Figlia (Linlithgow 1542 - Fotheringay Castle, Northamptonshire, 1587) di Giacomo V e di Maria di Lorena. Mandata in Francia (1548) perché fosse sottratta al fidanzamento con Edoardo d'Inghilterra voluto [...] M. era legata da rapporti di parentela, le opponeva, dominando il debole marito. La morte diFrancesco II (5 dic. 1560) di Darnley con i nobili protestanti, sempre più irritati dai tentativi di restaurazione cattolica di M., portò all'assassinio di ...
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Nobile famiglia di Genova, proveniente dalla Provenza o dalla Riviera di Levante. Il primo personaggio sicuramente storico fu Grimaldo (sec. 12º), che fu più volte ambasciatore. Arricchiti dal commercio [...] -54); Gian Giacomo (1756-58); Pier Francesco (1773-75). La famiglia s'estinse nel 1824 con il marchese Giuseppe. n Un ramo della famiglia genovese s'impossessò, con Carlo I G. detto il Grande (v.), di Monaco, di cui fu definitivamente padrona dopo il ...
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Umanista (Rimini 1405 - ivi 1475). Buon conoscitore del latino e del greco, spaziava spesso in altri campi della cultura. La sua fama è infatti legata soprattutto ai 12 libri De re militari, composti tra [...] sepoltura tra i dotti e i poeti in una Francia nel testo latino (1532, 1534) e in una traduzione di Loys Meigret (1555). Tra gli altri scritti umanistici di V., di minore importanza o di a quella del convento di S. Francesco (Tempio Malatestiano), già ...
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Esploratore e religioso francese (Strasburgo 1858 - Tamanrasset, Algeria, 1916). Ufficiale di cavalleria, divenne trappista e, dopo l'ordinazione sacerdotale (1901), si ritirò nel Sahara, dove condusse [...] au Maroc, 1888; Esquisses sahariennes, post., 1895). Ritornato in Francia, si fece trappista (frate Alberico); si recò poi in Terrasanta tuareg-francese, monumento di linguistica e di mistica (4 voll., post., 1951) e raccolse i Chants Touaregs (post., ...
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Celebre famiglia di attori dei secc. 16º e 17º. Francesco (Pistoia 1548 circa - Mantova 1624), come innamorato fece parte della compagnia dei Gelosi, di cui poi fu direttore, recitando in Italia e in Francia [...] nella parte di Capitan Spavento da Vall'Inferna; alla morte della moglie, sciolta la compagnia, pubblicò scritti della moglie e suoi, tra i quali Le bravure del Capitan Spavento (1607-09, 1618), importanti per la storia del teatro. La moglie Isabella ...
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Generale piemontese (Nizza 1760 - Torino 1835), figlio di Carlo Francesco; ministro all'Aia (1789-91), negoziò poi (1796) a Parigi la pace con la Francia; dopo l'annessione del Piemonte alla Francia, si [...] fu chiamato a far parte del Consiglio di reggenza e nel 1815 ebbe il governo di Genova. Governatore di Torino (1820), andò a Lubiana per assicurare al re di Sardegna l'aiuto dell'Austria contro i rivoluzionarî. Nominato da Carlo Felice luogotenente ...
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Musicista (Torino 1686 - ivi 1763), allievo del padre, Francesco Lorenzo (1663-1736) poi di A. Corelli a Roma; dal 1707 violino solista e maestro di cappella alla corte torinese. Fu celebre violinista [...] e capostipite della scuola piemontese di violino, i cui principî tecnico-stilistici furono diffusi all'estero, e soprattutto in Francia, tramite il suo allievo G. Pugnani e l'allievo di questo G. B. Viotti. Alla sua abbondante produzione appartengono ...
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Mendini, Alessandro
Livio Sacchi
Architetto, designer, artista e teorico dell'architettura, nato a Milano il 16 agosto 1931. Direttore delle riviste Casabella (1970-76), Modo (1977-81) e Domus (1980-85); [...] di Gerusalemme, membro del comitato scientifico della scuola Les ateliers di Parigi e Chevalier des arts et des lettres in Francia ). Dal 1989 è titolare a Milano, con il fratello Francesco (n. 1939), dell'Atelier Mendini.
Fra le realizzazioni ...
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Uomo politico italiano (Melfi 1868 - Roma 1953). Liberale, giornalista, economista e meridionalista di orientamento democratico, come capo del governo affrontò la riforma elettorale, la questione fiumana [...] piano internazionale), con i tentativi di riformare i trattati di Versailles e, soprattutto, con i problemi economici e portata), nel maggio 1924 emigrò in Svizzera e dal 1926 visse in Francia. Nell'ag. 1943, a Tolosa, fu arrestato dalle SS e ...
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Boccaccio, Giovanni
Achille Tartaro
Il fondatore della novella italiana
Nel suo capolavoro, il Decameron, Giovanni Boccaccio, scrittore fiorentino del Trecento, trattò i temi più vari: l'amore, la fortuna, [...] ammirato e imitato in tutta l'Europa; e presso i nostri scrittori la sua prosa fu considerata come un Francesco Petrarca, che vide l'anno dopo a Padova e nuovamente a Milano e a Venezia. Alla sua amicizia si collega una serie di opere in latino, di ...
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francesco
francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
franco1
franco1 agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Francus, pl. Franci, nome di origine germanica che significava propr. «coraggiosi»] (pl. m. -chi). – 1. agg. Relativo o appartenente ai Franchi, antica popolazione germanica, costituita...