Figlio (Milano 1392 - ivi 1447) di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti, nel 1402, morto il padre, assisteva impotente allo sfacelo dello stato, mentre Facino Cane, che già dominava sulla corte ducale [...] in Romagna e contro Verona, assediò vanamente Brescia, e, passato in Toscana, fu sconfitto ad Anghiari. F. M. fu allora indotto alla pace (Cavriana, 1441) anche per i buoni uffici di Francesco Sforza che ebbe in compenso la città di Cremona, sposando ...
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(gr. Κωνσταντινούπολις) Città fondata dall’imperatore Costantino sul luogo dell’antica Bisanzio nel 330. Capitale dell’Impero bizantino fino al 1453 quando fu conquistata dai Turchi; da allora prevalse [...] d’Oriente. Il prestigio di essere sede imperiale portò C. ad affermare il diritto a essere pari nell’onore a Roma, e Moldavia. La seconda (1876-77) fu tenuta allo scopo di regolare i rapporti fra la Turchia o i principati di Serbia e Montenegro e di ...
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Generale e uomo politico inglese (Dangan Castle, Dublino, 1769 - Walmer Castle, Kent, 1852), figlio di lord Garrett Wellesley conte di Mornington (1735-1781). A capo delle truppe inglesi in Portogallo [...] avanzata su Madrid e dovette ripiegare su Lisbona. Costretti i Francesi ad abbandonare il Portogallo (1811), nel genn. 1812 comando del corpo di occupazione degli Alleati. Nel 1827 fu nominato comandante in capo dell'esercito britannico, carica ...
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Alessandro I Pavlovič zar di Russia. - Sovrano riformista e di spirito sostanzialmente liberale, ebbe rapporti ora di alleanza ora di conflitto con la Francia napoleonica, del cui crollo finì per essere [...] la cavalleresca condotta in Parigi occupata (1814) conquistarono ad A., salutato da alcuni come liberatore dell'Europa, l . portò alla rivolta decabrista. Uomo facile a subire i più diversi influssi, fu però sempre fermo nella sua idea di fare della ...
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Individuo che, per ragioni essenzialmente politiche, ma anche economiche e sociali, è costretto ad abbandonare lo Stato di cui è cittadino e dove risiede, per cercare rifugio in uno Stato straniero. R. [...] dello stesso anno, decise la costituzione di un Alto commissariato per i r., affidandone l’incarico a F. Nansen che si occupò ( e turchi. Dopo la morte di Nansen, nel 1930, fu costituito un nuovo organismo per la protezione dei r., detto Ufficio ...
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Imperatore romano (Roma 39 - Cotilia 81), Figlio di Vespasiano, quando il padre fu eletto imperatore nel 69, egli divenne Cesare. Aveva già partecipato a varie campagne, fra queste la guerra giudaica, [...] licenziosa e la relazione con la giudea Berenice, che fu costretto ad allontanare da Roma. Ma da imperatore T. seppe liberarsi tempio di Giove sul Campidoglio, la domus Tiberiana sul Palatino, i Saepta, il Pantheon e le terme di Agrippa (80). Verso ...
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Figlio naturale (n. 1232 - m. Benevento 1266) dell'imperatore Federico II e di Bianca Lancia, poi legittimato. Alla morte di Federico (1250) divenne reggente per l'imperatore Corrado IV (1228-1254), suo [...] fratellastro; nel 1258 scavalcò i diritti del nipote Corradino e si fece incoronare a attività
Alla morte del padre (1250), fu reggente per il fratellastro Corrado IV ostilità di questo, si piegò dapprima ad accordi, accettando, con riserva dei ...
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Tribuno e riformatore di Roma (Roma 1313 - ivi 1354). Figlio di un Lorenzo taverniere, benché più tardi lasciasse credere d'essere figlio illegittimo dell'imperatore Arrigo VII, Nicola si diede agli studî [...] romano. Obbligò allora i potenti baroni a sottomettersi, e cercò di legare a sé i comuni e i signori italiani, specialmente come sospetto d'eresia dall'arcivescovo di quella città, fu tradotto ad Avignone, e quindi liberato per intercessione di Carlo ...
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Badòglio, Pietro. - Generale italiano (Grazzano Monferrato 1871 - ivi 1956). Capo di S. M. generale sin dal 1925, condusse la vittoriosa campagna in Etiopia (1935-36). Si dimise durante la seconda guerra [...] la liberazione di Roma lasciò il governo a I. Bonomi (10 giugno 1944).
Vita
Capitano di italo-austriaca, dopo la ritirata del nov. 1917 fu chiamato dal comando del 27º corpo d'armata antifasciste non monarchiche, costretto ad accettare il 29 sett. ...
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Generale e patriota (Squillace 1783 - Torino 1855), fratello di Florestano. Combatté nella Repubblica Napoletana (1799), poi contro i Borboni a fianco di Napoleone e di G. Murat. Guidò i moti carbonari [...] Siena e ad Arezzo, quindi si portò a Milano recatosi (1803) e di là a Napoli a congiurare contro i Borboni, dove fu imprigionato nel carcere di Maretimo e liberato solo tre anni dopo da Giuseppe Bonaparte. Con l'avvento di Murat, P. fu inviato (1811 ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...