Chimica
Si dicono t.: un atomo di carbonio che in una molecola organica risulta unito ad altri tre atomi di carbonio (così nel metilpropano, CH3CH(CH3)CH3, è un carbonio t. l’atomo centrale); il radicale [...] alcolico legato a un atomo di carbonio; un’ammina avente formula generale R3N, nella quale cioè l’atomo d’azoto è coloro che, impediti da circostanze speciali a entrare in uno dei grandi ordini religiosi, maschile (primo ordine) o femminile ...
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immortalità Condizione di non essere soggetto alla morte.
Religioni antiche e politeistiche
Le prime forme di una credenza nell’i. equivalgono a manifestazioni dell’incapacità di concepire uno stato [...] benché non manchi un regno paradisiaco dei morti, sotto il re Yama, antenato degli uomini e primo mortale. Nelle Upaniṣad, invece, si formula la tesi che l’uomo può pervenire a una identità col brahman, concepito come anima del mondo, e cioè a una i ...
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tradizione Trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze; anche le memorie così conservate.
Antropologia
La nozione di t. è molto usata in etnologia [...] il prodotto di vere e proprie ‘invenzioni’, secondo la formula utilizzata da E. Hobsbawm e T. Ranger in un e continuò con i riformatori protestanti, quando il problema della t. fu uno dei principali punti di dissidio tra la vecchia e la nuova fede. ...
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(gr. Ζεύς) La divinità suprema della religione greca. Il nome, attestato già in età micenea, risale al *Dieus indoeuropeo e alla nozione di ‘luce’ contenuta nella radice (*dei- «splendore») come il vedico [...] risale l’attributo di padre universale espresso nella formula epica «padre degli uomini e degli dei», come al padre che l’avrebbe ucciso per evitare che, secondo la profezia, uno dei figli gli togliesse il trono, fu nascosto da Rea sul Monte ...
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Medicina
Ristagno di sangue nelle parti più declivi del corpo. Il fenomeno si osserva soprattutto nei cadaveri, nei quali si formano chiazze violacee, bluastre o rosso-vinose (macchie ipostatiche) a carico [...] usato dal neoplatonismo per indicare le 3 supreme nature (l’uno, l’intelletto, l’anima), entrò presto nel linguaggio dei una sola persona, Cristo, Figlio di Dio fatto uomo. La formula risale a Cirillo d’Alessandria: in polemica con la tesi nestoriana ...
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Antropologia
Il concetto di d. riveste una grande importanza nelle scienze sociali, in particolare in antropologia culturale. Nella sua opera Essai sur le don (1923-24), M. Mauss osservò che in molte società [...] si basavano sulla logica della reciprocità, riassumibile nella formula del ‘dare, ricevere, ricambiare’. A differenza cui non vi è un’equivalenza prestabilita: si tratta inoltre di uno scambio differito nel tempo. Nelle società prese in esame da Mauss ...
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silenzio Assenza di rumori, di suoni, voci e simili, come condizione che si verifica in un ambiente o caratterizza una determinata situazione, oppure il fatto di non parlare o di cessar di parlare o di [...] larga gamma tra il s. magico e il s. mistico. La formula romana favete linguis, che imponeva il s. ai presenti durante lo anche il tabu (➔) imposto a determinate parole; ma uno sviluppo particolare di questa concezione è il divieto di divulgare ...
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Nelle religioni, intervento di uno spirito divino che, con azione soprannaturale, determina la volontà dell’uomo ad agire o pensare in un determinato modo, o rivela alla sua mente delle verità, spesso [...] concorso alla formazione di un testo.
Nella dottrina protestante all’i. del libro subentra l’i. dell’uomo, secondo la formula bene rappresentata da F. Schleiermacher: lo Spirito Santo risiede nella comunità dei fedeli e ne è come l’anima; di questo ...
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Letteratura
Discorso di tono solenne, tenuto in pubblico o in un’adunanza, oppure scritto a tale scopo, anche come esercitazione retorica; soprattutto con riferimento all’epoca classica.
L’o. nell’antichità [...] Aristotele, Ermagora, Cicerone e Quintiliano si delineò uno schema dell’o. e della sua elaborazione che ) che è accompagnata da manifestazione verbale. In liturgia, o. è ogni formula di preghiera con la quale il ministro si rivolge a Dio in nome ...
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Upàniṣad Denominazione sanscrita generica («dottrina arcana o segreta») di una serie di testi filosofico-religiosi dell’India, i quali appartengono all’ultima fase del periodo vedico e rappresentano una [...] uomo religioso e pio, ma la speculazione sul brahman («formula sacrificale») porta a ravvisare in questo una potenza e che è la sola esistente, l’«Uno che non ha secondo», l’«Uno-Tutto» con cui si identifica ed è tutt’uno l’intimo io (ātman) di ogni ...
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pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, sia all’interno di un popolo, di uno...
nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente affini ma il cui rapporto non è sempre...