Il primo grande profeta d'Israele (1a metà del sec. 9º a. C.); non ci restano scritti di lui, che pur ebbe nella vita politica e religiosa del suo tempo una parte eminente. Nativo, forse, di Tesbe di Galaad, [...] fu il protagonista delle più importanti vicende religiose del il profeta mosse dal monte Carmelo ad annunciare una desolante siccità inviata da di "Yahweh è il mio Dio" [in ebraico Ēliyyāhū], i 400 profeti di Baal furono giustiziati, e di lì a poco ...
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Scrittore ecclesiastico (n. verso la fine del sec. 4º presso Bordeaux - m. 460 circa). Teologicamente il punto di vista di P. d'Aquitania è quello espresso da S. Agostino specialmente nelle sue opere contro [...] fidei P. fu, contro Cassiano e Vincenzo di Lérins, il paladino deciso dell'agostinismo. Rivoltosi (428) ad Agostino per responsiones: suoi sono anche i Capitula aggiunti alla lettera con cui papa Celestino nel 431 invitava i monaci di Marsiglia e di ...
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(gr. Κυβέλη, lat. Cybĕle) Divinità identificata con la Grande Madre, dal 2° millennio a.C. oggetto di culto nel mondo antico a partire da una vasta area dell’Asia Minore, poi in Grecia e in Occidente (Kubaba).
La [...] , accolto da Roma all’inizio del 2° sec. a.C., fu poi diffuso in tutto il mondo romano, è la C. già culto era l’orgiasmo sfrenato: i devoti si esaltavano al fragore di aggiungevano le pratiche autolesive (comuni ad altri culti asiatici di grandi ...
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Teologo (Patcham, Sussex, 1240 circa - Mortlake 1292). Fu uno dei principali rappresentanti della reazione dell'agostinismo francescano contro l'affermarsi dell'aristotelismo domenicano che si veniva [...] arcivescovo di Canterbury (1279), iniziò una vasta azione intesa ad affermare l'autorità ecclesiastica di fronte al potere civile. Le corpo ha una sua forma propria (forma corporeitatis) sicché i rapporti tra anima e corpo sono come tra due sostanze ...
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Famiglia di maroniti libanesi, alcuni dei quali, venuti a Roma, contribuirono nel sec. 18º al diffondersi degli studi orientalistici in Italia.
1. Giuseppe Simonio (Ḥaṣrūn o Tripoli di Siria 1687 - Roma [...] Siria e in Egitto, dove riuscì ad acquistare quasi interamente la biblioteca del Nitria; inoltre portò in Europa i primi frammenti copti del Monastero Bianco Roma 1782), nipote di Giuseppe Simonio, fu interprete del Sacro Palazzo Apostolico, prof. ...
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Movimento radicale in seno alla Riforma, che prende nome dall’uso di ribattezzare gli adepti. Gli a. infatti ritenevano il battesimo non un sacramento, ma il frutto dell’attività morale e del libero arbitrio [...] ad associarsi ai contadini in rivolta (1525). La pratica del nuovo battesimo fu introdotta dagli svizzeri C. Grebel, F. Manz, G. Blaurock, i ca.) e di lì negli Stati Uniti (1874). I gruppi radicali della Renania, detti melchioriti (➔) da Melchior ...
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Comune della prov. di Frosinone (113,1 km2 con 21.023 ab. nel 2007).
È l’antica Anagnia, capitale degli Ernici, conquistata dai Romani nel 306 a. C. Comune dal 12° sec., rimase a lungo sotto la signoria [...] che aveva scomunicato Filippo il Bello re di Francia, fu catturato ad A. da emissari francesi, tra cui Sciarra Colonna; (13° sec.) e ai palazzi papali, il duomo è tra i più notevoli edifici romanico-gotici del Lazio; ricostruito a partire dalla fine ...
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Compendio dei principi della dottrina cristiana, prodotto soprattutto ai fini dell’istruzione religiosa.
Di manuali su cui fondare un insegnamento di tipo scolastico della dottrina cristiana si sentì il [...] o «Piccolo c.», cui seguì, per i parroci, il «Grande», entrambi del religiosi. Nel Concilio di Trento, fu istituita da Pio IV una commissione che sarà detto Catechismus ex decreto Concilii Tridentini ad parochos o «C. romano», approvato e pubblicato ...
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Nobili greci, detti gli "apostoli degli Slavi" (Cirillo 827-869; Metodio 815 circa - 885), erano figli del magistrato Leone, legato alla corte di Bisanzio. Alla morte del padre, sotto la protezione del [...] presso i pagani Cazari (dislocati fra il Caucaso e il Don) per convertirli, riuscirono ad attuare il loro avvicinamento politico a Bisanzio. Poi nell'863 furono inviati a predicare in Moravia, dove svolsero larga opera di proselitismo (fu ...
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Teologo e vescovo (Poitiers inizî sec. 4º - ivi 367 circa). Dottore della Chiesa (proclamato nel 1851), uno dei maggiori teologi latini. Poco dopo il battesimo fu eletto vescovo (circa 350), esiliato in [...] punti della sua cristologia non appaiono trattati perspicuamente (onde I. fu accusato di docetismo); e così il Tractatus super Psalmos e cosiddetto Liber primus ad Constantium; e degli altri scritti storico-polemici (Liber ad Constantium Augustum o ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...