regola di Hebb
Modello formale di apprendimento elaborato dallo psicologo americano Donald O. Hebb negli anni Quaranta del secolo scorso, per cui l’apprendimento è spiegabile secondo tre ipotesi, ciascuna [...] sperimentali. La prima ipotesi è che i neuroni corticali rafforzino le loro connessioni quando risultano con frequenza attivi contemporaneamente. Questo principio di apprendimento associativo sembra essere valido per la maggioranza dei neuroni ...
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sincronismo
sincronismo [Der. del gr. synchronismós "evento contemporaneo", da sy´nchronos (→ sincrono)] [LSF] La condizione di due fenomeni le cui caratteristiche si evolvano nel tempo simultaneamente; [...] di fenomeni periodici o pseudoperiodici che siano in una relazione costante di fase tra loro (ciò implica l'uguaglianza delle loro frequenze) e che, ancora più in partic., abbiano una differenza molto piccola tra le loro fasi iniziali, in modo che i ...
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polare 1
polare1 [agg. Der. del lat. polaris, da polus "polo"] [LSF] Relativo a un polo, nei vari signif. di questo termine. ◆ [GFS] Aurora p.: imponente fenomeno di luminescenza atmosferica che si manifesta [...] con forme diverse (archi, raggi, ecc. di vario colore) a quote di 80÷1000 km intorno ai poli terrestri, con una frequenza massima a 60°÷70° di latitudine, all'incirca sui circoli p.: v. aurora polare. ◆ [GFS] Cella p.: nella fisica dell'atmosfera, ...
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LUSSO
Carlo Borghero
Alessandro Roncaglia
Storia del concetto
di Carlo Borghero
Antichità e Medioevo
Il lusso, inteso come spesa fatta per soddisfare un bisogno raffinato e che quindi eccede i consumi [...] come necessari, non è un fenomeno tipico dell'età moderna. Nel mondo antico la condanna del lusso ricorre con frequenza. Il fasto e il lusso vengono spesso associati all'Oriente e al governo dispotico, responsabile dello squilibrio nelle ricchezze ...
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campo recettivo
Camillo Padoa Schioppa
Regione dello spazio nella quale deve essere localizzato uno stimolo sensoriale affinché un neurone possa rispondere. I campi recettivi di neuroni del sistema [...] visivo o del corpo, mentre i campi recettivi di neuroni dei sistemi uditivo, olfattivo e gustativo sono definiti dalla frequenza del suono e dalla composizione chimica delle molecole stimolanti.
Nel sistema visivo, i recettori primari sono i coni e ...
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Hartley Ralph Vinton Lyon
Hartley 〈hàatli〉 Ralph Vinton Lyon [STF] (n. Spruce, Nevada, 1888) Ricercatore nei laboratori della Soc. Western Electric (1913) e poi della Soc. Bell Telephone (1925). ◆ [INF] [...] .-Tuller-Wiener-Shannon: la capacità d'informazione C di una via di trasmissione vale C=f₀ log₂[1+(s/r)] bit/s, con f₀ frequenza massima dei segnali e s/r rapporto segnale/rumore della via. ◆ [INF] Legge di H.: enunciata nel 1928, afferma che dato un ...
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sintonico
sintònico [agg. (pl.m. -ci) Der. di sintonia] [LSF] Che è in sintonia, cioè in risonanza; è di uso raro: per es., bottiglie s. (→ bottiglia). ◆ [STF] [ELT] Qualifica usata ai primordi delle [...] . e l'inizio del 20° sec., per indicare circuiti, sia trasmittenti che riceventi, dei quali si poteva variare la frequenza propria, in modo da ridurre l'ampiezza dello spettro delle radioonde emesse, in trasmissione, e, in ricezione, dei radiosegnali ...
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plurifase
plurifase [agg. Comp. di pluri- e fase] [LSF] Che ha più fasi, nei vari signif. di questo termine; spesso sinon. di polifase. ◆ [CHF] [TRM] Sistema chimico, o termodinamico, p.: sistema in [...] fasi (sostanze solide, liquide, gassose, superfluide, ecc.). ◆ [FTC] [EMG] Sistema p. di correnti elettriche: quello nel quale sono presenti correnti alternate della stessa frequenza ma con fasi iniziali differenti, lo stesso che sistema polifase. ...
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televisivo
televisivo [agg. Tratto da televisione, secondo il rapporto visione -visivo] [LSF] [ELT] Della televisione, che riguarda la televisione, come particolare sistema di telecomunicazione. ◆ [ELT] [...] di modulazione del segnale (positiva oppure negativa), il rapporto dimensionale (fra la larghezza e l'altezza dell'immagine), la frequenza di immagine (cioè il numero di immagini complete trasmesse al secondo) e il numero di righe di analisi, e altre ...
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disturbo
disturbo [Der. del lat. disturbatio -onis "atto ed effetto del disturbare", dal part. pass. disturbatus di disturbare "scompigliare", comp. di dis- e turbare] [LSF] (a) Perturbazione del normale [...] spurio che vada a sovrapporsi a un segnale acustico, elettrico od ottico, modificandone le caratteristiche di ampiezza, frequenza e fase, spesso sinon. di rumore; in partic., nelle telecomunicazioni, perturbazione che ostacola una buona ricezione ...
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frequenza
frequènza s. f. [dal lat. frequentia]. – 1. L’essere frequente; l’accadere, il ripetersi spesso: paese umido per la f. delle piogge; m’infastidisce la f. delle sue visite; come giustifica la f. delle sue assenze?; c’è un’impressionante...
stroboscopico
stroboscòpico agg. [der. di stroboscopia e stroboscopio] (pl. m. -ci). – Attinente alla stroboscopìa o allo stroboscopio: osservazione s., dispositivo stroboscopico. In partic., disco s., disco rotante dotato di una serie regolare...