INGHIRAMI, Tommaso, detto Fedra
Stefano Benedetti
Nacque a Volterra negli ultimi mesi del 1470 da Paolo di Antonio, di una ricca famiglia patrizia discendente dagli Ingram, di origine germanica, e da [...] due carmi, l'uno attraverso la prosopopea di Roma, l'altro in forma di allocuzione ai Romani viventi, tratteggiano un quadro , c. 98v; A. Fulvio, Antiquaria Urbis, Romae 1513, c. Eiiiv; F. Beroaldo, Carminum… libri III, Romae 1530, cc. 18, 40v-41v; A ...
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MONUMENTO EQUESTRE
G. Calcani
Si designa con questo termine la rappresentazione scultorea a tutto tondo di figure a cavallo, isolate o in gruppo. Di questa tipologia artistica, tra le più diffuse nel [...] C. una più decisa tendenza a snellire e a rendere più agili le forme del cavallo e del cavaliere si rileva ad Atene nel gruppo n. 70, 'età tardoantica, quando si contavano ventidue equi magni (Curiosum urbisRomae, ed. H. Jordan, p. 572) e numerose ...
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DATI, Giuliano
G. Curcio
Paola Farenga
Nacque a Firenze verso il 1445 da Cecilia di Filippo Mazzuoli e da Domenico di Bardo, discendente del ramo della famiglia che ha il capostipite in Manetto di [...] la prima pagina. L'attività letteraria fu per il D. una delle forme in cui si espresse l'impegno pastorale: "i' te l'ho collezione, così come viene citata da J. Mazocchi (Epigrammata Antiquae Urbis, Romae 1521, p. CLXI) o da Petrus Sabinus (Bibl. ...
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SIMONE di Tommaso d'Antonio del Pollaiolo
Gianluca Belli
SIMONE di Tommaso d’Antonio del Pollaiolo. – Nacque il 30 ottobre 1457 nel Popolo di Sant’Ambrogio a Firenze, da Tommaso di Antonio di Fruosino, [...] da Simone suoi esecutori testamentari. Una qualche forma di relazione dovette intercorrere anche con Lorenzo de
Fonti e Bibl.: F. Albertini, Opusculum de mirabilibus novae et veteris UrbisRomae, Romae, Mazochius, 1510, c. 84v; G. Vasari, Le vite de ...
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DAMIANO, santo
Bernard Bavant
Nato verso la metà del sec. VII, fu attivo fino ai primi anni di quello successivo. La sua forma;zione, i motivi della sua scelta religiosa, gli inizi della sua carriera [...] od orientale, e che in ogni caso proveniva e si era formato in ambiente di cultura bizantina.
D. compare citato per la. pp. 189 ss.; I. B. de Rossi, Inscriptiones christianae urbisRomae, II, 1,Roma 1888, n. 26, p. 170; Anonymi Ticinensis liber de ...
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GRAZZINI, Benedetto (Benedetto da Rovezzano)
Gerardo Doti
Scultore, decoratore e architetto, nacque a Pistoia intorno al 1474 da maestro "Bartolommeo di Ricco di Grazino de' Grazini" e da "Francesca [...] al 1513, anno in cui l'opera, pensata in forme e dimensioni grandiose, fu interrotta per la destituzione dell'abate e Bibl.: F. Albertini, Opusculum de mirabilibus novae et veteris UrbisRomae (1510), in Five early guides to Rome and Florence, a ...
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Rucellai, Bernardo
Nicoletta Marcelli
Figlio di Giovanni di Paolo e Jacopa Strozzi, nacque l’11 agosto 1448 (Giovanni Rucellai ed il suo Zibaldone, 1° vol., Il Zibaldone quaresimale di G. Rucellai, [...] filopopolare. Come molti altri ‘grandi’, R. rifiutò ogni forma di cooperazione con il governo e adottò anzi una Roma, uno studio topografico della Roma antica, concepito come commento agli opuscoli Curiosum urbisRomae regionum e Notitia urbisRomae ...
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DUNGAL
Mirella Ferrari
Nato presumibilmente in Irlanda, fu attivo nella prima metà del sec. IX prima nelle regioni settentrionali dell'Impero, poi in Italia; Alcuino, parlando di lui fra gli anni 792 [...] Bernese 363 (Berna, Burgerbibliothek), grande enciclopedia formata nella cerchia di Sedulio Scoto: dove il nome di Lorsch in G. B. De Rossi, Inscriptiones christianae UrbisRomae, II, 1, Romae 1888, pp. 161-73. Facsimile della postilla col nome di ...
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Vedi CAPITOLIUM dell'anno: 1959 - 1994
CAPITOLIUM
F. Castagnoli
Dal nome di uno dei monti di Roma, Capitolium, oggi Campidoglio, prendeva nome il tempio di Giove, Giunone, Minerva, innalzato sulla sommità [...] Oxford 1929, p. 98; I. Lugli, Fontes ad topographiam veteris urbisRomae pertinentes, l. xiii, c. 3, n. 6 ss. Tempio pseudoperiptero, tre celle, età di Cesare o di Augusto: G. Lugli, Forma Italiae I, Anxur-Tarracina, c. 83 ss.; M. Cagiano de Azevedo, ...
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DOMENICO da Pistoia
Paola Scarcia Piacentini
Le sole notizie che attualmente si hanno su questo domenicano figlio di Daniello o Daniele da Pistoia sono strettamente legate con la storia della tipografia [...] i caratteri.
Fra i cartolai, con alcuni dei quali D. forma società, spesso brevi e tavolta ripetute, i nomi che ricorrono di Sallustio (I. G. I., 8537), il De viris illustribus urbisRomae di Sesto Aurelio Vittore (I. G. I., 1086), il De grammaticis ...
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mirabilia
‹mirabìlia› s. neutro pl., lat. [dall’agg. mirabĭlis; v. meraviglia], usato in ital. al femm. – Cose meravigliose, straordinarie; frequente in contesti italiani, soprattutto in frasi di tono scherz. (usato in genere senza articolo),...
portuense
portüènse agg. [dal lat. Portuensis]. – Dell’antica città di Porto (lat. Portus o Portus urbis Romae), nata intorno al primo porto costruito dall’imperatore Claudio (1° sec. d. C.) alle foci del Tevere, e divenuta, dopo i lavori...