L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] da parte del destinatario. A ciò si aggiunge che i parlanti devono gestire l’intero processo senza il supporto di Bulzoni, pp. 309-328.
Savy, Renata & Cutugno, Francesco (1999), Su alcune correlazioni tra riduzioni segmentali e tratti prosodici ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] fonosintattico è solo di tipo assimilativo ([a ˈmːe] «a me», [kə ˈdːiːtʃə] «che dici?»), mentre è inefficace l’accento ([tu ˈkandə] «tu canti»).
D’Ovidio, Francesco (18953), Le correzioni ai Promessi Sposi e la questione della lingua, Napoli, Luigi ...
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Il Novecento è il secolo dell’immagine e del suono, e la radio ne è una delle espressioni più caratterizzanti. La voce esce per la prima volta dal privato, dallo spazio comunque limitato nel quale da sempre [...] donne di tutta Italia, Italiani sparsi nel mondo, oltre i monti e oltre i mari, ascoltate: un’ora solenne sta per scoccare nella italiani trasmessi: la radio 1997, pp. 31-67.
Sabatini, Francesco (1997), Prove per l’italiano “trasmesso” (e auspici di ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] Pisa (circa 1260-1311) e quelle del francescano Bernardino da Siena (1380-1444), che ci di /e/ atona in te «ti» ed en «in», mentre il fiorentino presenta l’innalzamento a /i/; l’apocope di /e/ finale dopo /n/ e /r/ (ben, voller «volere») e di ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] cura di M. Cortelazzo, [poi] di A. Zamboni Pisa, Pacini, 23 voll., vol. 11º.
Ugolini, Francesco A. (1970), Rapporto sui dialetti dell’Umbria, in I dialetti dell’Italia mediana con particolare riguardo alla regione umbra. Atti del V convegno di studi ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] è ignoto già a Nicastro e a Catanzaro (dove si dice [ˈndavi i ˈspad:i ˈlargi] e simili);
(e) il ➔ passato remoto come tempo f) la frequente collocazione del verbo alla fine della frase (Francèsco sòno, il prèside parla).
Tipica è anche, come a ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] lessicografia italiana, cfr. Olivieri 1942 e 1943; Poggi Salani 1986). Liburnio fa riferimento a ➔ Dante, ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, i tre autori che in quanto «tre fontane» dell’eloquenza erano scaturigine di buona lingua. Però Le ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] Angiò (quali Cino da Pistoia o l’astronomo Andalò del Negro: Quaglio 1967), i maestri di greco Barlaam calabro e Leonzio Pilato, ma soprattutto ➔ Francesco Petrarca.
La ricostruzione del percorso linguistico e culturale di Boccaccio è sorretta dall ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] regioni), ma [ˈleɲːo] «legno» < lĭgnu(m); oppure la chiusura di /e/ in /i/ e di /o/ in /u/, se seguite da nasale + /g/ o (più raramente) /k glottologico italiano» 8, pp. 98-128.
Avolio, Francesco (2003), A quarant’anni dalla “Storia linguistica” ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] le forme più appropriate. La terminologia doveva essere al tempo stesso chiara ed elegante, per cui tramontana, secondo i consigli di Francesco Panigarola, era migliore di rovaio, mentre bollore era un arcaismo da fuggire, e svagare era ormai troppo ...
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francesco
francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
draghicidio (Draghicidio) (iron.) s. m. Nel linguaggio politico e mediatico, l’eliminazione di Mario Draghi. ◆ Che [Marco Travaglio] penso tuttavia — leggendone le analisi e i racconti sul suo Fatto Quotidiano — più interessato a scrivere “Il...