Scrittore italiano (Roma 1949 - Venezia 2021); critico militante, ha trasferito nella sua narrativa la cultura e la lucidità del raffinato conoscitore della letteratura contemporanea. Nel suo primo romanzo [...] intorno alla vita dello scrittore triestino Bobi Bolzen, amico di U. Saba e E. Montale. Una scrittura raffinata, capace di congiungere la ricerca narrativa e la volontà di vedere oltre la forma, sono le caratteristiche delle sue opere successive, da ...
Leggi Tutto
Si chiamano versi b. quelli ugualmente leggibili da destra a sinistra o da sinistra a destra, di cui lasciarono esempi i Greci e i Romani. Furono detti anche palindromi o cancrini (lat. cancer, «gambero») [...] greco Sotade, che si diceva ne fosse stato il primo autore.
In enigmistica si chiama b. o palindromo un gioco consistente in una parola che letta a rovescio riproduce sé stessa o forma una parola di diverso significato; per es., anilina, ossesso ...
Leggi Tutto
Scrittore inglese (n. forse Londra 1632 - m. Clapham 1703). Semplice impiegato, fu chiamato a ricoprire varî uffici nei quali mostrò eccezionali abilità organizzative e amministrative, che gli valsero [...] ). Scagionatosi da un'infondata accusa di complotto papista, riottenne il posto di cui era stato privato, ma lo perdette definitivamente con della propria esistenza più intima. Il diario fu pubblicato nel 1825 e, in forma integrale, nel 1929. ...
Leggi Tutto
(V, p. 780; App. II, I, p. 348; IV, I, p. 219)
Scrittore, morto a Monza l'8 ottobre 1985. Nelle sue ultime opere riaffiora l'ispirazione moralistico-fantastica che aveva improntato tanta parte della produzione [...] il corso della storia a partire dal mitico stato originario di incontaminata innocenza in cui l'uomo vive prima di aggregarsi in comunità. Con lo sguardo di un analitico razionalista B. scruta il nascere di culti, religioni, arti, inseguendo i germi ...
Leggi Tutto
VEGA CARPIO, Lope de
Salvatore Battaglia
Nacque il 25 novembre 1562 a Madrid, dove morì il 27 agosto 1635. I primi anni e i suoi primi contatti con la vita, che di solito per lo storìco rimangono avvolti [...] In questo modo e con questa consapevolezza egli è stato il creatore della tecnica drammatica e in definitiva della grande poiché non ha pazienza del lento formarsidi un'azione né sa indugiare sulla costituzione di un carattere, ma ama rappresentare ...
Leggi Tutto
I classici oggi
Incertezza del termine
È un fatto risaputo che i radicali mutamenti della comunicazione che si sono svolti, con accelerazione in costante aumento, nel corso del 20° sec. hanno prodotto [...] sono 'vivi', però, nella misura in cui sono 'morti', ossia sono stati successivamente abbandonati dalle diverse formedi energia antagonistica che furono capaci di incarnare lungo le generazioni […]. Come il sorriso dei defunti o delle maschere o ...
Leggi Tutto
. La critica letteraria (XI, p. 975). - Il lavoro critico ha seguitato a svolgersi dai capisaldi rappresentati dal pensiero del Croce (vedine le ultime formulazioni in Aesthetica in nuce, 1929, e in La [...] vigorosa; né evitare d'essere attratto verso le formedi una pubblicistica sia pure assolutamente superiore. D' all'altro schema, la personalità di un'artista sia stata deformata, ciò fu dovuto a un eccesso di astrattismo che fu man mano corretto ...
Leggi Tutto
L'interesse per l'a., in Europa e negli Stati Uniti, non solo si è fortemente accentuato nel generale rinnovamento dei metodi di analisi letteraria, ma anche, e soprattutto, è stato coinvolto dalla determinazione [...] mercificati ai suoi occhi d'innamorato delle forme antiche da non meritare quasi cenno. Nel magnifico Proemio a La vita di Cola di Rienzo, unica di una serie progettata e intitolata Vite di uomini illustri e di uomini oscuri, D'Annunzio si ravvisa in ...
Leggi Tutto
Dopo che lo scientismo positivista, nella seconda metà del 19° sec., aveva aspirato a fare della b. uno strumento ad alta precisione - caratterizzato dal vaglio scrupoloso dei documenti storici e delle [...] e competenza dei nuovi movimenti d'indagine, è stata rimessa in discussione, di volta in volta, la prospettiva strutturale delle tradizionali di obbedire a una serie di regole fisse, finisce comunque per rivelarsi, a tutti gli effetti, una forma in ...
Leggi Tutto
Nell'ambito degli studi umanistici la c. è fra i campi che hanno subito negli ultimi decenni le trasformazioni più radicali. Questo è avvenuto soprattutto grazie a un allargamento dei suoi confini, che [...] costanti che legano epoche, culture, generi e forme spesso assai distanti fra di loro.
L'allargamento più consistente dei confini della c. ha coinvolto l'aspetto che più definisce il suo statutodi disciplina: il rapporto fra letterature nazionali e ...
Leggi Tutto
pizzo di Stato loc. s.le m. (spreg.) L’imposizione fiscale pubblica interpretata come una forma di taglieggiamento mafioso. ◆ [tit.] Il «pizzo» di Stato [testo] Nuove tasse, imposte e contributi vengono ideati ogni giorno, senza alcuna giustificazione...
statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di legge o comunque di norma: sì s’innoltra...