In senso stretto, e nell’uso comune, il sostantivo, cioè il vocabolo che serve a designare una singola persona, un singolo animale, una singola cosa, o una classe di persone, animali o cose.
Antropologia
Per [...] introdotti da altre lingue, con o senza adattamento: Brigitta, Franz, Walter da lingue germaniche; Marianna e Yvonne dal francese; Boris, Igor, Vladimiro, Milena, Nadia, Sonia, Tatiana dallo slavo; Manuela e Dolores dallo spagnolo.
In alcuni contesti ...
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Biologia
In biologia molecolare, la produzione, mediata dai ribosomi, di un polipeptide la cui sequenza di amminoacidi è derivata dalla sequenza di codoni di una molecola di RNAm (➔ proteine).
Informatica
Conversione [...] volgarizzamenti medievali, si contrapposero metodi di t., prediletti in certe epoche e in certe culture, come quella neoclassica francese, che lasciavano o richiedevano al traduttore una grande libertà. Nasce proprio nella Francia del 18° sec. il ...
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Ventesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Ha la stessa origine remota di v, w, y, da un’unica lettera dell’alfabeto fenicio; e con v ha una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] indietro e sollevato verso il palato. La u così articolata è detta u italiana o u toscana, in contrapposto alla cosiddetta u francese o u lombarda, che si pronuncia con le labbra nella stessa posizione, ma con la lingua nella posizione tipica della i ...
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Chimica
Si dice di sostanza che non presenta reazione acida o basica; così, per es., è n. un sale che, sciolto in acqua, produce ioni che, essendo acidi e basi di Brönsted debolissimi, non mostrano tendenza [...] , detto di vocale dal timbro indistinto, la cui articolazione richiede una tensione minima degli organi vocali, come l’e ‘muta’ del francese o l’e finale del napoletano o la ă del romeno.
Matematica
In algebra, si dice n. (o indifferente) rispetto a ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] da questo digramma (o trigramma) solo in italiano: le altre lingue usano x (portoghese, catalano, antico spagnolo), ch (francese), sh (inglese), sch (tedesco), š (ceco e croato) ecc.
Chimica
C è simbolo del carbonio (➔).
Fisica
In elettrologia ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] in genere da lingue europee di superstrato in Oriente (il greco nell’antichità, il portoghese, l’inglese, il francese in epoca moderna e contemporanea). Molto probabilmente il veicolo linguistico da cui i prestiti sono stati attinti inizialmente sarà ...
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L’ordine degli elementi di una struttura sintattica (come un sintagma o una frase) è un parametro cruciale negli studi linguistici, principalmente in quelli di tipologia. A partire dalla struttura della [...] in frasi e sintagmi. Tuttavia, se rapportato ad altre lingue prive di declinazione nominale, come l’inglese o il francese, mostra un maggior grado di flessibilità.
Come si vedrà meglio più avanti, mentre l’ordine testa-complementi (o modificatori ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] polarità negativa, e da una particella preverbale più antica, come nell’italiano non parlo mica rispetto a non parlo, e in francese je ne parle pas (pas < lat. passum «un passo»). In italiano la costruzione discontinua si realizza se si attuano le ...
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Analfabetismo indica la condizione di chi non conosce e non sa usare l’alfabeto né per leggere né per scrivere, e dunque dispone solo della lingua parlata. Alfabetismo indica, all’opposto, la conoscenza [...] svizzeri, parte dell’Italia del Nord) erano altrettanto alfabete che aree protestanti, e che anzi alcune regioni protestanti francesi o tedesche erano meno alfabete di regioni cattoliche. Si comprese così che il fattore religioso fu certo uno stimolo ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] ecc. La scelta leopardiana privilegiò dunque la lingua e lo stile del secolo o dei secoli precedenti al contatto col francese (sempre più intenso a partire da metà Seicento), in partic. quelli del Cinquecento, che Leopardi considerava l’apogeo della ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
francesismo
franceṡismo s. m. [der. di francese]. – Parola, locuzione o costruzione sintattica francese introdotta in altra lingua, sia nella forma originaria, come cachet, garage, sia con un adattamento strutturale, come per es., in ital.,...