Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] avvenga prima di quella letterale, contro il punto di vista 'catena di montaggio' per cui ogni modulo entra in funzione in una fase diversa.
Sviluppo
Non esistono momenti individuabili tipici che definiscano l'acquisizione della pragmatica. Gli ...
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Neuropsicologia del linguaggio
Gianfranco Denes
(Divisione di Neurologia, Ospedale Civile di Venezia SS. Giovanni e Paolo, Venezia, Italia)
Lo scopo di questo saggio è di illustrare il contributo fornito [...] cognitiva in occasione di un nuovo compito non interferisce sul funzionamento delle altre operazioni. Da qui la necessità di impiegare per la conoscenza verbale.
Secondo una prospettiva modulare, indipendente da ogni implementazione anatomica, le ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] cui la usiamo, e sulla necessità di comprendere bene il funzionamento del nostro linguaggio ordinario al fine di evitare il sorgere Bianchi 2009), campo in cui si discutono la struttura modulare della mente, il ruolo della cosiddetta teoria della ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] tipi di), unitamente a strumenti prosodici, consente di modulare variamente evidenziazioni e tematizzazioni:
(40) la vittima pronome ha un rilievo pragmatico, per es. perché svolge la funzione di focus della frase:
(58) fu veduto apertissimamente come ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] come errori:
(a) sovraestensioni di forme e morfemi in una gamma di funzioni più ampia dell’italiano di nativi (tu non fuma «non fumi»; lui serie di operatori avverbiali, che permettono di modulare gli enunciati rispetto al contesto: la negazione no ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] Galileo, fu quello di una competenza linguistica che gli permise di modulare la comunicazione a tutti i livelli, in tutti i registri, in tutte le funzioni comunicative, con una naturalezza che scrittori non toscani dovevano faticosamente procurarsi ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] ):
(1) certo che ho capito: non sono mica stupido io.
La funzione di negazione è inoltre svolta da altri tipi di elementi, che non operano versatile sul piano pragmatico, permettendo di modulare reazioni comunicative a diversi livelli, come nei ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] del dramma sono destinate a esercitare una precisa funzione emotiva sullo spettatore, che può rispondere allo stimolo Gallina, che, con la Famegia del santolo (1892), riuscì a modulare il goldonismo e il dialetto delle sue prime commedie in un più ...
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L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] ciascuna morì il figliuolo (Novellino LXXI, da Squartini 2010: 524).
Tra le funzioni dell’indicativo rientrano anche impieghi modali, che permettono al parlante di modulare il grado di certezza, ammettendo anche il riferimento a situazioni non reali ...
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modulo
mòdulo s. m. [dal lat. modŭlus, dim. di modus «misura»]. – In genere, misura, forma, esemplare, che si assume come modello a cui attenersi, o come elemento fondamentale secondo il quale determinare o proporzionare le misure di un insieme;...
modulare1
modulare1 agg. [der. di modulo]. – Relativo a un modulo (nel suo sign. primo e più generale), basato su un modulo, e quindi anche costituito dal vario accostamento di elementi (detti essi stessi elementi m.) che ripetono le misure,...