Pittrice russa (Tula 1860 - Ascona 1938). Studiò a Pietroburgo con I. Repin; nel 1891 iniziò la sua amicizia con A. Jawlensky e con lui si stabilì a Monaco nel 1896. Fu anche in stretto contatto con A. [...] Kubin ed espose con il gruppo Der Blaue Reiter. Nel 1914 lasciò la Germania per la Svizzera e dal 1917 visse ad Ascona. Dopo un periodo legato alla tradizione simbolista, a contatto con l'espressionismo tedesco, sviluppò uno stile basato su un ...
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Pittore (L'Aia 1837 - Karlsbad 1899), fratello di Thijs e Willem. Studiò all'Aia e ad Anversa e cominciò col dipingere quadri d'intonazione romantica. Recatosi a Parigi (1865) risentì l'influsso dei maestri [...] di Barbizon. Stabilitosi poi all'Aia (1871), fu con J. Bosboom, I. Israëls e A. Mauve il fondatore e il maestro principale della scuola detta dell'Aia, e si dedicò totalmente al paesaggio (Montigny-sur-Loire, 1870 circa, Rotterdam, Museum Boymans-van ...
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Pittore (Amsterdam 1508 - ivi 1575). Scolaro di Allaert Claesz, dal 1535 al 1555 lavorò ad Anversa; fu poi in Italia, dove risentì forse l'influsso del Bassano. I suoi quadri più noti rappresentano scene [...] spesso di pretesto a fastose composizioni di natura morta, rese con penetrante verismo, pur nell'impianto sempre manieristico dell'insieme (musei di Vienna e di Amsterdam). Tra i dipinti di soggetto religioso, il Calvario nel museo di Anversa. ...
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Pittore (Anversa 1562 - ivi 1641). Figlio di Lambert (Amersfoort 1520 circa - Anversa 1570 circa), anch'egli pittore formatosi ad Anversa e in Italia (Assunzione, Ferrara, Oratorio della ss. Annunziata) [...] e noto per i cartoni di arazzi e vetrate (Gouda, cattedrale). Adam fece parte dei pittori classicheggianti di Anversa (Predicazione di s. Giovanni Battista, 1601 e Adorazione dei Magi, entrambe firmate, Anversa, casa di Rubens). Fu uno dei maestri di ...
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Pittore, incisore ed editore (Anversa 1507 circa - ivi 1570). Viaggiò in Italia (1546-48); ad Anversa collaborò alle decorazioni per i festeggiamenti a Carlo V (1549). Fu il più importante editore d'incisioni [...] (soprattutto dopo il 1550), contribuendo alla diffusione della conoscenza dell'arte fiamminga e del manierismo italiano ...
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L'assunzione di motivi etico-sociali e politici come mezzo interno di controllo al fare architettonico non consente di separare il discorso critico su quest'ultimo dall'individuazione delle componenti [...] ha anche avuto l'urbanistica svedese, i cui indirizzi hanno seguito fino ad oggi le medesime caratteristiche dell'architettura guerra, la spinta decisiva per il risveglio della cultura architettonica fu data dagli architetti J. Bakema e J. Van der ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163; V, i, p. 233)
Il superamento o la contaminazione dei linguaggi artistici tradizionali, così come l'introduzione di nuovi procedimenti espressivi che includono un dialogo sempre [...] cultura artistica, non solo statunitense, degli anni Cinquanta e Sessanta; tra i primi ad avvertirne la portata fu lo statunitense Rauschenberg, le cui realizzazioni più note, i combine paintings, con la loro struttura a molteplici 'fuochi' visivi ...
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INDUSTRIALE, DISEGNO
Carlo Chiarini
. Nella definizione d. i. il termine "disegno" (traduzione del vocabolo anglosassone design) sta per "progettazione" (per es. la disciplina che si occupa di d. i., [...] senso, fu assunto soprattutto da W. Morris (che abbe notevolissima influenza sugli artisti inglesi, da Crane ad Ashbee può non fare menzione della qualità sempre maggiore che il d. i. è andato assumendo anche in Italia dal secondo dopoguerra a oggi. ...
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(XIII, p. 9; App. V, i, p. 843)
Nell'articolata analisi del d. - procedimento ed espressione artistica autonoma o funzionale alla realizzazione di un'opera di pittura, scultura o architettura - svolta [...] pittura prima che di architettura. Ad Anversa e poi a Parigi entrò in contatto con i circoli impressionisti, con i poeti simbolisti e con G dal 1917: è il momento in cui il metodo assonometrico fu visto come l'unico in grado di consentire la lettura ...
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(VIII, p. 291; App. II, I, p. 477; III, I, p. 280; IV, I, p. 333)
La C., alla fine degli anni Ottanta, vede insoluti, e in alcuni casi addirittura aggravati, i suoi problemi socio-territoriali. Tra le [...] nel frattempo, vennero abbattute e fu creato un porto che ancora attende C. e l'iscrizione con dedica ad Afrodite del 5°-4° sec. a n.s., 44 (1982), pp. 251-99; AA. VV., Locri Epizefiri, i, Torino 1983; E. Lattanzi, in Atti Taranto, 23 (1983), pp. 568- ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...