti questi geni funzionano, anche se in misura variabile da uno all'altro (per piùa una geografia o piùa una anatomia, cioè a una topografia basata su relazioni talmente strette ed evidenti tra struttura e funzione ...
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Catalisi
Herbert Gutfreund
Alessandro Cimino
Jack Halpern
Catalisi enzimatica, di Herbert Gutfreund
Catalisi eterogenea, di Alessandro Cimino
Catalisi omogenea, di Jack Halpern
Catalisi enzimatica
di [...] che rappresenta la variabile può essere scelto in modo diverso a seconda dell'enfasi che viene data a quel particolare aspetto un tipico esempio, nei catalizzatori che posseggono due o piùfunzioni e che sono pertanto detti ‛bifunzionali' o in genere ...
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RADICALI LIBERI
John M. C. Gutteridge e Francesco Minisci
Biologia e patologia di John M. C. Gutteridge
Sommario: 1. Introduzione. 2. Cenni di storia e di chimica dell'ossigeno: a) l'ossigeno e i suoi [...] Halliwell, 1981). Tale variabilità è dovuta all'attività , ma la sua funzione biologica, a parte la nota capacità Ar• + I•
R3Sn−SnR3 → 2R3Sn•.
La omolisi fotochimica è più specifica di quella termica, in quanto alla molecola viene fornita energia di ...
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Nervoso, sistema
Maurizia Alippi Cappelletti
Vincenzo Bonavita
Alfonso Di Costanzo
Simone Sampaolo
Vanessa Ceschin
Vittorio Erspamer
Il sistema nervoso è un insieme di strutture tra loro coordinate, [...] più antica e costituita in ampie aree da tre soli strati. Nell'uomo, la neocortex ricopre la maggior parte degli emisferi cerebrali, mentre l'allocortex è limitata a una sorta di anello, di spessore variabile vestibolare ha la funzione di mantenere l' ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1961-1970
1961-1970
1961
Famiglia universale. Il giapponese Masatake Kuranishi mostra che esiste sempre un certo tipo di famiglia olomorfa di strutture complesse [...] le asserzioni non sono necessariamente vere o false, ma sono più o meno vere e più o meno false; cioè, si attribuisce alle asserzioni un valore unità evolutive adattate a distinte e separate funzioni'. I domini delle regioni variabili delle catene ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] più deboli della catena dell' elaborazione del linguaggio, e per questo sono i primi a risentirne quando qualcosa non funziona acquisizione della grammatica, definendo, per esempio, l'insieme variabile dei possibili referenti per i pronomi come "io" e ...
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funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...