L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] futuri e nel condizionale.
Ma si tratta di una fiorentinità non unilaterale, ossia variata e contraddetta da una rete ’apocope poetica prima e dopo Petrarca, in L’Io lirico: Francesco Petrarca. Radiografia dei “Rerum vulgarium fragmenta”, a cura di G ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] , Accademia della Crusca.
DISC (1997) = Sabatini, Francesco & Coletti, Vittorio (a cura di), Dizionario Italiano 1932), in D’Ancona, Paolo, Le vesti delle donne fiorentine nel secolo XIV, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1906 (estratto ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] il riferimento all’uso romano contrapposto a quello fiorentino nelle osservazioni di Alessandro Tassoni alla prima edizione ’italiano contemporaneo, Roma, La Nuova Italia Scientifica.
Bruni, Francesco (a cura di) (1992), L’italiano nelle regioni ...
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Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] grazie al collega di cancelleria Agostino Vespucci. Ma il 10 dicembre 1513 Machiavelli comunica all’ambasciatore fiorentino a Roma Francesco Vettori di aver «composto uno opuscolo De Principatibus» (Machiavelli 1971: 1160), indirizzato a Giuliano de ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] assunto nelle loro opere:
il toscano dialetto, e il fiorentino singolarmente, prese una tal grazia, purità, gentilezza e e uomini di Chiesa: Giuseppe Pederzani, Antonio Benoni, Francesco Villardi, Michele Colombo, Paolo Zanotti, Giuseppe Manuzzi. ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] dialetti.
La varietà standard di italiano è basata sul volgare fiorentino del Trecento, che grazie al prestigio letterario delle cosiddette tre corone fiorentine (➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio) e alla supremazia economica e ...
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Le lingue delle arti sono collocabili entro il confine delle lingue speciali o settoriali (cfr. Bellucci 1997 per l’architettura; ➔ linguaggi settoriali). Tradizionalmente, soprattutto in Italia, le arti [...] del quale si possono collocare figure come Piero della Francesca, Francesco di Giorgio Martini, Luca Pacioli, ➔ Leonardo da Vinci venne formando si caratterizzò come koinè di base fiorentino-toscana, arricchita dalle varianti locali di tutta Italia ...
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Etnico è un termine (si tratta di solito di un aggettivo, ma anche di un nome) indicante l’appartenenza a una nazione, un popolo, una regione, una città: ad es., romano in rapporto a Roma o milanese in [...] al femminile sono i nomi delle squadre di calcio: la Fiorentina (Thornton 2004: 510-515), la Reggiana, la Sanbenedettese. Sia i suffissi:
-esco o -isco, come tedesco e gli antichi francesco e persesco («della Persia») ecc. Si trova in quasi tutte le ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] napoletani, di altri dialetti e dell’uso moderno. La teorica dell’uso fiorentino: appunti e osservazione per norma della gioventù studiosa, Torino, Paravia.
Avolio, Francesco (1994), I dialettismi dell’italiano, in Storia della lingua italiana, a ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] 1824, p. 248).
Dopo una breve presenza a Roma nella biblioteca di Francesco De Rossi, lo scritto passò ai gesuiti di Vienna, per poi tornare due principali che sono il senese e il fiorentino cercandodi cogliere gli usi più appropriati. Una rilevante ...
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fiorentino
agg. e s. m. [lat. Florentīnus, agg. di Florentia «Firenze»; cfr. la forma latineggiante Fiorenza del nome della città, frequente nell’uso poet. (anche in Dante) e in quello dialettale di varie parti d’Italia]. – 1. agg. Di Firenze,...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...