neurobiologìa Ramo della biologia avente per oggetto di studio la morfologia e la fisiologia del sistema nervoso e degli elementi che lo compongono.
Storia degli studi
È con l'Illuminismo che lo studio [...] funzione e registrarne l'attività elettrica, è divenuto sempre più tali dallo sperimentatore, per ridurre le variabili biologiche e focalizzare l'indagine su di queste sostanze che si legano a recettori delle membrane delle cellule riceventi. ...
Leggi Tutto
Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] infatti da più vibrazioni a brevissimi intervalli (a differenza dell’r es., encre ‹ãkr›), e non ha mai funzioni di vocale (quali ha invece in alcune lingue supergiganti, in maggioranza variabili, ma poco numerose e invisibili a occhio nudo. Il ...
Leggi Tutto
sostenibilità Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle [...] ecologici, è approdata verso un significato più globale, che tenesse conto, oltre che a quella attuale. Tale approccio può essere formalizzato mediante funzioni di benessere sociale, ossia relazioni tra il benessere della società e le variabili ...
Leggi Tutto
IMMUNITA'
Gino Doria
. Medicina (XVIII, p. 893; App. II, 11, p. 8; III, 1, p. 844). - Durante gli ultimi vent'anni, l'immunologia ha molto beneficiato dell'esplosivo sviluppo della biologia molecolare, [...] e di una parte C tre volte più lunga di V. La parte V contiene regioni invarianti, variabili, ipervariabili e un ponte S-S intracatena membrana e hanno la funzione di promuovere la fagocitosi. Il frammento C3b adiacente a
forma l'enzima
denominato ...
Leggi Tutto
SIMMETRIA
(XXXI, p. 804; App. III, II, p. 745; IV, III, p. 331)
Fisica. - Simmetrie e supersimmetrie. - Una s. è una trasformazione, sulle variabili dinamiche che descrivono un sistema fisico, che connette [...] Ricordiamo a questo proposito la differenza tra bosoni e fermioni. La funzione d'onda di un sistema contenente più particelle . L'elettrodinamica classica è completamente descritta dalle variabili di campo elettrico e magnetico. Il quadripotenziale ...
Leggi Tutto
Neuroscienze cognitive
Alberto Oliverio
L'espressione neuroscienze cognitive risale alla fine degli anni Settanta del 20° sec., quando, in seguito allo sviluppo di una serie di tecniche volte a visualizzare [...] dei neuroni (memoria a lungo termine). Ciò implica che i neuroni siano plastici, in grado di andare incontro ad alterazioni della loro funzione o struttura, tali da comportare ristrutturazioni delle reti nervose.
Una delle più importanti ricadute del ...
Leggi Tutto
VARIABILITÀ GENETICA (XXXIV, p. 997; App. I, p. 1111)
Guido Modiano
Ogni specie è costituita da individui con patrimonio genetico molto simile, ma non identico (salvo che nei gemelli monozigoti). Questa [...] . g. dei geni strutturali causa una v. fenotipica a questi livelli, quindi si deve concludere che questo tipo di più. Conosciamo infatti come è organizzata in unità funzionali, come funziona, che è molto variabile, e in che consiste questa variabilità ...
Leggi Tutto
Le analisi di laboratorio
Giorgio Federici
Il termine 'analisi cliniche' è entrato nel linguaggio comune per identificare una branca della medicina che in questi ultimi decenni ha avuto un impetuoso [...] alla successiva erogazione del liquido. Sono quasi sempre a volume variabile e sono costituiti da un complesso meccanismo di può variare in funzione della dieta, divenendo più acido, in caso di dieta prevalentemente a base di carne, o più alcalino, in ...
Leggi Tutto
L'Ottocento: biologia. Da Lamarck a Darwin
Antonello La Vergata
Da Lamarck a Darwin
Jean-Baptiste Lamarck
La prima teoria compiuta dell'evoluzione fu formulata da Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829). [...] dalle località a loro adatte e peculiari, a vantaggio di quelli impegnati a svolgere la funzionea cui la più efficiente. Questo processo, grazie al mutamento ambientale e alla variabilità individuale sempre presente in Natura, tendeva lentamente a ...
Leggi Tutto
Antropologia ed etnologia
Fred W. Voget
Introduzione
Il termine antropologia deriva dal greco ἄνθϱωποϚ, uomo, e da λόγοϚ, discorso. Il termine etnologia deriva da ἔθνοϚ, popolo o razza. Alla lettera, [...] posero l'accento sull'idea di una gerarchia di parti fondata sulla funzione, l'armonia, lo scopo ultimo, e sostennero il primato del variabili da prendere in considerazione, e questo ha reso più complesse le spiegazioni e ha introdotto la tendenza a ...
Leggi Tutto
funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....
variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...