BECHERINI, Giuseppe
Leila Galleni Luisi
Nato a Prato il 29 ag. 1758 da Antonio e da Anna Paoli, apprese la musica dal padre, che era organista della primaziale, e da Giovanni Francesco Becattelli (figlio [...] di Giovanni Francesco), e nelle scuole dei gesuiti studiò con profitto lettere e scienze; ebbe anche buona conoscenza del francese e del tedesco. Il 3 ott. del 1795 il Comune di Prato, per non farlo allontanare dalla città in cerca di un posto sicuro ...
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Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli [...] di filtrare nella rudimentale competenza musicale degli afroamericani del 19° sec. attraverso la popolazione creola (di cultura francese) della Louisiana, dove peraltro già agli schiavi era occasionalmente concesso di riunirsi a fare musica in luoghi ...
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Nome d'arte del baritono belga Joseph Van Damme (n. Bruxelles 1940). Ha debuttato nel 1968 a Salisburgo con la Rappresentazione di Anima et di Corpo di E. de' Cavalieri, imponendosi poi a livello internazionale [...] per la sua presenza scenica, la tecnica nitida e l'estrema duttilità vocale. Il suo repertorio spazia da Mozart a Wagner, senza trascurare l'opera francese. Nel 1983 è stato il primo interprete dell'opera di O. Messiaen Saint François d'Assise. ...
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Mezzosoprano italiana (Forlì 1910 - Roma 2010). Iniziò la carriera teatrale nel 1935, sostenendo a lungo ruoli da comprimaria, per emergere, infine, nel 1947 alla Scala in Così fan tutte di W. A. Mozart [...] e in Mignon di A. Thomas. Dotata di tecnica impeccabile e di un timbro pieno e vellutato, si è distinta soprattutto nel repertorio rossiniano, donizettiano e dell'opéra-lirique francese. ...
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Tiomkin, Dimitri (propr. Dmitrij)
Marta Tedeschini Lalli
Compositore e pianista ucraino, naturalizzato statunitense, nato a Kremenčug il 10 maggio 1894 e morto a Londra l'11 novembre 1979. Attivo nell'ambito [...] dopo una carriera come pianista, portò nel linguaggio della musica cinematografica lo spessore della tradizione sinfonica russa e francese, tanto sul piano del colore orchestrale quanto su quello delle soluzioni strutturali. Oltre a meritare numerose ...
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Mezzosoprano afroamericano (New Orleans 1931 - Ann Arbor, Michigan, 2010). Dotata di un forte temperamento drammatico, raggiunse la notorietà quale protagonista di Carmen nel 1962 a Spoleto. Ha poi ottenuto [...] , la padronanza scenica e l'ottima tecnica di canto, in un vasto repertorio. Ha interpretato i principali ruoli come mezzosoprano, da Donizetti a Verdi, al Grand-Opéra francese, cimentandosi anche in parti sopranili (Norma, Lady Macbeth, Tosca). ...
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Linguistica
Caratteristica di: a) segni grafici (lettere, gruppi di lettere, ideogrammi) diversi che rappresentano lo stesso suono: per es., in ital. il c- di cuore e il q- di quota; b) parole che, pur [...] (omonime, quindi, in senso stretto), abbiano o no grafia diversa: per es., le parole fiera «belva» e fiera «mercato», in francese cent «cento» e sang «sangue»; c) gruppi di parole, o frasi intere, che pur avendo diversa composizione sono uguali come ...
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Teologo, storico, medico e musicologo (Kaysersberg, Alsazia, 1875 - Lambaréné, Gabon, 1965). Libero docente a Strasburgo di scienze neotestamentarie fino al 1905 ed eminente interprete di Bach (Bachkonzerten [...] da allora quasi senza interruzione all'attività missionaria e assistenziale fra i Neri; recatosi a Lambaréné (Africa Equatoriale Francese), vi fondò un lebbrosario-villaggio come simbolo concreto del suo cristianesimo. Premio Nobel 1952 per la pace ...
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zampogna Strumento musicale a fiato di origine e carattere pastorale, consistente in un otre di pelle pieno d’aria nel quale sono inserite alcune canne o pive di legno (e per questo ritenuto, nell’antichità [...] classica, una derivazione del flauto, o siringa, del dio Pan). Dal Medioevo all’età moderna si diversificò in vari tipi, tra cui la cornamusa (➔) scozzese e irlandese, a insufflazione indiretta, la musette (➔) francese e la piva (➔). ...
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Nome generico delle notazioni praticate nei diversi paesi per vari strumenti polifonici (liuto, cembalo, organo ecc.) dal Medioevo al 17° secolo. Differiva dalla normale scrittura per l’uso di cifre o [...] di lettere, o d’ambedue, in sostituzione o in aggiunta alle note, che indicavano solo la durata. Le tecniche di i. variavano da paese a paese tanto che si parla comunemente di i. italiana, tedesca, spagnola, francese. ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
francesismo
franceṡismo s. m. [der. di francese]. – Parola, locuzione o costruzione sintattica francese introdotta in altra lingua, sia nella forma originaria, come cachet, garage, sia con un adattamento strutturale, come per es., in ital.,...