Si indicano come intercalari quelle sequenze (di varia natura, costituite come sono da parole o espressioni) che il parlante inserisce qua e là nel discorso, come personali forme di routine e in modo per [...] ecc.) che vengono volti a un uso ricorrente d’altro segno.
Tale uso interessa particolarmente i ➔ segnali discorsivi, la cui occorrenza come intercalari (privati cioè delle funzioni interattive e metatestuali che sono loro proprie: Bazzanella 1994 e ...
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Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] cataforico (➔ catafora). Tale elemento può svolgere la funzione di soggetto, di oggetto diretto o di obliquo e intercorre infatti una pausa, che nello scritto è segnalata mediante un segno di punteggiatura (di solito i ➔ due punti).
La presenza ...
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Gli insulti sono parole ed espressioni cui si ricorre entro atti linguistici destinati a colpire e offendere l’interlocutore. Nel conflitto verbale, in cui rappresentano normalmente un punto di massima [...] spesso la forma di apostrofe e allora l’epiteto insultante è usato con funzione vocativa, per es.:
(1) deficiente, piantala!
In altri casi può interpersonale).
Sebbene gli insulti siano parole di segno negativo (brutto, cattivo, traditore, vigliacco, ...
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Il punto esclamativo (detto talvolta anche punto ammirativo), composto da un punto in basso e da un trattino verticale soprascritto ‹!›, è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) classificabile tra [...] a dare istruzioni riguardo all’intonazione che deve assumere l’esecuzione orale di un enunciato.
Per questa sua funzione è stato uno dei segni tra i più chiamati in causa, insieme al punto interrogativo, a favore di un primato della punteggiatura ...
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I puntini (detti anche puntini sospensivi) sono una piccola serie di punti (di solito tre: ‹...›) che, nella scrittura, segnalano il luogo in cui un discorso è stato interrotto o lasciato in sospeso (da [...] 2008: 125).
In nessuno dei casi citati il valore del segno è riconducibile a quello dei puntini sospensivi: le attestazioni con . Malagoli (1905; cfr. Antonelli 2008: 202).
Le funzioni principali dei puntini sono di carattere sospensivo o omissivo, e ...
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Il punto e virgola è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura) costituito dalla combinazione di un punto in alto e di una virgola ‹;›, che ha due funzioni principali:
(a) demarcativa, intesa come «capacità [...] -latina, il punto e virgola non esisteva, ma come funzione può essere accostato alla mésē stigmḗ (media distinctio in latino 5-6).
Il punto e virgola, dunque, non è semplicemente il segno intermedio tra la virgola e il punto. Non lo è stato più da ...
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Il punto (o punto fermo) è il segno d’interpunzione dotato del valore demarcativo più forte tra quelli che fungono da marche di confine sintattico.
Serve per indicare una pausa forte (intendendo con pausa [...] più.
Accanto al ruolo di demarcazione sintattica, il punto riveste anche la funzione strumentale – che prosegue un uso già invalso in manoscritti umanistici – di segno di abbreviazione (➔ abbreviazioni), in particolare nei seguenti casi (per i quali ...
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La virgoletta è un segno di ➔ punteggiatura usato sempre in coppia per contrassegnare una o più parole come una citazione, un discorso diretto o una traduzione, oppure per connotare un’espressione di uso [...] del testo ad altezza di rigo, e deriva probabilmente dal segno detto diplé (‹>›), già usato per segnalare i passi 45).
Nell’uso contemporaneo, la virgoletta può avere funzioni di marca di citazione, di distanziamento, oppure metalinguistica ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] 2°, p. 739)
Normalmente, per circoscrivere il riferimento del segno a un solo segmento dell’enunciato (lessema o sintagma), in ’unità inscindibile che a sua volta svolge la propria funzione commentativa sulla parte di enunciato che la precede fuori ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] che non permette la perfetta corrispondenza ‘un suono-un segno’: soltanto undici grafemi, infatti, hanno valore fonetico univoco. chela o inchiostro, in cui la h ha semplice funzione diacritica per indicare la velarità.
Questi casi di allografia ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...