ANTINORI, Vincenzio
Gaspare De Caro
Nacque a Firenze il 24 febbr. 1792 da Nicolò e da Anna Carbonaci. Seguì i corsi scientifici inaugurati durante l'occupazione francese nel Museo fiorentino della Specola, [...] risultando uno dei migliori allievi nella matematica e nella fisica sperimentale, il cui insegnamento era affidato al sacerdote G. Babbini. Nel generale fervore di studi che caratterizzò il periodo della ...
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CAVOUR, Camillo Benso conte di
Ettore Passerin d'Entrèves
Nacque a Torino il 10 ag. 1810, secondogenito di Michele e Adele de Sellon, nell'avito palazzo nel quale convissero a lungo quattro famiglie [...] Ravignan. Per contro aveva valutato, fin dal '40, il peso di un nuovo partito, "religieux et libéral", che prendeva forza nel clero francese (a P. di Santarosa, in Epist., I, pp. 468 ss.) e dopo aver ascoltato l'abate Coeur, nel '43, giungeva a dirsi ...
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CURCI, Giuseppe
Maria Primiceri
Nacque a Barletta (Bari) il 15 giugno 1808 da Angelo e da Irene Cortese.
Ricevette i primi insegnamenti musicali dallo zio Leonardo che gli insegnò anche la chitarra [...] premiate. In seguito fu nominato membro della Società di soccorso musicale di Parigi. Durante gli anni di permanenza nella capitale francese compose l'opera Il baccelliere d'Oviedo, su testo di G. Bigore, non rappresentata per motivi politici, e una ...
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NAUDIN, Emilio Clodovaldo
Piero Faustini
NAUDIN, Emilio Clodovaldo. – Nacque a Parma il 23 ottobre 1823 da Giuseppe e da Margherita Leoni.
Il padre, parmense di origine francese, grazie al buon nome [...] che già in occasione di un Don Giovanni parigino dell’aprile 1866 vi era già stata una generale unanimità dei critici francesi nel definire imbarazzante il suo Don Ottavio. Eppure si esibì nella capitale britannica fino al 1875, anno nel quale portò ...
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BRIGNOLE SALE, Antonio
Giuseppe Locorotondo
Nato a Genova il 22 maggio 1786 da Giulio e dalla senese Anna Pieri, nel 1798 fu mandato a proseguire gli studi nel collegio Tolomei di Siena, insieme al [...] L. C. Farini, Storia d'Italia dall'anno 1814 ai nostri giorni, Torino 1859, II, pp. 31-32, 61, 138; F. Sclopis, La dominazione francese in Italia, Parigi 1861, p. 41; A. Charvaz, Eloge funèbre de s. e. le marquis A. B.-S. prononcé par l'archevêque de ...
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CARLO EMANUELE IV di Savoia, re di Sardegna
Giusepe Locorotondo
Primogenito di dodici figli, C. E. nacque a Torino il 24 maggio 1751 da Vittorio Amedeo III, allora principe ereditario, e da Maria Antonietta [...] di risarcimenti territoriali. Ma non se ne fece nulla, né allora, né poi, e il risentimento di C. E. verso gli spogliatori francesi si trasformò in odio. ("Le pape même, depuis qu'il fit le concordat, - scriveva la duchessa d'Aosta - n'est plus guère ...
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FAVI, Francesco Raimondo
Nidia Danelon Vasoli
Nacque il 6 luglio 1749 a Novoli, allora sobborgo di Firenze, da Giuseppe e Maddalena Niccoli (Firenze, Archivio d. Curia arcivescovile, Registro battesimi, [...] per i Paesi Bassi. Passò poi in Svizzera, donde inviò il suo ultimo rapporto, il 20 marzo 1794.
Dopo le vittorie francesi della seconda metà del '94, il governo toscano decise di ripristinare le relazioni diplomatiche con la Francia, e, a tale scopo ...
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GLIUBICH (Ljubić), Simeone (Šime)
Rita Tolomeo
Nacque a Cittavecchia (Starigrad) nell'isola di Lesina (Hvar) il 24 maggio 1822 da Pietro e da Apollonia Scutteri, una francese originaria di Marsiglia.
In [...] alcune note per un'autobiografia - conservate manoscritte presso l'Archivio di Stato di Zara - il G. stesso afferma che la famiglia paterna, appartenente all'antica nobiltà bosniaca, si era trasferita ...
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MASSABÒ, Leonardo
Alberta Campitelli
– Figlio di Lorenzo e di Anna Maria Piatti, piccoli commercianti, nacque il 5 dic. 1812 a Porto Maurizio, allora città dell’Impero francese. Rimasto orfano di padre [...] a soli due anni, il M. ebbe un patrigno, Giuseppe Sibilla, che assecondò la sua precoce vocazione di pittore, originata forse dalla prossimità con la bottega di Tommaso Carrega, interprete locale della ...
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ARDITI, Andrea (Andrea di Ardito)
Marco Chiarini
Fiorentino, operoso nel sec. XIV, ritenuto uno dei primi orefici che abbia introdotto a Firenze, nella sua arte, l'uso dello smalto francese.
Egli dovette [...] del disegno degli smalti". Ma, in effetti, l'opera appare piuttosto rigida e frammentaria rispetto ad altri esempi coevi, sia francesi: sia italiani.
Fonti e Bibl.: G. Vasari, Le Vite... con nuove annotaz. e commenti di G. Milanesi, I, Firenze 1878 ...
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francese
francéṡe (ant. franzéṡe) agg. e s. m. e f. [dal fr. ant. franceis, françois, mod. français]. – 1. agg. a. Della Francia, repubblica dell’Europa centro-occid.: il popolo f.; popolazioni di lingua f.; la moda f.; i profumi f.; la cucina...
francesismo
franceṡismo s. m. [der. di francese]. – Parola, locuzione o costruzione sintattica francese introdotta in altra lingua, sia nella forma originaria, come cachet, garage, sia con un adattamento strutturale, come per es., in ital.,...