Stendhal
Alberto Beretta Anguissola
Il rosso della libertà e il nero della repressione
Stendhal è stato – insieme a Balzac – il maggior romanziere della Francia del primo Ottocento, ma le sue opere [...] è la Restaurazione, che soffoca i giovani; il «rosso» è la libertà, la vitalità della Rivoluzione francese e dell’epopea napoleonica. Lo stile è asciutto e limpido.
Fabrizio: un eroe perfetto
Per i lettori di oggi Stendhal è soprattutto colui che ci ...
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Santarosa, Santorre Annibale de Rossi di Pomarolo conte di
Patriota (Savigliano, Cuneo, 1783 - Sfacteria, Grecia, 1825). Ancora giovanissimo seguì il padre, colonnello dell’esercito sardo, nella campagna [...] contro i francesi del 1796. Durante l’occupazione napoleonica fu sindaco di Savigliano (1808) e sottoprefetto di La Spezia ( anche al mancato appoggio della Corona, andò in esilio in Francia dove pubblicò a Parigi De la révolution piémontaise (1821). ...
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Storico francese (n. Lunéville 1907 - m. 1989), dal 1945 professore all'univ. di Tolosa. Allievo di A. Mathiez, ha studiato i rapporti tra poteri civili e poteri militari nel periodo del Direttorio (Les [...] le Directoire, 2 voll., 1941) e la formazione, nella Francia repubblicana e poi napoleonica, degli istituti di un'amministrazione statale fortemente centralizzata (Les institutions de la France sous la Révolution et l'Empire, 1951). In altre opere ...
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Uomo politico austriaco (Coblenza 1773 - Vienna 1859). Frequentò dal 1788 l'università di Strasburgo e, dal 1790 al 1792, quella di Magonza. Gli anni successivi li trascorse a Bruxelles; quindi, dopo un [...] divenne ambasciatore a Parigi. Le relazioni personali con Napoleone non furono prive di periodi di tensione, in corrispondenza dei momenti più critici intervenuti nei rapporti franco-austriaci; così nelle trattative diplomatiche che condussero al ...
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Pubblicista e filosofo (Saint-Malo 1782 - Parigi 1854). Schierato dapprima su posizioni cattolico-tradizionaliste (ispirate al pensiero di J. de Maistre e L.-G.-A. de Bonald), divenne a partire dagli anni [...] 1804), con il quale scrisse le Réflexions sur l'état de l'Église en France pendant le dix-huitième siècle et sur la situation actuelle (1808), sequestrate dalla censura napoleonica, e i tre volumi (anonimi) Tradition de l'Église sur l'institution des ...
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Famiglia genovese, una delle quattro maggiori case di Genova. Guido, il primo ad assumere il soprannome di Spinola, fu più volte console del comune (1102-21); dai suoi figli Ansaldo e Oberto discesero [...] Genova con Luigi XIV; Lazzaro, che fu inviato (1654) in Francia a cercare appoggio contro la Spagna; Cristoforo Vincenzo, che fu a scrittore di cose militari. Di rilievo nell'età napoleonica il marchese Vincenzo, ministro a Parigi e poi sindaco ...
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Poeta, commediografo e narratore francese (Parigi 1810 - ivi 1857). Temperamento brillante, ironico e sentimentale, le grandi liriche di M. rendono come poche il fremito della passione d'amore e i capolavori [...] 1836), in cui è raffigurato il dramma della generazione napoleonica, condannata a un'irreparabile discordia tra i suoi (1844), Mimi Pinson (1844). Fu accolto nell'Accademia di Francia nel 1852; poi un rapido decadimento fisico, dovuto in parte ...
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Scrittore e studioso tedesco (Coblenza 1776 - Monaco 1848). Intellettuale inquieto ed eclettico, fu uno degli esponenti di maggior spicco del giornalismo cattolico. Dopo una fase iniziale di salda adesione [...] a Parigi per chiedere l'annessione della Renania alla nuova Francia nata dalla Rivoluzione. Deluso dall'esperienza parigina, si nazionale, combatté con eguale intransigenza prima Napoleone, poi la reazione post-napoleonica. Ne conseguì nel 1816 la ...
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Medico e politico (Saintes 1738 - Parigi 1814). Prof. di anatomia, patologia e fisiologia all'univ. di Parigi. Spirito aperto alle esigenze culturali dell'Illuminismo, godette presto di tale prestigio [...] il rapporto sull'organizzazione universitaria e professionale della medicina in Francia; il 10 ott. 1789 suggerì la decapitazione come Terrore, fu liberato dopo il 9 termidoro. In età napoleonica, promosse l'organizzazione dell'Accademia di medicina. ...
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Figlio (Weimar 1757 - Graditz, Torgau, 1828) del duca Ernesto Augusto II, rimasto orfano del padre nel 1758, fu allevato dalla madre duchessa Maria Amalia, che gli diede per precettore Wieland. Assunte [...] Ungheria. Prese parte, nel 1792, alla campagna di Francia e fu, con Goethe, a Valmy: schieratosi nel 1805 con la Prussia contro Napoleone, dopo Jena dovette entrare nell'orbita napoleonica. Dal congresso di Vienna ebbe qualche vantaggio territoriale ...
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napoleone
napoleóne s. m. – Moneta francese d’oro da 20 franchi o lire e d’argento da 5 franchi o lire, che ha al dritto la testa di Napoleone I (da cui riceve il nome); la moneta d’oro, detta in Italia anche marengo, coniata per la prima...
bonapartismo
s. m. [der. del nome della famiglia Bonaparte]. – 1. Corrente di opinione, tendente al ristabilimento in Francia della dinastia napoleonica, le cui prime manifestazioni si ebbero già nel 1814, subito dopo il ritorno dei Borboni...