(fr. barbe; sp. barba; ted. Bart; ingl. beard).
Antico Oriente e mondo musulmano.
L'uso di radersi la barba è antichissimo in Egitto, poiché già nei monumenti delle prime dinastie le figure maschili compaiono [...] Carlo VIII e Luigi XII gli uomini continuarono a radersi. Solo Francesco I, salendo al trono, doveva rimettere in vigore la barba tondevano i capelli e radevano la barba, alle quali Fr. daBarberino nel suo libro: Del reggimento e dei costumi di donna ...
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. Letteratura. - È la più antica forma metrica della lirica d'arte nella letteratura italiana e la più alta, vulgarium poematum supremum, come dice Dante, che primo espose le leggi che regolano la sua [...] De vulgari eloquentia (ed. Rajna), II, v, viii-xiv; F. daBarberino, De variis inveniendi et rimandi modis, in Giornale di filologia romanza, IV cinquecentisti, Antonio Mortaro, Adriano Banchieri, Francesco Soriano, Giacomo Brignoli e Orfeo Vecchi e ...
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PULCI, Luigi
Nicola Zingarelli
Poeta, fratello di Luca (v.), nato il 15 agosto 1432. Maggiorenne alla morte del padre, la sua prima dichiarazione pubblica, resa con Luca agli ufficiali del catasto, [...] '60 aprirono banco in Calimala, Luigi era presso messer Francesco di Matteo Castellani, come uomo di fiducia in varie di Lorenzo.
A gara con Lorenzo, che cantò nella Nencia daBarberino l'amore del villano Vallera, egli compose la Beca di Dicomano ...
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URBANO VIII, papa
Georg Lutz
URBANO VIII, papa. – Maffeo Virginio Romolo Barberini nacque il 5 aprile 1568 a Firenze da Antonio e da Camilla Barbadori.
Penultimo di sei fratelli, fu battezzato lo stesso [...] al Vicino Oriente. Il padre si era ritrasferito da Ancona a Firenze nel 1561 per morire prematuramente nel 1571; l’educazione dei figli rimase affidata alla madre sotto la tutela del cognato FrancescoBarberini, primo laureato e primo sacerdote, poi ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] ).
Ancora più decisive di quelle dantesche sono le selezioni di ➔ Francesco Petrarca nel Canzoniere. I Rerum vulgarium fragmenta constano di 3275 parole per voi campaste) o nella rusticale Nencia daBarberino di Lorenzo il Magnifico (dove l’antica ...
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DANTE ALIGHIERI
L. Miglio
Poeta e scrittore, nato a Firenze nel 1265, morto a Ravenna nel 1321.La presenza di D. nella cultura dei secc. 13°-14° si commisura, anche in rapporto alle arti figurative, [...] tipologia iconografica è senza dubbio il codice di Milano (Bibl. Trivulziana, 1080) sottoscritto nel 1337-1338 da ser Francesco di ser Nardo daBarberino, un notaio la cui documentata attività come copista di D. - è dichiaratamente di sua mano anche ...
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CALDERINI (Calderinus, Caldarinus, de Caldarinis), Domizio (Domitius, Domicius, Dominicus)
Alessandro Perosa
Nacque a Torri del Benaco agli inizi del 1446 da Antonio e da Margherita di Domenico Pase. [...] . Poiché da una lettera di Luigi Lotti daBarberino a Niccolò Michelozzi del 9 sett. 1474 - in cui il Lotti lontano da Firenze prega del 1478. La lettera papale, con la quale Francescoda Noceto è nominato suo successore nell'ufficio di segretario ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] si riassume in volgare nei nomi di ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio e in latino nel movimento umanistico una poesia ‘dialettale riflessa’ in ottave, la Nencia daBarberino (prima del 1470) che ostenta fonetica rusticale-popolaresca ...
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CASTELLUCCI, Giuseppe
Giuseppe Miano
Figlio di Luigi e di Maria Seri, nacque ad Arezzo il 28 aprile del 1863. Fu allievo degli architetti Crescentino Caselli e Vincenzo Micheli; proseguì successivamente [...] il C. liberò la chiesa e il convento di S. Francescoda aggiunte e superfetazioni, restaurando nel contempo la facciata, e il Bibbiena l'architetto intervenne nella chiesa di S. Lorenzo; a Barberino Vai d'Elsa lavorò nella pieve di S. Bartolomeo e a ...
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L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] di uno spazio geograficamente delimitato. La stessa cosa vale per Francesco Vannozzo, padovano di origine aretina, che, tra veneziano, prestigio e volgare rustico si concretizza nella Nencia daBarberino di Lorenzo de’ Medici, mentre gli gliommeri ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre fondamentalmente a tre: a) volgere...
documento
documénto s. m. [dal lat. documentum, der. di docere «insegnare, dimostrare»]. – 1. a. Qualsiasi mezzo, soprattutto grafico, che provi l’esistenza di un fatto, l’esattezza o la verità di un’asserzione, ecc.; è spesso sinon. generico...