Giurista (Tolosa 1522 - Bourges 1590). Studiò a Tolosa, ma fu soprattutto nella sua educazione umanistica un autodidatta. Cominciò a insegnare a Tolosa (1547); insegnò poi a Cahors (1554-55), a Bourges [...] umanistica: le Observationes et emendationes e i Commentarii alle Pandette e al Codice, le sue opere maggiori, sono il frutto più insigne del suo indirizzo metodologico, il quale, se rendeva omaggio all'opera dei glossatori ed esaltava Accursio al ...
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Scrittore inglese (Lowestoft 1567 - Londra 1601). Libellista e satirico vivacissimo, attaccò la società del suo tempo in Anatomie of absurditie (1590), Pierce Penilesse his supplication to the Divell (1592) [...] Summer's last will and testament (1600) e collaborò alla commedia The isle of dogs (1597), la cui feroce satira gli fruttò la prigione. L'ultima e più briosa opera è il libello Lenten stuffe (1599), panegirico delle aringhe rosse di Yarmouth. ...
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CASANOVA, Giacomo
Nicola Mangini
Nacque a Venezia il 2 apr. 1725, secondo dei sei figli di Gaetano e di Giovanna (Zanetta) Farussi, detta la Buranella, entrambi attori.
Nel primo capitolo della sua [...] invece, come egli stesso affermò nel libello Né amori né donne, che fosse vera la voce che lo indicava come il frutto di una relazione della madre col nobile Michiel Grimani, proprietario del teatro di S. Samuele, ove i coniugi Casanova esercitavano ...
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JUVARRA, Filippo
Tommaso Manfredi
Nacque a Messina il 27 marzo 1678 da Pietro e da Eleonora Tafurri, sua seconda moglie.
L'iniziale formazione artistica dello J. avvenne nell'ambito della bottega paterna [...] direzione che l'adolescente J., "di naturale molto vivace, e di buonissimo intelletto", manifestò le prime espressioni artistiche, frutto dell'esercizio nel disegno di figura praticato al contempo degli studi ecclesiastici ai quali fu avviato all'età ...
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MACCHI, Mauro
Fulvio Conti
Figlio di Francesco e di Angela Fontanella, nacque a Milano il 1( luglio 1818. Di umile famiglia, compì i primi studi in seminario; passò poi alle scuole pubbliche, conseguendovi [...] di redazione della prima serie de Il Politecnico, un'esperienza nata nel 1839, interrotta nel 1844 e messa a frutto quando diresse Lo Spettatore industriale (1844-46). L'attività pubblicistica gli attirò i sospetti della polizia austriaca, che lo ...
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FUMAGALLI, Eden
Andrea Colli
Nacque a Cambiago, presso Milano, il 9 marzo 1891 da Giuseppe, albergatore, e Virginia Ronchi. Maggiore di tre fratelli, compiuti i primi studi, intorno al 1905 entrò in [...] di addetto all'officina del parco genio e artiglieria di Bengasi, dove poté facilmente mettere a frutto la propria esperienza di progettista meccanico partecipando alla realizzazione di infrastrutture necessarie alle truppe d'occupazione, compresi ...
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GALLINA, Giacinto
Lucia Strappini
Nacque a Venezia il 31 luglio 1852 da Giuseppe, medico, e da Anna Rota. I genitori si separarono ben presto e il piccolo G. andò, con il fratello Enrico (n. nel 1854), [...] frequentò il ginnasio e il liceo, ma quando venne bocciato il padre decise di fargli interrompere gli studi e mettere a frutto la competenza che aveva acquisito nel suonare il pianoforte, la viola e il violoncello. A sedici anni, dunque, il G. entrò ...
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GABETTI, Giuseppe
Lorenzo Gabetti
Nato a Dogliani, nelle Langhe, il 5 apr. 1886, da Lorenzo e da Maria Cappa, dopo aver seguito gli studi medi e liceali a Mondovì (1898-1901) e a Savona (1901-04), si [...] semestri il G. studiò germanistica medievale con Hermann Paul e letteratura tedesca moderna con F. Munken e J. Petersen.
Frutto di questi studi fu la pubblicazione di lavori di grande mole e impegno: Le Affinità elettive del Goethe come espressione ...
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Benedettino (n. nel territorio di Benevento 1030 circa - m. Roma prima del 1105); monaco a Montecassino dal 1060 circa sotto l'abate Desiderio, al quale fu legato da grande amicizia, vi fu maestro di grammatica [...] perduta. Quasi sicuramente infondata è la notizia di una sua elezione a cardinale del titolo dei SS. Quattro Coronati. Frutto del suo insegnamento di retorica nella scuola cassinese fu il Breviarium dictaminis, che fa di A. l'iniziatore dell'ars ...
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Filologo italiano (Cittadella 1913 - Padova 2000); dal 1950 prof. di letteratura italiana nell'univ. di Friburgo, in Svizzera, e dal 1955 di filologia medievale e umanistica nell'univ. cattolica di Milano; [...] dei Rerum memorandarum libri di F. Petrarca. Ha fondato (1958) e dirige la rivista Italia medioevale e umanistica. Ultimo frutto delle sue esemplari ricerche sulla cultura e la civiltà letteraria in Italia tra tardo Medioevo e primo Rinascimento è ...
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frutto
s. m. [lat. frūctus -us, der. di frui «godere»]. – 1. a. In botanica, in senso stretto, è l’ovario delle angiosperme, più o meno modificato e accresciuto, che contiene i semi maturi (derivati dagli ovuli); consta del pericarpo o parete...
frutta
s. f. [lat. mediev. fructa, plur. collettivo di fructum, sostituitosi al lat. class. fructus -us per incrocio con pomum «frutto»] (pl. -a, non com., e più raro -e). – Nome collettivo dei frutti commestibili, soprattutto quelli prodotti...