Poeta medievale tedesco (n. 1170 circa - m. Würzburg 1230 circa). W. toccò tutti i motivi della lirica del tempo: trattò con accento dolcissimo la lirica d'amore nei toni della hohe e della niedere Minne, [...] VII, sicché il poeta si vide costretto ad abbandonare la corte di Vienna e a iniziare poi a Magdeburgo; quindi (1203) fu nuovamente a Vienna; in seguito (1204 ormai vecchio, non potendo accompagnarlo, incitò con i suoi canti altri a partire. Della sua ...
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Musicista (Venezia 1557 - ivi 1612); nipote e allievo di Andrea. Dal 1585 alla morte fu organista di S. Marco. Ebbe fama europea, e tra i suoi allievi fu H. Schütz. Grande importanza ebbe il G. nel rinnovamento [...] un discorso melodico ora fluente ora trattenuto e ad audacie realistiche descrittive sempre equilibrate da un gusto potenza di questa espressione coloristica fu raggiunta dal G. nella fusione dei timbri strumentali con i vocali, già iniziata dallo ...
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Nella Grecia antica, canto corale celebrativo di azioni insigni. In Pindaro è equivalente a epinicio per una vittoria agonale, ma fu detto e. anche il canto conviviale laudativo a solo, più breve, che [...] nelle Chiese ad ascoltare i sermoni dei vescovi . Si moltiplicano così gli e. in onore dei santi più venerati nelle diverse città e santuari e quelli in onore della Vergine, degli apostoli, degli angeli. Meno diffuso fu ...
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Musicista italiano (Bologna 1879 - Roma 1936); R. fu compositore piuttosto eclettico, nel quale sono ravvisabili influenze francesi, russe e tedesche; amò piegare le tradizionali forme sinfoniche in senso [...] con N. Rimskij-Korsakov. Si dedicò dapprima ad attività di pianista e direttore d'orchestra, volgendosi dal 1913 a Roma, dove fu prof. di composizione, poi fantasque (1920, su temi di G. Rossini), i poemi sinfonici Le fontane di Roma (1917), Pini di ...
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Strumento a corde e tastiera. Nella sua forma prevalente presenta una lunga cassa armonica ad ala, in cui le corde sono pizzicate da plettri messi in funzione da una tastiera semplice o doppia. Molto diffuso [...] J.S. Bach, D. Scarlatti, F. Couperin e J.P. Rameau. Fu riscoperto nel Novecento sia dai compositori (M. De Falla e G. Petrassi) sia per l’esigenza – sempre più sentita – di ascoltare i brani scritti dagli autori del Seicento e del Settecento sullo ...
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Strumento musicale a fiato a canna cilindrica, in legno o in metallo, su cui sono praticati dei fori. Le note si ottengono con il frazionamento della colonna d’aria mediante l’apertura o chiusura dei fori.
Fu [...] collega lo strumento odierno. I traversi si imposero a partire dal Settecento, dopo i perfezionamenti apportati da C. Denner timbro che rammenta quello del f. sono detti suoni flautati o note flautate gli armonici ottenuti negli strumenti ad arco. ...
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Il vocabolo, già usato nell’antichità per indicare il movimento ascendente della melodia, fu introdotto nella moderna terminologia musicale da H. Riemann per indicare le variazioni di movimento all’interno [...] Si dicono modificazioni agogiche le varie sfumature di andamento scritte (per es., accelerando, trattenendo, ad libitum) o improvvisate. Di solito per entrambi i tipi di indicazione l’italiano era la lingua internazionalmente riconosciuta, ma alcuni ...
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Nell’antichità classica, canto eseguito da due voci tra loro in ottava o anche l’uso di due motivi di cui il secondo attaccava all’ottava della base (o, ancora, il pezzo musicale in cui entrava tale intervallo).
Nella [...] e dopo il salmo e talvolta tra i versetti di esso. Le parole sono La salmodia antifonale propriamente detta ebbe origine ad Antiochia a metà del 4° sec.; Costantinopoli,s. Ambrogio a Milano, mentre a Roma fu introdotta sotto Papa Damaso. Nel sec. 6° ...
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Musicista, detto il Bach di Berlino o di Amburgo (Weimar 1714 - Amburgo 1788). Figlio di J. Sebastian, ne fu anche allievo. Nel 1738 andò a Berlino, e divenne (1740) accompagnatore al cembalo di Federico [...] il Grande. Nel 1767 passò ad Amburgo succedendovi a G. Ph. Telemann quale direttore della musica sacra. Compose 2 Passioni composizioni per complessi da camera e oltre 210 pezzi pianistici, tra i quali primeggiano le sonate. L'arte di K. Ph. Emanuel ...
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Antico strumento musicale a corde pizzicate in uso nel Medio Oriente e presso i Greci (fig.), che ne facevano risalire l’invenzione a Ermete: egli avrebbe messo insieme la l. con lo scudo dorsale d’una [...] corna d’ariete e i nervi dei buoi sottratti ad Apollo. Affine alla cetra, la l. aveva un numero di corde variabile (3 in origine, salite poi fino a 12) e si suonava con il plettro.
Nel Medioevo, il termine identificò uno strumento ad arco di varie ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...