Generale francese (Strasburgo 1753 - Il Cairo 1800). Dapprima ufficiale, poi impiegato a Belfort, si rifece soldato allo scoppio della Rivoluzione francese; divenuto presto generale, si distinse nella [...] Bonaparte nel maggio 1799, K. rimase in Egitto quale comandante in capo e, nonostante l'assoluta inferiorità numerica delle truppe francesi, vinse i Turchi nella battaglia di Eliopoli e riuscì a soffocare una rivolta scoppiata al Cairo; qui però, il ...
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Storico francese (La Bruyère, Alta Saona, 1874 - Parigi 1932). Discepolo di F.-V.-A. Aulard, fu prof. univ. a Besançon, Digione, Parigi. Fondò nel 1909 la rivista Annales révolutionnaires, divenuta poi, [...] décadaire (1903) e Les origines des cultes révolutionnaires (1904), passò a una interpretazione politico-sociale della Rivoluzione francese, avente al proprio centro l'opera di Robespierre (Études robespierristes, 1917-18; Autour de Danton, 1926 ...
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Uomo politico francese (Foix 1828 - Parigi 1923), nipote di Louis-Claude. Ingegnere minerario, dopo il 1870 ebbe parte di primo piano nella vita politica francese: collaboratore di Gambetta nel 1870-71, [...] senatore nel 1876, ministro dei Lavori pubblici (1877-79), fu poi più volte ministro degli Esteri, della Guerra e presidente del Consiglio (1879-80, 1882, 1886, 1890-92), infine ministro senza portafoglio ...
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Finanziere e uomo politico francese (Baiona 1767 - Parigi 1844). Di famiglia artigiana, recatosi ventenne a Parigi, fece rapida ascesa nella banca Perregaux, sì da diventare uno dei principali finanzieri [...] ai massimi sviluppi, anche in politica estera, la situazione creata dalla Rivoluzione di luglio, e propugnò l'intervento francese in Italia; ma tali direttive, che erano quelle del partito del "movimento", furono ostacolate dal re Luigi Filippo ...
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Pubblicista e uomo politico francese (Guise, Aisne, 1760 - Parigi 1794). Avvocato, sin dall'inizio della Rivoluzione francese fu in prima linea; i suoi opuscoli La France libre, Discours de la Lanterne [...] aux Parisiens lo resero subito noto. Subì prima l'influsso di Mirabeau, poi quello di Danton; nel suo settimanale Les Révolutions de France et de Brabant (novembre 1789 - luglio 1791) assunse una posizione ...
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Pubblicista svizzero di lingua francese (Céligny 1719 - Richmond, Inghilterra, 1800). Ebbe in gioventù la protezione di Voltaire. Collaborò alle Annales politiques, civiles et littéraires di S.-N.-H. Linguet, [...] de l'état présent de l'Europe, fusi successivamente col Mercure de France (1788). Allo scoppio della Rivoluzione francese, divenne uno dei più fermi sostenitori della tendenza monarchico-liberale. Inviato da Luigi XVI in missione presso gli emigrati ...
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Generale francese (Montluçon 1875 - Parigi 1951); durante la prima guerra mondiale fu nello S. M. della 2a armata in Francia, nello S. M. delle armate alleate in oriente, e infine nello S. M. di F. Foch [...] -est, dove fu travolto dall'offensiva tedesca (1940). Dopo l'armistizio fu ispettore generale dell'esercito per pochi mesi. Nel maggio 1943 raggiunse H.-H. Giraud ad Algeri e partecipò come commissario di stato al Comitato francese di liberazione. ...
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Generale francese (Sarrebourg 1866 - Parigi 1925). Dopo aver servito nelle colonie, scoppiata la prima guerra mondiale comandò la 5a divisione sulla Marna (1914); nel 1916, a Verdun, si distinse conquistando [...] di là della Marna, occupava Laon il 18 ott. e si attestava, infine, sul Reno; dopo l'armistizio restò nella zona renana quale comandante del corpo di occupazione francese. Scrisse, fra l'altro: La force noire (1910) e Comment finit la guerre (1920). ...
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Gentildonna francese (Roma 1588 - Parigi 1665), figlia di Jean de Vivonne, ambasciatore di Francia, e di Giulia Savelli; sposò (1600) Charles d'Angennes, poi marchese di Rambouillet. Dama di grande eleganza [...] sale del suo palazzo di Parigi (l'Hôtel de R.), il "preziosismo", che improntò il costume, il linguaggio, la letteratura francese nella prima metà del sec. 17º. Intorno alla gentile Arthénice (anagramma del suo nome trovato da Malherbe) convennero il ...
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Antica famiglia francese (all'origine Périgord; T., probabile soprannome, si aggiunse nel sec. 13º). Il ramo primogenito, reso illustre dal cardinale Hélie (v.), si estinse (1425) con Archambaud VI, e [...] passò a Giovanni di Blois, poi ai Borboni; quindi, con l'avvento al trono di Enrico IV, fu riunita alla corona francese. Il cognome fu mantenuto da un ramo cadetto, cui appartenne Charles-Henry marchese di Chalais, e che coi figli di Daniel-Marie ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
francesismo
franceṡismo s. m. [der. di francese]. – Parola, locuzione o costruzione sintattica francese introdotta in altra lingua, sia nella forma originaria, come cachet, garage, sia con un adattamento strutturale, come per es., in ital.,...