I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] con tre suffissi derivazionali sono poche e di norma limitate ai registri più tecnici e formali, e sono dunque di bassa frequenza (per es., man-eggia-bil-ità, loc-al-izza-zione); le parole con quattro suffissi derivazionali sono rare e sono usate ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] e th, f e ph, g e j ecc.), la confusione tra i nessi ti e ci davanti a vocale; nella morfologia, la frequenza di metaplasmi di coniugazione e declinazione, di mutamenti di genere e di numero; nella sintassi, la confusione nell’uso dei dimostrativi e ...
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In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata [...] stesso rapporto. Le dimensioni del m. devono essere non troppo piccole, e ciò principalmente per evitare il ricorso a ultrasuoni di frequenza troppo elevata, per i quali, a causa dell’assorbimento dell’aria (che cresce rapidamente al crescere della ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] da P. Fiorelli & T.F. Borri, Roma, ERI, 2010).
LIP 1993 = De Mauro, Tullio et al., Lessico di frequenza dell’italiano parlato, Milano, ETAS libri.
Accademia della Crusca (1982), La lingua italiana in movimento. Incontri del Centro di studi di ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] , ampliandolo e arricchendolo di brevi monografie su argomenti quali le parole straniere, la teoria delle permutazioni, la relativa frequenza delle consonanti arabe;
3) nell'ordine alfabetico in base alla prima lettera radicale ogni radice è elencata ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] fonetiche: nella sillaba finale, infatti, si è sviluppato spesso un accento secondario o contraccento, non a caso trascritto con frequenza dai raccoglitori stranieri o non del luogo della prima metà del XX secolo (ad es., da Paul Scheuermeier: [ˈfij ...
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Il bisticcio è la figura formata dall’accostamento (immediato o a breve distanza, nello stesso verso o nello stesso periodo) di due o più parole fortemente rassomiglianti dal punto di vista fonico.
Bisticcio [...] il contrasto delle cose non sia rafforzato proprio dall’accostamento dei loro nomi simili.
Le epoche e i luoghi di maggiore frequenza italiana del bisticcio sono:
(a) la poesia dei primi secoli: «Laudato si’, mi’ Signore, per sor’Aqua / la quale è ...
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Gli insulti sono parole ed espressioni cui si ricorre entro atti linguistici destinati a colpire e offendere l’interlocutore. Nel conflitto verbale, in cui rappresentano normalmente un punto di massima [...] repertorio espressivo nei dialetti, dal quale attinge spesso anche nelle sue interazioni in italiano.
Proprio la frequenza di un insulto, o addirittura un suo uso routinario, può fargli perdere pregnanza semantica (dunque ogni collegamento ...
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Il termine suppletivismo designa il fenomeno morfologico (➔ morfologia) per il quale in uno stesso paradigma flessivo (➔ paradigmi) entrano a far parte due (o più) morfemi lessicali diversi. Il risultato [...] mejor óptimo
malo peor pésimo
Va comunque notato che la distribuzione e la frequenza dello spagnolo óptimo e pésimo non sono affatto somiglianti a quelle dell’italiano ottimo e pessimo ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] n prove su un evento di probabilità costante p, indicando con m il numero di volte che l’evento si verifica, la frequenza m/n dà un valore approssimato della probabilità p, e ordinariamente l’approssimazione è tanto migliore quanto più è grande il ...
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frequenza
frequènza s. f. [dal lat. frequentia]. – 1. L’essere frequente; l’accadere, il ripetersi spesso: paese umido per la f. delle piogge; m’infastidisce la f. delle sue visite; come giustifica la f. delle sue assenze?; c’è un’impressionante...
stroboscopico
stroboscòpico agg. [der. di stroboscopia e stroboscopio] (pl. m. -ci). – Attinente alla stroboscopìa o allo stroboscopio: osservazione s., dispositivo stroboscopico. In partic., disco s., disco rotante dotato di una serie regolare...