Musicista francese (Ciboure, Pirenei Francesi, 1875 - Parigi 1937). Guidò, insieme a C. Debussy, l'innovazione musicale dei primi trent'anni del Novecento, in Francia e ben oltre i suoi confini, esprimendosi [...] al Prix de Rome, che non gli fu mai assegnato (l'ultima volta nel 1905). invito a partecipare a commissioni, ad accettare cariche, e rinunziando a fantasia lirica in 2 quadri, Montecarlo 1925) e i balletti Daphnis et Chloé (Parigi 1912), Boléro ( ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] , u e a consonante, il valore fonetico di sc è rimasto identico in italiano e nelle altre lingue ad alfabeto latino. Davanti alle vocali e e i, invece, il nesso sc ha subito una palatalizzazione analoga a quella della semplice c, ma indipendente: fin ...
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Musicista (Lucca 1858 - Bruxelles 1924), discendente da un'antica famiglia di musicisti (v. voce prec.). Studiò con C. Angeloni all'istituto lucchese G. Pacini, poi al conservatorio di Milano con A. Bazzini [...] dire abbia rivelato la personalità artistica di Puccini. Le opere che seguirono, ad eccezione di La Bohème (libr. di G. Giacosa e L. Illica di commozione immediata. Questo fu compreso da P., il quale non cercò di andare oltre i limiti del suo mondo ...
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Musicista (Köstritz, Turingia, 1585 - Dresda 1672). Nel 1599 fu ammesso nel Collegium Mauritianum di Cassel. Suo maestro in quel tempo fu G. Otto, buon polifonista di scuola veneziana. Nel 1606 entrò all'univ. [...] Danck-Lied f. die hocherwiesene fürstliche Gnade in Weymar, 1647; Musicalia ad chorum sacrum da 5 a 7 voci per voci e strumenti con des Leidens und Sterbens ... Jesu Christi (4 Passioni secondo i 4 Evangeli; ms. integrale trovato nel 1690 e pubbl. ...
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L’arte di combinare più melodie contemporaneamente, nata nel Medioevo con la pratica polifonica, dalla sovrapposizione nota contro nota (punctum contra punctum) di una seconda linea melodica, detta discanto, [...] parte superiore anziché al basso. A questo stile fu dato il nome di Ars nova (➔) in sulle note del basso e adatti ad accompagnare la monodia. All’egemonia nel 20° sec., specie dietro l’esempio di I.F. Stravinskij, A. Schönberg, P. Hindemith.
La ...
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Forma poetico-musicale (dalla locuzione inglese to feel blue «essere malinconico») nata nel Sud degli Stati Uniti, negli anni che precedono la guerra di secessione (1861-65), dal combinarsi di elementi [...] primo piano. L’ulteriore evoluzione strumentale del b. fu legata alla progressiva appropriazione da parte dei musicisti afroamericani di commercializzazione i cui esiti si sarebbero avuti dopo la Seconda guerra mondiale: il b. andò ad alimentare il ...
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Complesso di concetti teorici e di norme pratiche desunti dagli antichi Greci e Romani e applicati alla composizione e al giudizio delle opere d’arte. Fu soprattutto il Rinascimento italiano che propose [...] si assiste, attraverso lo studio delle fonti, i rilievi e l’interpretazione dei monumenti antichi, a 19° sec. in relazione ad affinità e opposizione al romanticismo, Prerogativa principale dello stile classico fu l’interesse per la musica strumentale ...
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Musicista (Raiding, Sopron, 1811 - Bayreuth 1886). Studiò con C. Černy, A. Salieri, F. Paër e A. Reicha. Ventenne, fu spinto dall'ascolto in concerto di N. Paganini a rinnovare la propria arte pianistica, [...] affettivamente alla contessa Sofia d'Agoult dalla quale ebbe tre figli (fra i quali Cosima sposa a H. von Bülow, poi a R. Wagner). e soprattutto del compositore. Come pianista L. fu il primo ad avere la nozione precisa delle complete risorse dello ...
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Compositore tedesco (Zwickau, Sassonia, 1810 - Endenich, Bonn, 1856). Tra i massimi esponenti del romanticismo musicale tedesco, la sua produzione è improntata ad esprimere una poetica lontana da suggestioni [...] op. 28 (tutta musica pianistica) e 4 fascicoli di Lieder, forse i più belli. Nel 1840 sposò Clara Wieck, pianista di valore, che gli fu compagna preziosa. Non meno intensi e fruttuosi furono i quattordici anni dal 1840 al 1854, benché tormentati dall ...
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(gr. ῎Αδων o ῎Αδωνις) Divinità greca di origine semitica, oggetto di culto in varie località della Grecia peninsulare e insulare. Nella formulazione più nota del suo mito, intessuta di motivi letterari [...] e del Chirurgo. Il mito di Adone fu uno dei temi preferiti dall’arte del Rinascimento Ad Atene si esponeva un simulacro della divinità su un apparato funebre, oggetto di manifestazioni di cordoglio. Nel corso delle cerimonie venivano impiegati i ...
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i, I
s. f. o m. (radd. sint.). – 1. Nona lettera dell’alfabeto latino, che nell’uso ortografico odierno sostituisce anche, per tutte le parole italiane (eccezion fatta per pochi nomi proprî che conservano la grafia tradizionale), il segno...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...