Isola dell'Arcipelago Toscano che sorge nel Tirreno alla posizione geografica media di 43°2′ lat. N e di 9°50′ long. E., tra il promontorio di Piombino e il Capo Corso, dai quali dista rispettivamente [...] schiavi 600 abitanti. Nel contratto di vendita della Corsica alla Francia, la Capraia venne esclusa e rimase poi sempre sotto la repubblica di Genova e quindi, salvo l'interruzione napoleonica, sotto il regno di Sardegna (1815) e quello d'Italia ...
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Poeta francese, nato a Le Havre nel 1793, morto a Lione nel 1843. Fece i suoi primi studî a Parigi in compagnia del fratello Germain, che fu poi noto vaudevilliste, e di E. Scribe, a cui rimase legato [...] , in cui manifestò il senso di rivolta e di fierezza da cui fu presa la Francia per la durezza con cui era stata trattata dopo la sconfitta napoleonica. Fu la prima di una serie di liriche (Les Messéniennes), a cui seguirono: Chants populaires ...
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MEISSONIER, Jean-Louis-Ernest
Hélène M. Castell Baltrusaitis
Pittore, disegnatore e incisore, nato a Lione il 21 febbraio 1815, morto a Parigi il 31 gennaio 1891. Fu educato a Parigi. Avendo dovuto [...] spesso molto artificiali, come Corazzieri del 1805; 1807 (tela a cui il M. lavorò per 14 anni); la Campagna di Francia del 1814; Napoleone III a Solferino. Il M. eseguì anche alcuni ritratti solidi e sobrî, tra cui quelli di P. Chénavard, V. Lefranc ...
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Patriota, nato a Diano Marina da famiglia di recente nobiltà napoleonica il 25 dicembre del 1807, morto ivi il 4 marzo 1894. Studente di giurisprudenza con Mazzini nell'università di Genova, nella quotidiana [...] come ufficiale nell'esercito sardo, nel 1832 s'ascrisse alla Giovine Italia. Caduto in sospetto dei superiori, fuggì in Francia e partecipò alla spedizione di Savoia (1834). Condannato a morte dal governo sardo, andò in Spagna ed ivi, parteggiando ...
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Filosofo e uomo politico, nato a Lione il 29 febbraio 1772, morto a Parigi il 12 novembre 1842. Realista, combatté la costituzione civile del clero e dovette emigrare; ma, col Direttorio, tornò in Francia. [...] de Staël e fu nominato socio dell'Istituto. Nell'età napoleonica coprì alte cariche politiche; poi fu professore di diritto di problemi pedagogici. Fu nominato accademico e pari di Francia.
La sua principale opera sistematica è la Théorie des signes ...
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Feldmaresciallo austriaco, nato a Zámrsk (Boemia) il 26 novembre 1768, da nobile famiglia (v. sopra). Fece una rapida carriera nell'esercito austriaco, prendendo parte alle guerre contro i Turchi nel 1788, [...] e contro la Francia repubblicana e napoleonica dal 1792 al 1815, tranne una breve parentesi diplomatica, come rappresentante interinale austriaco a Parigi, nel 1812-13. La sua azione militare più brillante fu certamente quella alla battaglia di ...
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Nata a Trieste da Girolamo B., ex re di Vestfalia, e da Caterina del Württemberg, il 27 maggio 1820, morta a Parigi il 2 gennaio 1904. Fu educata a Roma, a Firenze, alla corte del Württemberg; dimostrò [...] all'affare di Boulogne, il matrimonio con il cugino, che fu poi Napoleone III, passò a nozze col principe russo Anatolio Demidov di San Donato brevemente nel Belgio, poi fissò la sua dimora in Francia, a Saint-Gratien, circondata fino all'ultimo da ...
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SAVOIA, Clotilde di
Francesco Lemmi
Figlia di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide, nacque a Torino il 2 marzo 1843. A sedici anni (30 gennaio 1859) sposò il principe Girolamo Napoleone, già quasi [...] a Torino, rispose nobilmente che il bene di suo marito, dei suoi figliuoli e della Francia stessa le vietava di fuggire davanti al pericolo. Caduta la dinastia napoleonica e partita anche l'imperatrice Eugenia, si decise a sua volta ad andarsene, e ...
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Figlio del marchese Pietro, membro del consiglio di reggenza formatosi nel Portogallo dopo la fuga di Giovanni VI nel Brasile, accompagnò, nel 1807, il padre che si recava in Francia per tutelare gli interessi [...] scrivendo trattati di botanica e di agricoltura, e aveva più volte tentato di fuggire, sempre impeditone dalla polizia napoleonica. A Lisbona, fu uno dei membri più attivi della cospirazione finita con l'assassinio del marchese di Louié, favorito ...
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Ingegnere, nato il 30 giugno 1775 a Versailles, morto a Parigi il 13 marzo 1850; fu in Egitto con la spedizione napoleonica fra il 1798 e il 1802: ritornato in Europa venne nominato ingegnere capo del [...] dipartimento dell'Appennino a Chiavari e vi rimase fino alla restaurazione del 1814. Richiamato in Francia si occupò specialmente di bonifiche e di navigazione interna. Lasciò alcuni scritti sulla pendenza delle strade, sul moto ondoso e sulle ...
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napoleone
napoleóne s. m. – Moneta francese d’oro da 20 franchi o lire e d’argento da 5 franchi o lire, che ha al dritto la testa di Napoleone I (da cui riceve il nome); la moneta d’oro, detta in Italia anche marengo, coniata per la prima...
bonapartismo
s. m. [der. del nome della famiglia Bonaparte]. – 1. Corrente di opinione, tendente al ristabilimento in Francia della dinastia napoleonica, le cui prime manifestazioni si ebbero già nel 1814, subito dopo il ritorno dei Borboni...