Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] ), l'elamico, l'hurrita e l'eblaita (siriano). Durante questo processo era inevitabile che i segni del sistema di scrittura venissero ad assumere delle funzioni fonetiche, e il fatto che tale sistema di scrittura fosse preso in prestito da una lingua ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] sull’ultima: perfil, abril, perejil, ecc.).
Quanto ai segni diacritici, l’italiano ha solo l’accento acuto, e più mi atoni oggetto e complemento indiretto, me (tonico) ha diverse funzioni;
(e) dal fatto che la coesione (➔ coesione, procedure di ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] nei composti), hanno più che altro una funzione di sostegno all’articolazione ritmico-intonativa del .
Ancora con riguardo alle ➔ fricative, si segnala come processo di segno opposto il rafforzamento in affricata (almeno tendenziale) di /s/ dopo ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] di accordo segnalano non ambiguamente le relazioni sintagmatiche. Segni dell’irrigidimento nell’ordine lineare si possono già volgare in ambito religioso e giuridico (ambiti in cui la funzione del latino come lingua in uso, se non come lingua d ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] alla virgola anche là dove il cambiamento di tema avrebbe richiesto un segno adeguato a rappresentare una pausa medio-forte (si veda in 1 punto e virgola appare ben saldo, nelle sue funzioni fondamentali (isolare i membri di una sequenza complessa e ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] nozione di soggetto, richiama il fatto che i sistemi di segni, i linguaggi, vengono usati. La pragmatica si caratterizza quindi la usiamo, e sulla necessità di comprendere bene il funzionamento del nostro linguaggio ordinario al fine di evitare il ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] in conto non solo all’indisponibilità di un segno specifico nell’alfabeto latino, ma anche, e mè «è venuto da me» ~ a mi mi plâs «a me mi piace»). La funzione del riflessivo di terza persona nei dialetti può essere ricoperta da sé o da si (paralleli a ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] dialetto e italiano. Per le classi colte era segno di distinzione passare dal dialetto all’italiano, di Matilde Serao (quartino o quartierino «appartamento»; stare con funzione ausiliare al posto di essere; l’avverbio assai posposto all’aggettivo ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] cheremi. Tuttavia, anche se esiste una somiglianza di funzioni tra fonemi e cheremi non bisogna pensare a un sul cambiamento storico in ASL hanno messo in luce che spesso i segni hanno un’origine iconica, ma nel corso del tempo si trasformano, ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] di discernere le funzioni dei casi (per es. fra il nominativo puellă e l’accusativo puellam, con funzione, rispettivamente, di alla fine del XII e all’inizio del XIII secolo, che segnano la fine dell’affioramento episodico del volgare e l’inizio di ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...