L'a. n. è una branca della matematica che si occupa di individuare, analizzare e implementare algoritmi per la risoluzione approssimata di problemi matematici in genere, che possono scaturire da pure speculazioni, [...] 1947, grazie anche al contributo di J. von Neumann, fu creato il primo computer totalmente elettronico, proprio con la ad architettura parallela; il trattamento di equazioni con trasporto dominante; i metodi di ordine molto elevato (come per es. i ...
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L'evoluzione temporale dei sistemi - in particolare di quelli deterministici, cioè tali che la conoscenza del sistema a un dato istante ne determina tutta l'evoluzione futura - è stata negli ultimi decenni [...] ad applicarla ai punti ottenuti successivamente. Iterare molto velocemente è precisamente quanto i computer sanno fare meglio: così anche i tecnico per poter sviluppare un simile programma fu fornito da V.I. Oseledets e Ya. Pesin, che introdussero ...
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FRATTALI
Luigi Accardi
Nicola Rosato
Il termine ''frattale'' è stato introdotto da B. Mandelbrot nel saggio Les objects fractals (1975) per denotare una vasta classe di modelli matematici i quali, [...] matematici a considerare in modo rigoroso questo tipo di ambiguità fu G. Peano che, nel 1890, costruì un esempio di Analoghe simulazioni a 3 dimensioni conducono ad aggregati finali di dimensione 2,5.
Com'è noto, i materiali ferrosi, immersi in un ...
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L'a. l. costituisce uno strumento matematico di importanza fondamentale in ogni disciplina scientifica. Essa costituisce sia un efficace linguaggio comune con cui formulare problemi di natura diversa, [...] la regola di Cramer per risolvere i sistemi di equazioni. Tra il 1750 e il 1900 fu scritto molto sul concetto di determinante quotidiana e del calcolo scientifico, ha alimentato e continua ad alimentare la ricerca matematica nel settore dell'a. l. ...
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Gli sviluppi dell'algebra generale, o astratta, che ormai può denominarsi a. senz'altro (il termine "a. moderna" tende a cadere in disuso), sono stati così vasti e varî negli ultimi anni da far parlare [...] con composizioni binarie da una operazione ternaria f, ponendo ad es. fu(x,y) = f(x, u, y), ba + ca (che lo 0 sia annullatore: 0 . a = a . 0 = 0, segue da (I), (II)). Un anello A con un campo di operatori Γ si ha quando è definito un "prodotto" γα ...
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FUNZIONALE, ANALISI (v. funzionali, XVI, p. 180)
Tullio Viola
Portano questo nome gli sviluppi più moderni dell'analisi matematica, generati dalla fecondazione che le teorie classiche hanno ricevuto [...] ma da un'intera funzione. Fu allora subito evidente la differenza Brouwer (1881-1966) e altri, ad arricchire l'analisi, attraverso opportuni, di A in un insieme compatto di punti di Σ′ (Per i concetti di "limitatezza" e di "compattezza", v. limite in ...
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La t. del c. studia i metodi per capire, governare e modificare il comportamento di sistemi dinamici, naturali o artificiali, al fine di guidarli a raggiungere finalità assegnate. Per sistema dinamico [...] di stabilizzazione in retroazione, per es., per i nuovi amplificatori ad alte prestazioni che furono resi possibili dai primi quadratici, o sintesi LQR (Linear Quadratic Regulator), fu risolto brillantemente, così come venne risolto il problema ...
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Stocastici, processi
Luigi Accardi
Roberto Monte
(App. V, v, p. 275)
I p. s. hanno assunto sempre di più il ruolo di strumenti euristici anche al di fuori della fisica statistica, il contesto tipico [...] A. Einstein e da M. Smoluchowsky, e la teoria matematica fu ampiamente sviluppata a partire dai lavori di P. Levy, N. Wiener tra il 1950 e il 1970, ma contenevano elementi ad hoc che lasciavano i loro stessi autori insoddisfatti. Una svolta si ebbe ...
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Generalità. - Il concetto di d. è stato introdotto nell'analisi matematica (v. anche funzionale, analisi in questa Appendice), e sviluppato in una teoria di notevole efficacia applicativa, da L. Schwartz [...] , confrontando le ψn(x) con le fn(x) dell'es. 1 (i diagrammi cartesiani delle ψn sono analoghi a quelli delle fn, v. figura), è costretti a ricorrere ad artifici matematici, più La più semplice di tali funzioni singolari fu quella che il fisico P. A. ...
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ZERO (fr. zéro; sp. cero; ted. Null; ingl. zero)
Michele Cipolla
Lo zero è da riguardarsi come numero nel senso cardinale (v. numero), quando risponde alla domanda "quanti sono gli oggetti (di una data [...] cifre già usate da varî secoli (v. cifra) per rappresentare i numeri da uno a nove, e si sviluppa così il sistema latinizzato l'arabo ṣifr in cifra (come fece ad es. Massimo Planude nel 1330), fu usata per indicare lo zero anche la parola cifra ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...