di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , ecc. Tradizione e novità caratterizzano la lingua delle Ultime lettere di Jacopo Ortis (1ª ed. 1802), il romanzo che Foscolo aspirava a improntare a «uno stile medio epistolare» specie nella sintassi (Patota 1987: 153). Improntata a un elegante ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] su, di giú come le anime de’ scioperati cacciate da Dante alle porte dell’inferno, non reputandole degne di starsi fra’ perfetti dannati (Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis, I, p. 33)
Si ha anche il caso in cui il gerundio non rinvia al tema del ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] a caso il segno fu introdotto nella letteratura italiana attraverso il medium delle traduzioni dall’inglese, a cominciare da quella di ➔ Ugo Foscolo, tra il 1807 e il 1813, di A sentimental journey through France and Italy (1768) di Sterne. Lo stesso ...
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Con l’espressione interlocutore generico si designa, in senso lato, l’interlocutore indeterminato, implicito, non identificato a cui ci si rivolge durante l’enunciazione. A tale uso si ricorre nel discorso [...] on:
(19) Lo non-poter mi turba,
com’on che pinge e sturba
(Jacopo da Lentini in Segre & Ossola 1997: 34).
Foscolo, Ugo (1995), Opere, a cura di F. Gavazzeni, F. Longoni & M.M. Lombardi, Torino, Einaudi-Gallimard, 2 voll., vol. 2° (Prose ...
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MAIESTATICO, PLURALE
Il plurale maiestatico (o pluralis maiestatis) consiste nell’uso della 1a persona plurale noi al posto della 1a persona singolare io da parte di autorità politiche e religiose in [...] in prima persona
Ché mal per noi quella beltà si vide (F. Petrarca, Canzoniere)
A noi prescrisse / il fato illacrimata sepoltura (U. Foscolo, A Zacinto)
In tutti gli altri casi – ad esempio nella stesura di un saggio, di un articolo o di una tesi ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] noi (Pietro Metastasio, La gara)
(43) e chi la scure
asterrà pio dalle devote frondi,
men si dorrà di consanguinei lutti (Foscolo, Dei Sepolcri, vv. 274-276)
Inoltre più è anche un intensificatore (44), come meno è un attenuatore (45):
(44) Con occhi ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] . VI, 104)
(7) S’alcun giamai tra fronteggianti rive
puro vide stagnar liquido argento (Ger. Lib. XIII, 60)
o in ➔ Ugo Foscolo:
(8) mille di fiori al ciel mandano incensi (Dei sepolcri, 172)
(9) le vaganti accogliea lucide nubi (Le Grazie, “Il velo ...
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L’ipallage (gr. hypallagē´ «scambio, commutazione»), o enallage (vedi più avanti) dell’aggettivo, nella retorica classica è una figura che consiste nella diversione dell’orientamento sintattico dell’aggettivo, [...] retorica più recente (Mortara Garavelli 1988; Beccaria 1989; Ellero 1997) e nei vocabolari sono variamente citati, ad es., ➔ Ugo Foscolo (6), ➔ Giosuè Carducci (7), ➔ Eugenio Montale (8 e 9) e ➔ Carlo Emilio Gadda (10):
(6) sorgon così tue dive ...
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IMPERFETTO, INDICATIVO
L’imperfetto indicativo è un tempo verbale che indica un’azione avvenuta nel passato e considerata nel suo svolgersi, nella sua durata, senza riferimento al suo inizio, alla sua [...] nella tradizione letteraria, la 1a persona singolare dell’indicativo imperfetto era uguale alla 3a
Io era tra color che son sospesi (D. Alighieri, Inferno)
Senza accorgermi, mi trovava fuori di casa (U. Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis). ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] / Urania un dì quando le Grazie a lei / il gran peplo fregiavano» (Le Grazie, a cura di M. Scotti, in U. Foscolo, Poesie e carmi, 1985, p. 686). I verbi irrimediabilmente al passato («era», «fregiavano»), l’evocazione del tempo remoto («un dì») in ...
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foscoliano
agg. – Appartenente o relativo al poeta Ugo Foscolo (1778-1827) e alla sua opera: il verso, lo stile, il pessimismo f.; la critica f., che ha per oggetto l’opera del Foscolo.
rendere
rèndere v. tr. [lat. rĕddĕre, comp. di red- e dare, con influsso di prendere] (pass. rem. io rési [letter. rendéi, rendètti], tu rendésti, ecc.; part. pass. réso [ant. renduto]). – 1. Dare ad altri cosa che gli è dovuta per qualsiasi...