integrale definito
integrale definito nozione che nasce storicamente dal problema del calcolo delle aree. Si supponga in prima istanza che ƒ(x) sia una funzione continua e non negativa in un intervallo [...] di x in di x»). Gli estremi a e b si chiamano rispettivamente primo e secondo estremo di integrazione, la funzioneƒ(x) è detta funzione integranda, x variabile di integrazione, di cui dx è il differenziale. Si precisa che il valore di J dipende solo ...
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integrale improprio
integrale improprio estensione del concetto di integrale definito a funzioni non continue o su intervalli non limitati. Nella teoria dell’integrazione secondo Cauchy, è richiesto [...] dice che l’integrale è oscillante. Se l’integrale
converge, si dice che la funzioneƒ è assolutamente integrabile. Una funzione può essere integrabile senza essere assolutamente integrabile: per esempio,
mentre
diverge. Condizioni sufficienti ...
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scorte, problema delle
scorte, problema delle in ricerca operativa, problema di ottimizzazione riguardante la gestione delle scorte di magazzino. Questo tipo di problema, seppur di carattere aleatorio, [...] il periodo, cioè l’intervallo di tempo che intercorre tra un’ordinazione e la successiva e [ ] indica la → funzione parte intera. Il grafico della funzioneƒ(x) ha un andamento a “dente di sega”, che evidenzia il fatto che a esaurimento delle scorte ...
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metodo iterativo
metodo iterativo particolare metodo numerico usato per l’implementazione della maggior parte degli algoritmi di calcolo e basato sulla → iterazione di un insieme di operazioni. È caratterizzato, [...] avvenire più o meno velocemente. Per esempio, per la determinazione di uno zero reale di una funzioneƒ(x), cioè di una soluzione reale dell’equazione ƒ(x) = 0, si possono utilizzare diversi metodi iterativi: tra questi, il metodo di → bisezione, il ...
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differenze finite
differenze finite particolare sequenza di operazioni utilizzate soprattutto nei metodi numerici di calcolo approssimato, come la derivazione e l’interpolazione polinomiale. Sia dato [...] , come il metodo di → Newton e il metodo di → Lagrange, nei quali si approssima l’andamento locale di una funzioneƒ(x) con un polinomio di grado adeguato, utilizzano ampiamente le differenze finite e i polinomi interpolatori presenti nei due metodi ...
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integrazione
integrazióne [Der. del lat. integratio -onis, dal part. pass. integratus di integrare (←), "atto ed effetto dell'integrare"] [ANM] (a) Per una funzione, l'operazione che porta a determinarne [...] per parti: se l'integrando è riducibile al prodotto di una funzionef (detta fattore finito) per la derivata g' di un'altra funzione g (g'dx è detto fattore differenziale), è ∫f g'dx= fg-∫g df=fg-∫f' gdx, con la possibilità che l'integrale a secondo ...
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omogeneo
omogèneo [Der. del lat. homogeneus, dal gr. homog✄enés "della stessa stirpe", comp. di homo- "omo-" e del tema g✄en- "generare"] [LSF] Qualifica di un corpo, un sistema, una sostanza (un mezzo) [...] un coefficiente non nullo. ◆ [CHF] Equilibrio o.: quello tra componenti tutti nella stessa fase (per es., tutti gassosi). ◆ [ANM] Funzione o.: una funzionef di più variabili xi (i=1,2,...) tale che, per ogni scelta del valore delle variabili e di ...
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trasformata integrale
trasformata integrale tecnica di soluzione per equazioni differenziali lineari, sovente alle derivate parziali; si basa su un cambiamento di incognita dato da un integrale definito [...] dati due intervalli I e J (limitati o illimitati) e un nucleo K: I × J → R; la trasformata F(y) = T(ƒ, y) della funzioneƒ: I → R è allora data dall’integrale
e risulta una funzione J → R (non necessariamente definita su tutto J; in alcuni casi le ...
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calcolabilita
calcolabilità in logica, termine che indica la possibilità di descrivere in modo sequenziale, deterministico e finito, una procedura di calcolo che consenta di pervenire a un dato risultato. [...] calcolabile si considera la successione infinita numerabile di tutte le funzioni calcolabili totali, indicata con φ1, φ2, φ3, ..., e si definisce per ognuna di esse la funzioneƒ(x) = φ(x) + 1. Con un ragionamento analogo al procedimento diagonale ...
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massimo
màssimo [agg. e s.m. Der. del lat. maximus, superlativo di magnus "grande" e quindi "il più grande" e, sostantivato, "cosa la più grande possibile"] [ALG] M. comune divisore di ideali di un anello: [...] al principio del m. forte (v. oltre). ◆ [PRB] Principio del m. debole: v. diffusione, teoria della: II 168 f. ◆ [PRB] Principio del m. forte: data una funzionef(x) armonica su un insieme compatto G⊂Rn, n≥3 e ivi limitata dall'alto, si ha che se per ...
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f, F
(èffe) s. f. o m. – Sesta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno ch’era usato per indicare la semivocale u̯, conservatasi fino ai tempi storici in varî dialetti;...
funzione
funzióne s. f. [dal lat. functio -onis, der. di fungi «adempiere»]. – 1. Attività svolta abitualmente o temporaneamente in vista di un determinato fine, per lo più considerata nel complesso di un sistema sociale, burocratico, ecc....